(NoveColonneATG) Roma – La Costituzione italiana, dal 9 febbraio, è un po’ diversa. Con il voto della Camera al disegno di legge costituzionale di iniziativa parlamentare, già approvato in seconda lettura dal Senato, volta ad inserire la tutela dell’ambiente tra i princìpi fondamentali della Costituzione, cambiano ufficialmente due articoli della nostra Carta, precisamente il numero 9 e il numero 41.
Il testo infatti introduce un nuovo comma all’articolo 9 , al fine di riconoscere – nell’ambito dei principi fondamentali enunciati nella Costituzione – il principio di tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Accanto alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico della Nazione, richiamato dal secondo comma, si attribuisce alla Repubblica anche la tutela di tali aspetti.
Viene inoltre inserito un principio di tutela degli animali, attraverso la previsione di una riserva di legge statale che ne disciplini le forme e i modi. Il nuovo articolo 41 della Costituzione stabilisce invece che l’iniziativa economica privata non possa svolgersi in danno alla salute e all’ambiente, premettendo questi due limiti a quelli già vigenti, ovvero la sicurezza, la libertà e la dignità umana.
Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha parlato di “giornata epocale, conquista che ci permette di tutelare il pianeta e le future generazioni”, specificando che queste modifiche alla Costituzione verranno applicate anche nelle regioni a Statuto speciale.
Soddisfatto il presidente della Camera Roberto Fico: “La tutela dell’ambiente diventa un principio fondamentale della nostra Costituzione. La Camera dei deputati ha approvato in via definitiva la proposta di legge costituzionale che inserisce nella Carta la “tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni” e stabilisce che l’iniziativa economica privata non può svolgersi, tra le altre cose, in modo tale da recare danno alla salute e all’ambiente. Si tratta di un passaggio storico. Un segnale chiaro del Parlamento che dovrà essere un faro per il presente e il futuro del nostro Paese”.