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16:44pm12 Settembre 2017 | mise à jour le: 15 Giugno 2021 à 18:45pmReading time: 4 minutes

Irma: Florida, 12,5 milioni di persone senza elettricità

Irma declassata a tempesta tropicale. Città sommerse, milioni di persone senza luce. Almeno 7 i morti

Ansa – Sale il bilancio delle vittime e dei danni di Irma, declassata a tempesta tropicale: una seconda vittima in Georgia e una anche in Sud Carolina; in Florida sono 12,5 milioni le persone rimaste senza elettricità; dichiarato lo stato d’emergenza in Alabama. Macron è in visita nelle zone colpite delle Antille francesi: a Saint Martin e Saint Barthelemy.

Sono quindi 12,5 milioni le persone rimaste senza elettricita’ in Florida dopo il passaggio dell’uragano Irma: e’ l’ultima stima dei servizi di emergenza, secondo cui il 62% dei clienti e’ in blackout. Un terzo delle persone interessate vive nella Florida del sud. “C’è il rischio che diverse persone rimangano senza elettricità per settimane”. Lo ha detto il consigliere della casa Bianca per la Sicurezza Interna, Tom Bossert, rispondendo a domande sulle conseguenze del passaggio dell’uragano Irma. Bossert ha spiegato che le autorità federali stanno adesso concentrandosi su Jacksonville e sulle Keys e intanto ha invitato le persone evacuate nelle scorse ore a “non tornare nelle vostre case prima che vi sia indicato”.

Irma perde forza ma la Florida è in ginocchio

Per molti è stata la prova della vita: l’uragano Irma ha scosso la Florida, l’ha colpita con la violenza di venti da record, l’ha inondata con la velocità dei fiumi in piena, l’ha lasciata al buio. Il peggio è passato, Irma ha perso forza ed è tornata tempesta tropicale dirigendosi a nord, mentre il ‘Sunshine State’, pur mostrando tutta la sua resilienza, è inevitabilmente adesso in ginocchio davanti alla distruzione della natura inarrestabile che impietosa ha mietuto anche almeno sette vittime. E’ il momento della conta dei danni e il governatore della Florida Rick Scott, protagonista di questa storica emergenza rimasto fino alla fine risoluto nei suoi toni apocalittici, adesso chiede pazienza.

“Ci vorrà tempo”, dice, mentre sorvola il territorio devastato, a partire dalle isole Keys dove Irma ha cominciato a colpire arrivando vigorosa in categoria 4. E’ il ‘paradiso del Sud’ per gli Stati Uniti, l’arcipelago idilliaco sogno dei turisti è colpito al cuore, con i bar sulle spiagge spazzati via, strutture fragili per loro natura e per questo belle e attraenti che non hanno retto alla furia di Irma. “Si rischia una crisi umanitaria”, hanno affermato le autorità locali, mentre i primi aiuti sono giunti dal cielo, a bordo di C-130 e altri velivoli. Qui si registra anche la gran parte delle vittime: due morti nella contea di Monroe, che comprende appunto le Keys, oltre a due vittime per un incidente stradale nella contea di Hardee e una – sempre per un incidente – nella contea di Orange. Anche due bambini hanno perso la vita nell’emergenza: avevano 11 anni e 11 mesi e sono morti in due diversi incidenti stradali. Il primo a Stone Mountain, in Georgia, dove era stato evacuato dalla Florida. A Key West ha invece resistito all’uragano la casa-museo di Ernest Hemingway: tutti salvi anche gli oltre 50 gatti che abitano la storica dimora. Irma è stata violenta ma anche ‘capricciosa’, modificando più volte la sua traiettoria rispetto alle previsioni. Così Miami, pur con le strade come fiumi, alla mercé di raffiche di vento fino a 100 miglia orarie, è stata risparmiata dalla distruzione apocalittica temuta. Si tira un sospiro di sollievo, ma solo prima di cominciare a tracciare la mappa dei danni comunque ingenti, con le prime immagini che mostrano barche scaraventate a riva negli approdi solitamente tra i più ambiti della zona e gran parte dei residenti della contea di Miami-Dade ancora senza elettricità.

Ma in tutto lo Stato le interruzioni lungo la linea elettrica sono senza precedenti: oltre 4 milioni tra abitazioni ed esercizi commerciali rimasti senza corrente elettrica. Nella notte si era temuto il peggio per Tampa, dove Irma sembrava diretta facendo tremare data la violenza con cui era già passata per Naples, sul Golfo del Messico, finita nell’occhio dell’uragano. Ma ieri Bob Buckhorn, sindaco di Tampa, ha tirato un sospiro di sollievo: abbiamo sventato “un pugno in faccia”.

Meno bene è andata nei giorni scorsi a Cuba, dove il presidente Raul Castro ha lamentato “danni gravi” in quasi tutta l’isola. Adesso il viaggio di Irma prosegue verso nord dove, pur ridimensionata nella sua violenza, la tempesta continua a devastare.

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