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13:03pm10 Giugno 2021 | mise à jour le: 10 Giugno 2021 à 13:03pmReading time: 5 minutes

Donare vaccini anti-covid ai paesi più poveri: l’appello dell’Unicef ai paesi G7

Donare vaccini anti-covid ai paesi più poveri: l’appello dell’Unicef ai paesi G7
Photo: AiseL'impegno è quello di donare vaccini ai paesi più poveri

GINEVRA\ aise\ – I Goodwill Ambassador dell’UNICEF Priyanka Chopra Jonas, David Beckham, Katy Perry, Orlando Bloom, Whoopi Goldberg, Angélique Kidjo e Liam Neeson si sono uniti a un appello straordinario da parte di 28 ambasciatori e supporter di alto profilo dell’UNICEF per chiedere ai leader del G7 di impegnarsi a donare subito dosi di vaccini contro il COVID-19 ai paesi più poveri.

La lettera aperta, pubblicata in vista dei tre giorni del Summit dei leader del G7 (venerdì 11 – domenica 13 giugno), in Cornovaglia, Regno Unito, invita i leader G7 a impegnarsi a condividere un minimo del 20% delle forniture di dosi di vaccino contro il COVID-19 immediatamente, per ridurre il rischio che il virus si diffonda ulteriormente e la minaccia di ceppi mutanti.

Ramla Ali, Fernando Alonso, David Beckham, Orlando Bloom, José Manuel Calderón, Sofia Carson, Gemma Chan, Priyanka Chopra Jonas, Olivia Colman, Billie Eilish, Pau Gasol, Whoopi Goldberg, David Harewood, Sir Chris Hoy, Angelique Kidjo, Téa Leoni, Lucy Liu, Juan Manuel López Iturriaga, Ewan McGregor, Alyssa Milano, Andy Murray, Liam Neeson, Liam Payne, Katy Perry, Sergio Ramos, Claudia Schiffer, Teresa Viejo e P!nk si uniscono all’UNICEF nel chiedere ai leader mondiali del G7 di donare dosi e assicurare una giusta ed equa fornitura di vaccini ai paesi a basso e medio reddito.

“Il mondo ha passato un anno e mezzo a combattere la pandemia da COVID-19, ma il virus si sta ancora diffondendo in molti paesi e producendo nuove varianti, che potenzialmente potrebbero farci ritornare al punto di partenza”, si legge nella lettera. “Questo significa chiusure scolastiche, maggiori interruzioni nell’assistenza sanitaria, e maggiori ricadute economiche – minacciando il futuro di famiglie e bambini ovunque”.

Vaccini per tutti

La lettera continua avvisando che COVAX, l’iniziativa globale per supportare i paesi più poveri a ottenere accesso ai vaccini, sta già affrontando una carenza di 190 milioni di dosi, e propone che, per aiutare a chiudere questo deficit, i paesi del G7 donino il 20% dei loro vaccini tra giugno e agosto – oltre 150 milioni di dosi – come misura temporanea per compensare questo deficit. Recenti analisi dei dati forniti da Airfinity, centro di ricerca sulle scienze della vita, e commissionati dal Comitato del Regno Unito per l’UNICEF (UNICEF UK), indica che le nazioni del G7 potrebbero farlo senza significativi ritardi per gli attuali piani per vaccinare la popolazione nazionale adulta.

“Come Goodwill Ambassador dell’UNICEF credo nel beneficio fondamentale delle vaccinazioni”, ha dichiarato David Beckham, Goodwill Ambassador dell’UNICEF. “La pandemia non sarà finita finché non sarà finita ovunque, quindi è vitale che tutte le comunità del mondo abbiano un accesso equo ai vaccini contro il COVID-19 con urgenza”.

L’India e l’Asia

L’UNICEF inoltre sottolinea che se non si assicurerà immediatamente una fornitura per l’accesso giusto ed equo, il mondo continuerà ad essere a rischio di mutazioni virali mortali – come la devastante seconda ondata di COVID-19 che si sta diffondendo in India e in altri paesi dell’Asia meridionale tra cui Nepal, Pakistan e Afghanistan.

“La crisi a casa mia, in India, e in tutta la regione dell’Asia meridionale è devastante. Questa ondata mortale di COVID-19 sta mettendo a dura prova le strutture sanitarie in tutta l’India, con posti letto negli ospedali, forniture mediche essenziali e ossigeno in esaurimento. Per tutti noi dell’UNICEF è anche fonte di grande preoccupazione sentire che i bambini si ammalano a causa di questa nuova variante – mentre molti stanno anche perdendo i genitori e vengono lasciati soli e a rischio, incapaci di accedere a cure sanitarie essenziali, vaccinazioni e istruzione”, ha dichiarato Priyanka Chopra Jonas, Goodwill Ambassador dell’UNICEF.

“La crisi in India dimostra perché dobbiamo agire ora per evitare ulteriori mutazioni letali che devastano le nazioni a basso e medio reddito in tutto il mondo. L’UNICEF e i suoi partner COVAX stanno assicurando che i vaccini e le terapie raggiungano le popolazioni più vulnerabili del mondo, ma non possono farlo da soli. Una chiara soluzione a questo problema è che i paesi del G7 si impegnino a condividere immediatamente le loro dosi di vaccino contro il COVID-19 in eccesso con paesi i cui operatori sanitari e le popolazioni vulnerabili ne hanno più bisogno. Questo è esattamente il motivo per cui mi sono unita ai miei colleghi Goodwill Ambassadors dell’UNICEF firmando questa lettera, chiedendo con urgenza ai leader del G7 di assumere questo impegno al summit del Regno Unito di questa settimana, per mantenere le famiglie e i bambini ovunque al sicuro dal COVID-19”.

Infine, la lettera sostiene che “il vertice del G7 di questo fine settimana è un’opportunità fondamentale per concordare le azioni che porteranno i vaccini dove sono più necessari, velocemente…” ed esorta i leader a definire una tabella di marcia per aumentare le donazioni man mano che le scorte aumentano, notando che le previsioni suggeriscono che entro la fine dell’anno potrebbero essere disponibili per la donazione fino a un miliardo di dosi.

“I paesi non devono scegliere tra combattere la malattia in casa o combatterla fuori. Possiamo, e dobbiamo, fare entrambe le cose contemporaneamente – e immediatamente”, ha dichiarato Henrietta Fore, Direttore generale dell’UNICEF. “Questo è un momento cruciale nella lotta contro il COVID-19, mentre i leader si incontrano per stabilire le priorità su quale forma assumerà questa lotta nelle prossime settimane e mesi. Sono lieta che così tanti sostenitori dell’UNICEF si stiano unendo al nostro appello per il sostegno di emergenza a COVAX, in modo da poter continuare a condurre questa battaglia a livello globale. Dopo tutto, la malattia non sta rispettando i confini di una mappa. Anche la nostra lotta per superare il virus, e le sue varianti, non dovrebbe farlo”.

 

 

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