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21:09pm26 Febbraio 2018 | mise à jour le: 26 Febbraio 2018 à 21:09pmReading time: 3 minutes

Elezioni: cosa succederà dopo il 4 marzo

Dall’elezione dei presidenti delle camere al nuovo governo

La Camera dei deuptati

ANSA

Ansa – Ci vorrà minimo un mese, forse anche di più. Una volta scrutinate tutte le schede e proclamati i risultati comincerà la maratona politica per trovare i nuovi presidenti delle Camere e formare il nuovo governo. Queste le tappe.

4 MARZOLe urne si chiuderanno alle 23. Lo spoglio delle schede non sarà brevissimo, vista la complessità della legge elettorale. I risultati definitivi arriveranno in nottata.

8-9 MARZO. I nuovi deputati e senatori possono cominciare a registrarsi in Parlamento: gli viene consegnato il tesserino.

23 MARZO. Prima seduta delle nuove Camere. Per scegliere chi presiederà questo primo appuntamento delle nuove assemblee i regolamenti parlamentari fissano il criterio dell’età . A Palazzo Madama già si sa che l’onore spetterà all’ex presidente della Repubblica e senatore a vita Giorgio Napolitano (93 anni). Alla Camera presiederà il vicepresidente più anziano della passata legislatura: se viene rieletto dovrebbe toccare al Pd Roberto Giachetti, 57 anni, altrimenti Simone Baldelli (Forza Italia, 45 anni) o il cinque stelle Luigi Di Maio (31 anni).

L’ELEZIONE DEI PRESIDENTI DELLE CAMERE: La prima seduta sarà dedicata alla proclamazione degli eletti e all’elezione dei nuovi presidenti. Al Senato si farà presto, massimo due giorni: se dopo tre votazioni nessuno supera la maggioranza assoluta si va al ballottaggio tra i due più votati. Alla Camera, invece, i tempi possono essere più lunghi: per eleggere il nuovo numero uno dell’assemblea serve la maggioranza dei due terzi nei primi tre scrutini, poi la maggioranza assoluta, e si va avanti così fino alla fumata bianca.

25 MARZO: entro questa data i parlamentari devono aver comunicato a quale gruppo vogliono appartenere.

27 MARZO: entro questa i gruppi parlamentari avranno eletto i loro presidenti.

FINE MARZO-INIZIO APRILE: Una volta eletti i presidenti di Camera e Senato e formati i gruppi parlamentari, Gentiloni rassegna le dimissioni e partono al Quirinale le consultazioni per la formazione del nuovo governo. La settimana di Pasqua (che quest’anno cade il primo aprile) non dovrebbe bloccare i lavori. Al Quirinale saliranno i presidenti delle Camere, gli ex capi dello Stato e i rappresentanti dei gruppi parlamentari. Al termine Mattarella deciderà il da farsi: incarico esplorativo (se la situazione dovesse essere ancora confusa) o incarico pieno, per formare il nuovo governo. Nel frattempo continua a governare Gentiloni, in carica per gli affari correnti.

IL NUOVO GOVERNO: se l’incaricato scioglie la riserva, presenta la lista dei ministri al presidente della Repubblica, giura con la sua squadra al Quirinale e va alla Camera e al Senato per ottenere la fiducia. Se invece rinuncia, nuove consultazioni e nuovo incarico.

Una volta ottenuta la fiducia dei due rami del Parlamento il governo non ha altri adempimenti da compiere e può cominciare il suo lavoro.

 

 

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