Dal Mondo
16:25pm4 Aprile 2016 | mise à jour le: 4 Aprile 2016 à 16:25pmReading time: 2 minutes

Scoppia il caso ‘Panama Papers’, i soldi dei potenti del mondo nei paradisi fiscali

Adnkronos – Tutto parte dallo studio legale Mossack Fonseca, con base a Panama city, nel cuore di uno dei più efficienti e impenetrabili paradisi fiscali del mondo”. Lo scrive L’Espresso, che partecipa in esclusiva per l’Italia all’International consortium of investigative journalist, che ha avuto accesso a questo enorme archivio di carte segrete, il dossier ‘Panama Papers’.

La fuga di notizie riguarderebbe, si legge su L’Espresso, “gli affari riservati degli uomini di Putin, della famiglia Cameron, dei vertici comunisti cinesi. Insieme a star come Leo Messi e Jackie Chan”.

Coinvolti anche il presidente ucraino Petro Poroshenko, il re dell’Arabia Saudita Salman bin Abdulaziz Al Saud, il sovrano del Marocco Mohammed VI, la famiglia del presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev, il primo ministro dell’Islanda Sigmundur Gunnlaugsson, i familiari del leader cinese Xi Jinping e il presidente dell’Argentina Mauricio Macri.

Potenti e leader di tutto il mondo, sportivi, vip, tutti coinvolti dai file dello studio legale di Panama City. “L’inchiesta è durata più di un anno” e riguarda circa “11,5 milioni di file”.

“Sulle stesse informazioni sono già al lavoro anche le autorità fiscali di diversi Paesi, tra cui la Germania e gli Stati Uniti. Mai prima d’ora una simile mole di dati finanziari riservati era stata messa, tutta insieme, a disposizione della pubblica opinione e degli investigatori”, scrive. “I numeri parlano da soli. Oltre 200 mila società, fondazioni, trust con sede in 21 paradisi fiscali sparsi per il mondo, dai Caraibi ai mini Stati del Pacifico, da Cipro fino al deserto del Nevada, negli Stati Uniti. E poi decine di migliaia di clienti, cittadini di 200 Paesi diversi, tra cui politici, uomini di spettacolo, imprenditori, sportivi”.

“I file riguardano operazioni che vanno dal 1977 fino alla fine del 2015 e “mettono in luce che alcuni dei più importanti istituti di credito internazionali sono coinvolti nella creazione di società difficili da rintracciare, nelle Isole Vergini britanniche, Panama e in altri paradisi fiscali”.

Tra i “circa 800 nomi” di personaggi o società italiani coinvolti, ci sono, riporta sempre l’Espresso, “Luca di Montezemolo. L’imprenditore Giuseppe Donaldo Nicosia, latitante, coinvolto in un’inchiesta per truffa con Marcello dell’Utri. Il pilota Jarno Trulli. Si sono rivolti a Mossack Fonseca per aprire società offshore”. E nelle carte analizzate “ricorrono anche i nomi di Ubi e Unicredit”.

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