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13:51pm18 Marzo 2021 | mise à jour le: 18 Marzo 2021 à 13:51pmReading time: 4 minutes

L’Italia celebra la “Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid”

Mario Draghi a Bergamo per la commemorazione

Aise\ – Si celebra oggi, 18 marzo, in tutta l’Italia, la prima “Giornata nazionale in memoria di tutte le vittime dell’epidemia da coronavirus”.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha promulgato proprio la legge approvata ieri dal Parlamento che istituisce la “Giornata” che verrà celebrata il 18 marzo di ogni anno.

Per onorare la memoria di tutte le vittime – 103.432 il totale raggiunto ieri in Italia – la Presidenza del Consiglio ha disposto l’esposizione a mezz’asta delle bandiere nazionale ed europea su tutti gli edifici pubblici.

Il Premier Mario Draghi è a Bergamo dove ha partecipato alle commemorazioni in una delle città più colpite dal virus. Dopo aver deposto una corona di fiori al Cimitero monumentale della città, si è dato avvio, al Parco Martin Lutero alla Trucca, dell’inaugurazione del Bosco della Memoria con la cerimonia per la messa a dimora dei primi 100 alberi.

 

Draghi: «Ricostruire senza dimenticare»

“Non possiamo abbracciarci, ma questo è il giorno in cui dobbiamo sentirci tutti ancora più uniti. A partire da qui, da questo luogo che ricorda chi non c’è più”.

Così il Presidente del Consiglio Mario Draghi nel suo intervento a Bergamo dove ha partecipato alla inaugurazione del Bosco della memoria in occasione della prima giornata nazionale per la commemorazione delle vittime del Covid.

Il Premier Draghi al “Bosco della memoria”

“In questa città non vi è nessuno che non abbia avuto un familiare o conoscente colpito dal virus”, ha aggiunto “Cari bergamaschi, avete vissuto giorni terribili in cui non vi era nemmeno il tempo di piangere i vostri cari, di salutarli e accompagnarli per l’ultima volta. Sono tante le immagini di questa tragedia, che hanno colpito tutti, in Italia e nel mondo. Una su tutte è indelebile: la colonna di camion militari carichi di bare. Era la sera del 18 marzo, esattamente un anno fa”.

Il bosco che nasce oggi, ha osservato, “non racchiude solo la memoria delle tante vittime cui va oggi il nostro pensiero commosso. Questo luogo è un simbolo del dolore di un’intera nazione. Lo testimoniò già, con la sua presenza alla commemorazione del 28 giugno al Cimitero Monumentale, il Presidente della Repubblica”.

Ma “è anche il luogo di un impegno solenne che oggi prendiamo”.

“Siamo qui – ha sottolineato il Premier – per promettere ai nostri anziani che non accadrà più che le persone fragili non vengano adeguatamente assistite e protette. Solo così rispetteremo la dignità di coloro che ci hanno lasciato. Solo così questo bosco della memoria sarà anche il luogo simbolo del nostro riscatto”.

“Siamo qui per celebrare il ricordo perché la memoria di ciò che è accaduto nella primavera dello scorso anno non si appanni”, ha aggiunto, perché “ricordare ci aiuta a fare buone scelte per la tutela della salute pubblica e per la salvaguardia del lavoro dei cittadini. Ricordare i tanti e magnifici esempi di “operatori del bene” espressi nell’emergenza da questa terra ci dà la misura della sua capacità, del suo sacrificio”. Tra loro “gli operatori dell’ospedale Papa Giovanni XXIII” che “in questi mesi hanno dato un contributo straordinario di professionalità e di dedizione, spesso pagato con la vita. Vorrei ricordare il miracolo – e non si può definire diversamente – dell’ospedale da campo della Fiera di Bergamo. Allestito in pochi giorni dagli Alpini, dalla Protezione Civile e dagli artigiani volontari. E sostenuto dalla grande generosità dei cittadini bergamaschi”.

Draghi ha quindi citato il libro del sindaco di Bergamo Giorgio Gori – “Riscatto” – per ricordare l’esempio dei “mille volontari, ragazze e ragazzi, che hanno aiutato le persone in difficoltà” che Gori definisce nel libro i “nuovi mille” di Bergamo, per poi ricordare come “in tutta Italia siano tantissimi i protagonisti silenziosi di questa rete di solidarietà”.

Tra “le figure simbolo della resistenza civile di questa comunità” Draghi ha citato Don Fausto Resmini, “il prete degli ultimi cui è stato intitolato il carcere di Bergamo di cui era il cappellano. Con lui rendiamo omaggio ai sacerdoti della diocesi bergamasca deceduti per il virus”; tra i sindaci Piero Busi “primo cittadino per 59 anni di Valtorta, morto nella casa di riposo che aveva contribuito a creare” e Giorgio Valoti di Cene “70 anni, al suo quarto mandato”.

E ancora: “tra gli operatori sanitari: Maddalena Passera, medico anestesista, morta a 67 anni poco dopo suo fratello Carlo, medico di base; Diego Bianco, 46 anni, un operatore del fondamentale servizio del 118 della Soreu di Bergamo”. Tra le forze dell’ordine, “l’appuntato scelto dei Carabinieri Claudio Polzoni, 46 anni”.

Con loro, ha rimarcato Draghi, “ricordiamo tutte le vittime della pandemia e ci stringiamo intorno alle loro famiglie. Il governo – e lo sapete bene – è impegnato a fare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile. Questa – ha sottolineato – è la nostra priorità”.

 

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