(NoveColonneATG) Roma – La prima partita delle amministrative – giocata il 3-4 ottobre – è chiusa, e il risultato finale è 3-1. Il centrosinistra ottiene il trionfo al primo turno a Milano, dove Beppe Sala viene riconfermato con la percentuale del 57,7% per cento dei voti, a Bologna dove Matteo Lepore sfonda addirittura oltre al 60% confermando vincente l’alleanza con il Movimento 5 Stelle, stesso discorso a Napoli dove l’apparentamento giallo-rosso porta l’ex ministro Gaetano Manfredi al 62,8 per cento.
Il centrodestra segna il punto della bandiera mantenendo il feudo della Calabria, l’unica Regione al voto, dove il forzista Roberto Occhiuto si impone come da previsioni (percentuale al 54,4%) sulla candidata del centrosinistra Amalia Bruni.
Anche nelle città in cui sarà necessario andare alla seconda partita del ballottaggio tra due settimane l’aria è quella di una significativa ripresa del centrosinistra, di un risultato deludente della destra ammesso per primo dal leader della Lega Matteo Salvini (“In alcune città abbiamo scelto troppo tardi i candidati da opporre al centrosinistra. Abbiamo offerto ai bolognesi o ai milanesi troppo poco tempo per conoscere i candidati. Abbiamo scelto i migliori candidati ma siamo arrivati tardi”) e di un prevedibile crollo del Movimento 5 Stelle, che perde Torino e Roma. Sotto la Mole infatti si consuma il successo del candidato di centrosinistra Stefano Lo Russo, primo un po’ a sorpresa su Paolo Damilano del centrodestra (43,8% contro 38,9%): “inizia adesso un’altra partita” dice Lo Russo, e decisivo potrebbe essere il pur deludente 9% raccolto dall’erede della non ricandidata Chiara Appendino, Valentina Sganga.
A Roma tiene la destra, sostenuta soprattutto da Fratelli d’Italia, primo partito nella Capitale, con Enrico Michetti che raccoglie più del 30% dei voti e trova al ballottaggio il candidato di centrosinistra ed ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che vince il ‘derby’ con Virginia Raggi (27% per l’ex ministro dell’Economia, quarta invece la sindaca uscente con il 19,2%).
Il ballottaggio si preannuncia particolarmente tirato, ma se Carlo Calenda (terzo, ma con un onorevole 19,6%) non si sbilancia in endorsement, Giuseppe Conte, che parla di “tempo di semina” per il nuovo Movimento 5 Stelle, sottolinea che “la nostra proposta politica non può avere alcuna affinità con le forze politiche di destra”.
Da Siena, intanto, il segretario del Partito democratico Enrico Letta ottiene una prevedibile elezione alla Camera alle suppletive, e ne approfitta per tirare le somme anche a livello nazionale: “Abbiamo dimostrato che la destra è battibile: la destra ha sbagliato completamente campagna elettorale, non è in grado di essere una cosa unica e di scegliere candidati giusti. Abbiamo vinto perché abbiamo parlato dei temi, delle cose che interessano agli italiani, ci siamo riappropriati di parole come sicurezza e libertà che avevamo persi da 30 anni. È un dato importante per l’Europa, perché le grandi metropoli d’Europa hanno scelto l’Europa”.