Un viaggio insolito da Nord a Sud, tra storie d’amore e morte
Ansa/TRIESTE – Preferiscono la complicità della
notte e del silenzio, ma si può riuscire a stanarli se solo si sa dove andarli
a cercare: è una storia da brivido e dal sapore tutto italiano quella che Anna
Maria Ghedina racconta nel suo libro ‘Guida ai fantasmi d’Italia. Dove cercarli
e trovarli’, nelle librerie italiane dal 2 febbraio.
Tra femminicidi, eccidi di giovinetti, tetri
castelli infestati, intrighi di palazzo, congiure, tradimenti, apparizioni di
anime in pena e sparizioni di corpi, l’autrice delinea per i più coraggiosi una
mappa imperdibile e davvero ‘da paura’ dimostrando che, da Nord a Sud dello Stivale,
il nostro Paese, in quanto a ‘patrimonio spettrale’, non ha nulla da invidiare
a nessuno. Come in un film, il lettore potrà trasformarsi in un vero
ghostbuster e divertirsi nella propria personale caccia agli spiriti. Chissà
che qualcuno non decida di palesarsi…
ROMA – Se c’è chi giura di aver visto
passeggiare nei Fori Romani lo spirito dell’imperatore Nerone e addirittura
quello di Benito Mussolini, probabilmente più paura farebbe incontrare a Castel
sant’Angelo lo spettro di Beatrice Cenci con la sua testa in mano. La donna,
oggetto delle attenzioni sessuali del padre, dopo aver ordito contro di lui una
congiura poi fallita, fu fatta decapitare per volere di papa Clemente VIII. Una
presenza femminile in abiti ottocenteschi farebbe invece risuonare la propria
celestiale voce nei corridoi del Teatro dell’Opera: si dice che sia addirittura
Maria Callas, il cui spirito a volte è stato visto ‘vagare’ anche nel Loggione
della Scala di Milano per spaventare gli spettatori.
MILANO – Dietro un corteo nuziale sembra sia
apparsa una dama spettrale, vestita di nero: sarebbe l’anima di Carlina di
Schignano (Como), che si suicidò gettandosi dalle guglie del Duomo durante la
luna di miele perché incinta non del marito. Al civico 7 di via Broletto, presso
palazzo Carmagnola, di sera guardando in alto si potrebbe scorgere il fantasma
in vestaglia bianca di Cecilia Gallerani, la bella amante di Ludovico Sforza
detto il Moro nonché soggetto della Dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci.
Nessuno conosce invece l’identità della Dama Velata che sembra aggirarsi già da
fine ‘800 a Parco Sempione: nelle fredde notti di nebbia, appare avvolta da un
velo nero, e irretisce con il suo profumo di violetta giovani uomini ai quali
rivela, dopo aver danzato, il suo terribile teschio al posto del viso.
TORINO – Nella città magica per eccellenza,
secondo gli esoteristi un punto nevralgico sarebbe piazza Castello, dove ai
tempi dei romani sorgeva la necropoli. Nel piccolo giardino di piazza Statuto,
dove si trovava il patibolo, c’è un tombino che per alcuni sarebbe la porta
dell’inferno: qui nella notte si aggirano ombre scure e si odono urla stridenti
di chi venne condannato a morte. In una traversa di Corso Matteotti, invece, si
dice che una abitazione sia infestata da un fantasma che ricorda nell’aspetto e
negli abiti Camillo Benso conte di Cavour: quando la proprietaria della casa
resta sola, la presenza si siederebbe accanto a lei sul letto.
TRIESTE – Due sono le leggende legate al
Castello di Miramare: la prima dice che chiunque dorma una notte al suo interno
morirà fuori dalla propria patria, come è accaduto a Massimiliano d’Asburgo e
alla sua consorte. La seconda invece afferma che lo stesso nobiluomo appaia
talvolta nel giardino del castello per ammirare le piante provenienti da tutto
il mondo. A Piazza Unità d’Italia in molti affermano di aver visto la figura di
Gabriele d’Annunzio aggirarsi impeccabilmente vestito e chiedere informazioni
per arrivare a Fiume.
NAPOLI – Una sedia per farla riposare e un mazzo
di fiori di cui possa godere il profumo: è quanto serve allo spirito benevolo
de ‘a bella ‘mbriana, una splendida signora che porta nelle case benessere,
salute e buona sorte. Mentre diverso è il trattamento che ‘o Munaciello riserva
alle sue prescelte, sempre belle donne: lo spirito bizzarro e cattivello regala
soldi oppure dispensa schiaffi, per questo è amato e temuto al tempo stesso.
PALERMO – Al teatro Massimo si dice che artisti
e maestranze abbiano incontrato il fantasma di una suora, la cui tomba sarebbe
stata violata durante la costruzione dell’edificio. Chi non crede alla presenza
del suo spirito sembra inciampi sempre in un gradino, detto appunto ‘gradino
della suora’.