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19:53pm9 Luglio 2018 | mise à jour le: 9 Luglio 2018 à 19:53pmReading time: 3 minutes

Fatturato ecomafie a 14 miliardi, record arresti e inchieste nel 2017

Legambiente: Campania prima per reati, preoccupa abusivismo

Un controllo delle forze dell’ordine

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Ansa  – Nel 2017 record di arresti per crimini contro l’ambiente e di inchieste sui traffici illegali di rifiuti, “mai così tanti nel nostro Paese”. La Campania è ancora una volta in testa per il numero di reati, che sono concentrati per il 44% nelle Regioni a tradizionale presenza mafiosa. Ed è nel settore dei rifiuti la percentuale più alta di illeciti su scala nazionale. Preoccupa l’abusivismo edilizio: sono 17 mila le costruzioni illegali. Questa la fotografia scattata dal nuovo rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente, presentato oggi alla Camera.

Dal report – tra le altre cose – emerge che il fatturato del business ‘ecomafia’ aumenta in un anno del 9,4%, a quota 14,1 miliardi.

Per il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, è necessario “completare la rivoluzione avviata con la legge sugli ecoreati e affidare allo Stato la competenza sulle demolizioni degli abusi edilizi”.

“E’ cresciuta negli anni la coscienza del limite e del grande valore delle risorse ambientali, che richiedono cura e responsabilità da parte di ogni componente della società. Lo sfruttamento dei beni comuni, lo squilibrio, l’inquinamento, le azioni fraudolente, il dissesto sono veri e propri delitti compiuti contro le generazioni di domani, e costituiscono nell’oggi una violenza che comprime i diritti della persona”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato alla presentazione del nuovo rapporto Ecomafia di Legambiente.

“Il “Rapporto Ecomafia” – scrive Mattarella – fornisce anche quest’anno – grazie all’impegno di Legambiente e al lavoro coordinato di esperti – informazioni e dati assai utili per valutare gli effetti nefasti dei traffici criminali e delle attività illegali ai danni dell’ambiente, del territorio, e dunque della vita stessa delle nostre comunità. Al tempo stesso il rapporto, sottolineando il valore strategico della legalità ambientale, indica nel concreto molteplici strade che possono favorire la eco-sostenibilità, la valorizzazione del patrimonio naturale e di quello urbanistico, e quindi un miglior equilibrio tra società e territorio. È cresciuta negli anni la coscienza del limite e del grande valore delle risorse ambientali, che richiedono cura e responsabilità da parte di ogni componente della società. Lo sfruttamento di beni comuni, lo squilibrio, l’inquinamento, le azioni fraudolente, il dissesto sono veri e propri delitti compiuti contro le generazioni di domani, e costituiscono, nell’oggi, una violenza che comprime i diritti della persona. Lo sviluppo dell’Italia dipende dalla capacità di salvaguardare l’equilibrio dell’ambiente, assicurare la salubrità dei luoghi in cui vivono le comunità, tutelare la varietà e le bellezze italiane, promuovere una crescita rispettosa della legalità. L’ambiente degradato e saccheggiato è, al tempo stesso, uno spazio vittima delle organizzazioni del crimine e brodo di cultura della loro espansione. Laddove si attiva un circolo virtuoso di recupero, là vengono avversate e sconfitte le mafie”.

 

 

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