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18:33pm20 Agosto 2018 | mise à jour le: 20 Agosto 2018 à 18:33pmReading time: 3 minutes

Il ponte scricchiola, “pronti ad abbatterlo”

Proseguono i lavori di individuazione dei reperti sull’area del crollo

Il ponte Morandi a Genova

ansa

Ansa – Dopo la segnalazione di alcuni scricchiolii sulla parte lato est di ponte Morandi la Procura di Genova che indaga sul disastro si tiene pronta ad autorizzare il via libera all’abbattimento in caso di necessità della parte restante del viadotto che sovrasta le case, già evacuate, dal lato di via Fillak e via Porro, per salvaguardare la pubblica incolumità.

A segnalare la situazione e gli scricchiolii sono stati i cittadini del quartiere interessato. In queste ore sono in corso verifiche tecniche e di staticità: se vigili del fuoco e protezione civile dovessero richiedere una demolizione per problemi di stabilità gli inquirenti sono pronti ad autorizzare la misura in tempo reale.

Il procuratore di Genova Francesco Cozzi ha spiegato che “i pm hanno dato dei quesiti ai consulenti tecnici chiedendo di individuare i fatti che potrebbero essere cause, un tema molto ampio di ricerca”. Come elemento quello della presenza di un carroponte prima del disastro “può essere rilevante, come qualsiasi elemento che abbia portato un aggravio di carico alla struttura, lo valuteranno i consulenti tecnici”. Intanto proseguono i lavori di individuazione dei reperti sull’area del crollo, che poi verranno trasferiti.

Rispondendo ai giornalisti in conferenza stampa Cozzi ha poi affermato: “Una giustizia che decidesse dall’oggi al domani sarebbe inquietante, non rigorosa, sarebbe gridata e non è questo il nostro compito. Faremo in modo insieme ai consulenti tecnici di conciliare il più possibile completezza degli accertamenti tecnici con tempi contingentati, non solo perché c’è il problema di liberare le aree ma anche per dare una risposta a un problema di giustizia, a chi ha perso la vita, i suoi cari, la casa. Noi su questo dobbiamo rispondere, non indicare a un pubblico una qualsiasi vittima sacrificale”.

“Stiamo valutando tutti i video – ha spiegato – La procura ma anche gli organi investigativi si sono attivati per acquisire immagini e filmati utili a documentare da un punto di vista visivo e acustico le fasi del crollo del ponte”. “Ci sono 2 tipi di testimoni e prove orali da acquisire – ha aggiunto – i primi sono fonti qualificate e tecniche poi persone che hanno vissuto la vicenda perché ne sono stati coinvolti”.

Intanto Autostrade per l’Italia, in relazione al crollo, si legge in una nota del gruppo, “ha ricevuto la lettera di contestazione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), già anticipata dalla stampa nei giorni scorsi”. “Il Mit – informa la nota – ha assegnato alla società il termine di 15 giorni per fornire le relative controdeduzioni”.

Rispondendo a un appello apparso sulla piattaforma Change.org, Autostrade ha annunciato che è stato “istituito un nuovo Fondo per le vittime del crollo del viadotto Polcevera, che si aggiunge al nostro stanziamento nei confronti del Comune di Genova, annunciato nella conferenza stampa di sabato scorso, per soddisfare le prime esigenze delle famiglie colpite dalla tragedia e i bisogni degli sfollati”.

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