Documento alla Corte d’appello, il decreto danneggia gli affari
ANSA
Ansa – Contro
l’ordine esecutivo del presidente Usa Donald Trump sull’immigrazione, 97
aziende tecnologiche tra cui Apple, Facebook, Google, Microsoft, Twitter e Uber
si sono rivolte a una Corte d’appello statunitense con un documento a sostegno
dell’azione legale avviata dallo Stato di Washington. Nelle 53 pagine
depositate domenica sera, le compagnie descrivono le conseguenze negative del
decreto di Trump.
Il cosiddetto
‘muslim ban’ “infligge un danno significativo agli affari americani,
all’innovazione e alla crescita che ne consegue”, si legge nel documento
in cui si evidenzia come gli immigrati siano “tra i più prominenti imprenditori,
politici, artisti e filantropi”.
“L’esperienza
e l’energia delle persone che sono venute nel nostro Paese in cerca di una vita
migliore per se stessi e per i propri figli – per perseguire il ‘Sogno
Americano’ – sono intrecciate nel tessuto sociale, politico ed economico della
nostra nazione”, scrivono le compagnie hi-tech. “Gli immigrati e i
loro figli hanno fondato oltre 200 delle aziende nella classifica Fortune 500,
tra cui Apple, Kraft, Ford, General Electric, AT&T, Google, McDonald’s, Boeing
e Disney”.