Arte e spettacolo
14:30pm3 Luglio 2018 | mise à jour le: 3 Luglio 2018 à 14:30pmReading time: 5 minutes

Da Montréal a Roma sul filo della storia

Lo spettacolo multimediale di "Graphics eMotions" al Colosseo

Un momento dello spettacolo presentato al Colosseo

Foto Graphics eMotions

Si intitola “Sangue e arena” ed è uno spettacolo multimediale che va in scena all’interno del Colosseo il giovedì, venerdì e sabato, in ragione di tre rappresentazioni ogni sera, e che permette agli spettatori di rivivere i momenti importanti dell’inaugurazione dell’anfiteatro romano avvenuta nell’80 d.C. sotto l’imperatore Tito.

A creare questa spettacolare performance, in un luogo unico come il Colosseo, è stata la “Graphics eMotion”, un’azienda montrealese specializzata in questo tipo di produzioni. Il Corriere Italiano ha incontrato i responsabili per sapere come sono riusciti a realizzare un simile exploit in uno dei monumenti più celebri e più belli del mondo.

Da sin.: Nadir Moukheiber, cofondatore di Graphics eMotions e produttore esecutivo dello spettacolo; Eliane Ashkar, direttrice artistica e Julien Abril, cofondatore e regista dello spettacolo

Foto f_intravaia

«Il progetto – spiega Nadir Moukheiber, cofondatore e presidente-direttore generale di Graphics eMotions – è nato grazie ad una nostra precedente collaborazione con l’Italia e, più specificamente, con Pompei, per la quale avevamo realizzato un’installazione immersiva relativa alla mostra “Pompei e i greci”. Questo lavoro ci ha permesso di farci conoscere anche in Italia e di essere invitati a partecipare alla gara d’appalto pubblica per il progetto del Colosseo.

La “gara” è stata indetta a fine novembre. Il tempo per realizzare il progetto era estremamente corto e presentava, data la natura e le caratteristiche del luogo, e i conseguenti numerosi criteri da rispettare, una sfida quasi impossibile. Lo abbiamo presentato lo stesso. Il nostro concetto è piaciuto al punto da ricevere la nota più alta tra tutti i partecipanti alla gara d’appalto e, a metà gennaio, abbiamo avuto il semaforo verde da parte dei nostri clienti, la casa editrice Electa del gruppo Mondadori, in quanto sponsor privato del progetto, e del Parco Archeologico del Colosseo, in quanto referente istituzionale. Con entrambi, e con tutti i partner locali con i quali abbiamo lavorato, è nata una proficua collaborazione, essenziale per la realizzazione del progetto in tempi così stretti.

Naturalmente dovevamo dotare il progetto di una dimensione scientifica, così ci siamo avvalsi di un’equipe di sette specialisti tra architetti, archeologici e storici dell’arte, ognuno dei quali ha portato il suo contributo nel processo di costruzione del progetto».

 

La galleria e lo spettacolo

«In realtà – continua Nadir – i progetti che abbiamo realizzato sono stati due, indipendenti ma in qualche modo legati l’uno all’altro.

Il primo è di carattere più didattico. Si tratta di un’installazione permanente nella galleria, lunga 120 metri, sita al terzo piano del Colosseo. I muri di questa immensa galleria sono stati “ammobiliati” con immagini e suoni che raccontano, per capitoli successivi, e nella lingua desiderata, la storia, le caratteristiche e le funzioni di questo monumento. Abbiamo cercato, da una parte, di non bloccare la continuità di questa straordinaria galleria facendo uso della luce naturale, e dall’altra, di mettere in evidenza gli elementi strutturali e architettonici presenti.

Le immagini nella galleria del Colosseo

Foto Graphics eMotions

Il secondo progettospiega Nadir è lo spettacolo immersivo “Sangue e arena”, concepito per essere visto all’aperto. Attraverso l’uso della realtà virtuale e degli effetti visivi proiettati su un grande telo e sulle pareti dell’anfiteatro, racconta, nello spazio di poco più di 30 minuti, in italiano e in inglese, la vita dell’epoca e le cerimonie legate all’inaugurazione del Colosseo. Il racconto – aggiunge – si basa su quanto scritto dal poeta Marco Valerio Marziale che fu testimone oculare di tali avvenimenti. Abbiamo realizzato una ricostruzione molto rigorosa dal punto di vista storico ma all’interno di essa – sottolinea Nadir – abbiamo avuto la libertà di creare anche una sceneggiatura, una narrazione, intorno a tali avvenimenti e questo è stato l’elemento che ha permesso di distinguere il nostro progetto dagli altri. Alla fine lo spettacolo diventa il risultato, il punto d’arrivo di un percorso storico iniziato nella galleria».

 

Una sfida … colossale!

«Quando abbiamo iniziato a pensare al progetto al quale hanno lavorato in tutto una quarantina di persone – spiega Julien Abril, co-fondatore di Graphics eMotions e regista e sceneggiatore dello spettacolo – abbiamo chiesto ai nostri committenti che tipo di show volessero: storico-realista oppure storico-creativo? Ha vinto la seconda ipotesi. Sulla base rigorosamente storica, superando tutte le difficoltà imposte dalla specificità del luogo, abbiamo inserito una sceneggiatura che ci permettesse di eleborare la messa in scena e gli effetti speciali cercando di adattare, il tutto, allo spettatore di oggi, quello del 21mo secolo perché, in certi casi, la coscienza e la morale di 2000 anni fa non coincidono o sono inaccettabili agli occhi di oggi.

“Sangue e arena” non vuole essere solo una narrazione storica ma uno spettacolo che regala emozioni e suggestioni. E, a giudicare dalla reazione del pubblico e degli addetti ai lavori crediamo di esserci riusciti. Inoltre – prosegue Julien – tutto ciò per noi ha rappresentato un’emozione ulteriore in quanto, come prima cosa, non capita tutti i giorni di poter lavorare per uno dei monumenti più famosi del mondo. Poi perché far rivivere tutto ciò agli spettatori, attraverso lo sguardo dei nostri artisti, attraverso la nostra visione, ci ha regalato una sensazione straordinaria e dei momenti irripetibili, a dimostrazione che quando si parla il linguaggio delle cultura e della storia non esistono barriere». 

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