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20:26pm8 Maggio 2017 | mise à jour le: 8 Maggio 2017 à 20:26pmReading time: 4 minutes

Francia: inizia l’era Macron

Domenica prossima il passaggio poteri Hollande-Macron. Vedrà Trump il 25 maggio a Bruxelles.

Emmanuel Macron in compagnia della moglie Brigitte Trogneux

ANSA

Ansa – Dopo la vittoria nelle elezioni di ieri, Emmanuel Macron comincia la sua avventura presidenziale. Oggi c’è stato l’abbraccio con il presidente uscente Hollande all’Arco di Trionfo. Domenica avverrà il passaggio di poteri tra i due. Macron intanto si è dimesso dalla presidenza di ‘En Marche!, che cambia nome in ‘La Republique en Marche’. Berlino sarà la sua prima tappa all’estero. Mentre vedrà Donald Trump in un incontro a margine del vertice Nato del 25 maggio a Bruxelles.

Macron nella tarda serata del giorno della vittoria è arrivato sulla piazza del Louvre, nel cuore di Parigi, per parlare ai militanti che lo attendevano per festeggiare il trionfo nel voto presidenziale. Ad accoglierlo le note della nona sinfonia di Beethoven, l’inno alla gioia, che è anche l’inno europeo.

“Stasera la Francia ha vinto”: queste le prime parole di Emmanuel Macron al suo arrivo al Louvre, davanti all’enorme folla. “Chi diceva ‘non è possibile’ – ha aggiunto – non conosce la Francia”. “Voglio esprimere un pensiero per Marine Le Pen, non fischiate, hanno espresso, una rabbia e una collera, va ascoltata…”, ha detto ancora aggiungendo “Farò di tutto affinché nei prossimi anni non ci sia nessun motivo per votare per gli estremi”. “La Francia e il mondo si aspettano da noi la difesa dello spirito dei Lumi, ovunque”. “Vi servirò in nome del nostro motto: Libertà, Eguaglianza, Fraternità, vi servirò sulla base della fiducia che mi avete attribuito, vi servirò con amore, viva la Repubblica, viva la Francia”, ha concluso così Macron il suo discorso. Poco prima delle 23:00 Brigitte Macron è salita sul palco della piazza del Louvre per salutare i militanti che l’hanno accolta con un applauso, cantando la Marsigliese. Emmanuel Macron l’ha presa per mano e la nuova première Dame ha salutato tutti, mostrandosi commossa ed emozionata. Poi l’hanno raggiunta i tre figli con i 7 nipoti e amici della coppia Macron.

 

Il presidente più giovane all’Eliseo. 39 anni, banchiere, ex ministro

 

Trentanove anni, una carriera di enfant prodige alle spalle ma pochissima esperienza politica. Emmanuel Macron, il presidente più giovane della storia della repubblica francese, arriva all’Eliseo senza partiti in sella alla sua creatura ‘En Marche!’ dopo aver rottamato in pochi mesi un sistema che sembrava immutabile, quello dell’alternanza destra gollista-gauche socialista. “Sarò un uomo libero”, ha promesso l’ex banchiere Rotschild, ex consigliere di Francois Hollande all’Eliseo, ex ministro dell’Economia. L’uomo che ha messo fine al vecchio bipolarismo della Quinta Repubblica vuole una Francia “forte e solidale”, non vuol sentir più parlare di disfattismo ma soprattutto ha sempre tenuto alta – rischiando grave impopolarità – la bandiera dell’appartenenza all’Europa. Non da rinnegare, ma anzi da rafforzare. “Non ha un partito alle spalle che lo sostiene”, “non ha la stoffa del politico”, “non ha carisma”: una dopo l’altra, queste affermazioni si sono sgretolate mentre Macron costruiva il suo personaggio, che dai corridoi ovattati dell’alta finanza ha saputo dare il meglio anche nelle arene più infuocate. “

Dopo l’attentato sugli Champs-Elysees si è detto “pronto a proteggere i francesi”. Forse anche per rassicurare su quelli che per lungo tempo sono stati indicati come i suoi punti deboli, difesa e sicurezza, Macron si è mostrato spesso al fianco del ministro della Difesa, Jean-Yves Le Drian, in pole per un posto importante nel suo governo. Ai connazionali ha promesso “un’alternativa profonda”. Prima segretario generale di Hollande, poi suo ministro dell’Economia, il ‘rottamatore’ con il pallino delle riforme ha fondato il suo movimento, ‘En Marche!’, poco più di un anno fa, nel marzo 2016, per poi dimettersi a sorpresa dall’esecutivo socialista e candidarsi all’Eliseo. Nella fulminea carriera che lo ha portato ai vertici, non era mai passato per uno scrutinio, prima del doppio turno che lo ha incoronato presidente.

Durante la lunga campagna elettorale, pesi massimi del governo socialista come l’ex premier Manuel Valls e alla fine anche il presidente Francois Hollande sono passati con lui. L’enfant prodige di Amiens sposato con Brigitte, la sua ex insegnate di scuola di 25 anni più grande di lui della quale tanto si è scritto, promette una società più aperta e flessibile, lontana da corporativismi e privilegi del passato, in grado di rispondere alle sfide globali. La sua convinzione è che occorre superare gli steccati ideologici e la vecchia dicotomia destra/sinistra che frenano il rilancio e la creazione di posti di lavoro.

 

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