Adnkronos – La città più colpita è Amatrice, dove, a quanto riferito dal sindaco, si contano al momento almeno 35 morti. Altri 28 morti si registrano, secondo il bilancio della Protezione civile, nei comuni di Accumoli, sempre nel Reatino, e Arquata del Tronto, nelle Marche in provincia di Ascoli Piceno.
La scossa più forte, di magnitudo 6.0, si è verificata alle 3.36 nella provincia di Rieti. Circa un’ora dopo, alle 4.32 e alle 4.33, altre 2 scosse di magnitudo 5.1 e 5.4 si sono verificate a 5 km da Norcia (Perugia). Ma nel complesso, fino alle 12, sono state circa 160 le repliche sismiche nella zona. L’ultima in ordine di tempo, molto forte, di magnitudo 4.9, si è verificata intorno alle 14.
Sono attivi i numeri verdi: del contact center della Protezione civile nazionale, 800840840, e della sala operativa della protezione civile Lazio, 803 555. Facebook ha attivato la funzione per comunicare ai propri amici le proprie condizioni: #terremoto.
“In questa fase il calcolo del numero dei dispersi è complicato dal fatto che nella zona sono presenti molti turisti oltre ai residenti”, ha spiegato Immacolata Postiglione, responsabile ufficio emergenze della protezione civile. Quanto alla situazione sanitaria, ha poi chiarito che non risulta al momento un’emergenza sangue.
Amatrice -“Sono crollati interi condomini, case al centro, tre quarti del paese è distrutto”, ha riferito il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. Si cerca ancora tra le macerie del convento ‘Don Minozzi’, nella speranza di ritrovare in vita le 3 suore e i 4 ospiti della struttura che mancano all’appello dopo il sisma. Mentre altre tre religiose sono state messe in salvo dai soccorritori. “L’obiettivo in queste ore è tirare fuori dalle macerie più gente viva possibile – ha aggiunto Pirozzi- Nelle frazioni vicine non ci sono stati grossi problemi, i soccorsi sono al lavoro e gli elicotteri viaggiano ogni secondo”. “Qui è un dramma vero, sono nel mezzo di un paese che non c’è più”, aveva detto poco dopo le scosse. “Sul corso ha retto solo il campanile, spero sia un segno di buon auspicio”, ha sottolineato Pirozzi riferendosi all’antico campanile della Torre Civica, risalente al XIII secolo, simbolo di Amatrice. “Spero che significhi che la città non sia destinata a morire ma che potrà risollevarsi e rinascere”, ha concluso.
Accumoli – Undici morti ad accumuli. Un’intera famiglia – padre, madre e due bambini – è ancora sotto le macerie. I quattro non rispondono ai soccorritori, che sono al lavoro sul posto e che avrebbero per il momento individuato ed estratto il corpo senza vita di uno dei bambini. I piccoli hanno 9 mesi e sette anni. “Ci sono almeno 2mila sfollati. La situazione è drammatica. Poche case hanno retto al terremoto siamo in mezzo alle macerie”, ha detto in lacrime il sindaco Stefano Petrucci. “Adesso dobbiamo pensare a tutte le persone rimaste senza casa. Allestiremo campi di accoglienza e tendopoli in 4 punti”, spiega all’Adnkronos. In tutto i campi attrezzati dovrebbero ospitare tra le 500 e le 600 persone.
Marche – “Al momento il bilancio delle vittime ad Arquata è di 17 morti e 55 feriti, di cui 20 sarebbero gravi”. A dirlo è il sindaco di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci. “A Pescara del Tronto potrebbero esserci una decina di dispersi ma non è facile avere un quadro preciso. In questo periodo oltre ai residenti qui c’è chi torna in paese per trascorrere le vacanze e il centro si ripopola”, ha riferito il sindaco aggiungendo: “La situazione è drammatica, un vero disastro. Il paese non esiste più, quasi tutte le case di Pescara del Tronto sono crollate”.
L’esperto: “Possibili altre scosse”
Curcio: “Sisma paragonabile a quello dell’Aquila” – “Si è trattato di un terremoto di magnitudo importante, che ha prodotto uno scuotimento rilevante, di valore paragonabile a quello dell’Aquila”, ha detto il capo del dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio. “L’Aquila è un capoluogo di regione, qui la popolazione è più diffusa quindi è possibile un impatto meno gravoso in termini di vite umane”, ha precisato.
Umbria – Il terremoto di stamane – informano dalla Sala operativa della Protezione civile regionale dell’Umbria – ha colpito maggiormente la zona della fascia appenninica umbro-laziale. In Umbria si segnalano danni principalmente nei Comuni di Norcia e Cascia, mentre non si hanno notizie di morti o di feriti nella regione. Sono stati segnalati danni a numerose abitazioni che sono state evacuate e ad alcuni beni monumentali tra cui la Chiesa di S. Benedetto a Norcia, danni anche alle mura benedettine e crolli in alcune abitazioni a Castelluccio. Per quanto riguarda la viabilità al momento è interrotta la strada tra Borgo Cerreto e Norcia. Risultano inoltre danni alla rete elettrica per il crollo di un traliccio in prossimità della galleria S.Benedetto e la temporanea interruzione dei servizi ferroviari su una tratta della Orte Falconara che però vengono effettuai con servizi sostitutivi su gomma. “Gli edifici ricostruiti con i criteri antisismici dopo i terremoti del 1979 e del 1997 hanno retto alle scosse della notte. Alcune persone si sono salvate sicuramente grazie alle ricostruzioni fatte bene”, ha sottolineato il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno.