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15:00pm14 Agosto 2012 | mise à jour le: 14 Agosto 2012 à 15:00pmReading time: 3 minutes

Castelli e palazzi in vendita: al via le dismissioni in Italia

(ANSA) – ROMA – Palazzi storici, mega caserme e anche un castello cedesi al miglior offerente. La stagione delle dismissioni entra nel vivo e nel tentativo di far cassa e ridurre anche i costi di gestione, il governo italiano si appresta a metter sul mercato un patrimonio immobiliare che, quasi sempre, costa molto piu’ di quello che rende. E l’incasso alla fine potrebbe essere di tutto rispetto: 1,5 miliardi dalla prima tranche (350 immobili) ma con un portafoglio complessivo potenziale da mettere su mercato che vale ben 42 miliardi. Non male in tempi di austerity e di riduzione obbligata del debito pubblico. Il ‘nuovo mercato’ attira chiaramente gli investitori dall’estero considerato soprattutto il momento di estrema volatilità dei mercati finanziari. Il mattone è infatti ancora appetibile: si puo’ svalutare ma resta dove uno l’ha comprato. La possibilita’ di fare affari nel Belpaese non e’ sfuggita al Wall Street Journal che nell’edizione odierna segnala ai propri lettori che palazzi e castelli italiani sono in vendita. E non si tratta di immobili sconosciuti: Palazzo Bolis Gualdo a Milano, Palazzo Diedo che affaccia sul Canal Grande a Venezia, le caserme di Bologna e perfino un castello, quello Orsini di Soriano del Cimino, ”costruito da un Papa e in seguito usato come prigione”. Si tratta – spiega il quotidiano – di alcune delle 350 residenze da sogno, valore stimato 1,5 miliardi di euro secondo l’Agenzia del Demanio, che lo Stato italiano mette sul mercato. ”Per gli investitori che bramano di possedere un palazzo italiano, un castello o un altro immobile storico, adesso potrebbe essere il momento di colpire”, scrive il WSJ, che ricorda come ”il piano per l’economia del primo ministro Mario Monti, vicino al passaggio finale, includa la vendita di 350 edifici, insieme ai tagli alla spesa pubblica e altre misure di austerity”. Le agenzie governative, afferma il Wsj citando un report del capo economista della Cdp, Edoardo Reviglio, hanno un portafoglio di immobili del valore di circa 42 miliardi di euro e ”trasformare queste proprieta’ in contanti sarebbe una strada rapida per far salire le entrate”. Tuttavia, il quotidiano elenca anche le difficolta’ di realizzazione del piano di dismissioni: la crisi dell’euro, che allontana gli investitori istituzionali da Paesi come Italia, Spagna e Grecia, la burocrazia italiana ”notoriamente lenta”, le necessarie ristrutturazioni, le difficolta’ di trovare inquilini interessati in tempi di recessione. Insomma si parte con le vendite con un occhio all’enorme stock di debito da ridurre: lo Stato – indicava giorni fa il dirigente generale del Ministero dell’economia Francesco Parlato alla commissione Bilancio della Camera – possiede immobili per un valore di 240-320 miliardi di euro, ma solo il 30% e’ vendibile. Su 530 mila unita’ immobiliari censite, pari a 220 milioni di metri quadri, il 70% e’ destinato ad attivita’ istituzionali e il 9% a uso residenziale.

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