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15:24pm6 Febbraio 2018 | mise à jour le: 6 Febbraio 2018 à 15:24pmReading time: 3 minutes

Verso le elezioni con le nuove regole del “Rosatellum”

Anche chi risiede in Italia può candidarsi per le circoscrizioni estere

L’emiciclo della maggioranza alla Camera, con i deputati che applaudono dopo il voto finale (il risultato è sul tabellone) del disegno di legge sulle Riforme Costituzionali

ANSA

NoveColonne – Il 4 marzo – per la quarta volta in dodici anni – i cittadini italiani residenti all’estero saranno chiamati a eleggere i propri rappresentanti alla Camera e al Senato, votando per i candidati che si presentano nella Circoscrizione Estero.

Dal 2006, prima volta degli italiani all’estero alle elezioni politiche, le polemiche sul voto non si sono mai fermate: in quell’occasione, i quattro senatori dell’Unione eletti fuori dai confini nazionali consentirono a Romano Prodi di insediarsi a Palazzo Chigi, dimostrando l’importanza politica di quei cinque milioni di connazionali che vivono all’estero, i quali possono rappresentare l’ago della bilancia per la formazione di una maggioranza di governo.

È soprattutto il voto per corrispondenza (gli italiani all’estero devono inviare per posta la scheda elettorale che ricevono dal Consolato competente) ad alimentare dubbi e critiche a ogni tornata elettorale: una modalità – è la denuncia – che non garantisce la segretezza del voto e su cui ora è chiamata a decidere la Corte costituzionale.

Questa volta, però, la bufera di polemiche si è scatenata molto prima dell’appuntamento con le urne e ha investito la rappresentanza politica delle comunità italiane nel mondo: a rompere gli equilibri è stata la nuova legge elettorale, il “Rosatellum”, che ha modificato le regole di elezione della Circoscrizione Estero. Nell’occhio del ciclone, in particolare, l’introduzione della norma che permette anche a chi risiede in Italia di candidarsi in una delle quattro ripartizioni della Circoscrizione Estero.

Prima della riforma elettorale, infatti, era necessario essere iscritti all’Aire per potersi candidare fuori dai confini nazionali; con il “Rosatellum”, invece, il vincolo di residenza viene meno.

Compatta la rappresentanza all’estero – dai parlamentari ai Com.It.Es  fino ad arrivare al Consiglio generale degli italiani all’estero  – secondo la quale le modifiche sviliscono l’essenza della Circoscrizione, calpestano il senso più autentico della rappresentanza delle comunità italiane nel mondo e ne delegittimano il voto.

“Gli elettori residenti in Italia possono essere candidati in una sola ripartizione della Circoscrizione Estero; gli elettori residenti all’estero possono essere candidati solo nella ripartizione di residenza della Circoscrizione Estero”, è la modifica introdotta da un emendamento alla legge elettorale voluto da Maurizio Lupi, di Alternativa Popolare. Ci si potrà quindi candidare a uno dei 18 seggi eletti dagli italiani all’estero pur non avendo mai vissuto un solo giorno fuori dai confini nazionali.

 

La definizione

La legge elettorale italiana del 2017, ufficialmente legge 3 novembre 2017, n. 165 è comunemente nota come “Rosatellum bis” o semplicemente “Rosatellum”. La legge disciplina l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Prende il nome dal suo ideatore, il capogruppo del PD alla Camera Ettore Rosato.

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