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14:44pm27 Ottobre 2020 | mise à jour le: 27 Ottobre 2020 à 14:44pmReading time: 3 minutes

Ricciardi: “Lockdown necessario a Milano e Napoli”

Ansa – “Ci sono delle aree del paese dove la trasmissione è esponenziale e le ultime restrizioni adottate che possono essere efficaci nel resto del territorio, in quelle zone non sono valide per fermare il contagio. A Milano e Napoli uno può prendere il covid entrando al bar, al ristorante, prendendo l’autobus. Stare a contatto stretto con un positivo è facilissimo perché il virus circola tantissimo. In queste aree il lockdown è necessario, in altre aree del paese no. Ci troviamo in presenza di migliaia di soggetti asintomatici che tornano a casa, dove non si indossa la mascherina, ci si bacia e ci si abbraccia”. Lo ha affermato Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza per l’emergenza Covid-19 e ordinario di Igiene generale e applicata alla Facoltà di medicina e chirurgia dell’università Cattolica di Roma, ospite di ‘ TGZero’ di Radio Capital.

Sulle critiche al Governo del leader di Iv Matteo Renzi per la chiusura cinema e teatri Ricciardi risponde che “dipende da dove sei. Se sei a Milano è un luogo dove te lo puoi prendere anche al cinema. In altre città la situazione non è la stessa. A Milano e Napoli – ha rimarcato il consigliere di Speranza – è impensabile qualsiasi attività che prevede l’avvicinarsi di persone negli spazi chiusi”.

 

Lombardia, “pronto soccorso al collasso, serve lockdown”

“Chiediamo di applicare, subito, le misure più restrittive di contenimento della diffusione del virus nella società, su tutto il territorio regionale, o almeno nelle aree più a rischio (come Milano) senza indugio e a costo di impopolarità. Le ultime misure rappresentano un passo avanti, ma purtroppo non sono sufficienti”.

E’ l’appello dei pronto soccorso lombardi. A farsene portavoce è Guido Bertolini, responsabile del Coordinamento Covid-19 per questi reparti. “Ora bisogna chiudere. Siamo arrivati – afferma – al punto che è necessario un lockdown. La situazione di rischio è generalizzata, riguarda tutta la regione. Soprattutto in alcune aree il sistema assistenziale è vicino al collasso. Milano è più avanti, ma anche altre province hanno quell’andamento esponenziale che preoccupa”.

Per Bertolini il problema è proprio questo: “Quando la crescita esponenziale entra nella fase ripida di salita – spiega – non c’è più modo di controllarla. Ed è necessario chiudere. Ormai è tardi per altro. Qualunque misura ha effetti fra 10-15 giorni. Anche se chiudiamo tutto adesso, per 15 giorni andremo avanti a vedere questa crescita impressionante dei contagi e dei malati che hanno bisogno di cure con sofferenza degli ospedali. Se i pronto soccorso sono in una situazione quasi ingestibile, ed è così, quella sofferenza poi arriva a tutti i livelli. Anche la società non viene risparmiata”.

 

 

 

 

 

 

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