(NoveColonneATG) Cagliari – Tassi di natalità maglia nera nazionale (5 nati ogni mille abitanti), indice di mortalità all’11,7 per mille, emigrazione in ripresa, età media della popolazione che dai 40,7 anni del 2002 è passata ai 47 anni del 2020 e arriverà a 50,9 nel 2030.
Un declino demografico inarrestabile. La Sardegna è ormai sotto la soglia psicologica del milione 600mila abitanti (oggi conta 1.590.044 residenti), con un calo sempre più accentuato a partire dal 2015 (- 21.577 nel 2020).
Lo scrive l’Unione Sarda. “Un andamento che, secondo le previsioni dell’Istat, entro il 2040 farà perdere all’Isola quasi 200mila abitanti. Numeri che disegnano un’Isola a ciambella, con le aree interne sempre più spopolate.
Lo specchio di ciò che sta accadendo è l’abbandono delle case, abitazioni con gli infissi oramai sfondati e altre chiuse in tempi più recenti. Nei paesi dell’interno ci sono intere vie disabitate e rioni dove risiedono in maggioranza anziani, una desolazione che, ha rilevato l’Istat, conta ben 260mila case ed edifici vuoti, quasi il 30% del patrimonio edilizio dell’intera regione”.
