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14:47pm15 Maggio 2019 | mise à jour le: 15 Maggio 2019 à 14:49pmReading time: 5 minutes

La Senatrice Alderisi in visita al Comites di Montréal

La Senatrice Alderisi in visita al Comites di Montréal
Photo: Foto F. IntravaiaDa sin. In prima fila: Filippo Salvatore, Tony Vellone, Tony Vespa, la Senattrice Francesca Alderisi, la presidente del Comites Giovanna Giordano, Maria Ciccone, Marco Luciani-Castiglia, Giuseppe Priolo, Arturo Tridico. Dietro, da sin.: Franco Di Marco, Pietro Iannuzzi, Sonia Benedetto, Giovanni Rapanà, Renzo Orsi

La Camera vota il taglio dei parlamentari; riduzione anche per gli eletti italiani all’estero.

La Camera dei deputati ha approvato, la scorsa settimana, con 310 voti a favore, 107 contrari e 5 astensioni la proposta di legge che modifica gli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari, già approvata in prima deliberazione dal Senato.
Il taglio prevede il passaggio da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori eletti, con un massimo di 5 senatori a vita di nomina presidenziale, mentre non viene modificata la norma che prevede che gli ex Presidenti della Repubblica siano senatori di diritto e a vita. Il taglio è pari al 36,5% del numero attuale dei parlamentari, che passerebbero da complessivi 945 a 600.
Diminuirà anche il numero dei parlamentari eletti all’estero: i deputati non saranno più 12 ma 8, mentre i senatori non saranno più 6 ma 4.
L’Aula di Montecitorio ha confermato il testo licenziato dal Senato senza modifiche e quindi ha completato la prima delle due letture conformi previste dalla Costituzione per le modifiche della Carta. La seconda può solo approvare, a maggioranza assoluta, o bocciare il testo senza possibilità di modifiche.

La Senatrice Alderisi

In tournée nella nostra città per conoscere più da vicino la realtà della comunità italiana, con i suoi problemi e le sue aspettative, e per assistere alla finale di “Superfantastico”, la Senatrice Francesca Alderisi, eletta nelle file di Forza Italia per la circoscrizione Nord e Centro America, è stata ricevuta, il 6 maggio scorso nella sede del Comites di Montréal.
Ad accoglierla la presidente Giovanna Giordano in compagnia di diversi membri di tale organismo e di alcune personalità della nostra comunità.
Tanti gli argomenti affrontati nell’ottica di un reciproco scambio di idee e di conoscenze sulle attività che si svolgono da una parte e dall’altra dell’Oceano. Tra questi, uno dei temi più sentiti è stato quello relativo all’insegnamento della lingua italiana che, secondo il professor Filippo Salvatore, presidente della Società Dante Alighieri e professore emerito d’italiano all’Università Concordia, dovrebbe passare sempre di più attraverso il suo inserimento regolare nei programmi scolastici del Québec.
«La comunità italiana e i suoi leaders – ha detto – devono fare pressione affinché questo avvenga; è fondamentale se vogliamo fare un salto di qualità e presentare l’insegnamento dell’italiano come una lingua di cultura e non di emigrazione, senza nulla voler togliere ai corsi del sabato del PICAI o di altri enti gestori».

«È una battaglia difficile – ha aggiunto il consigliere Renzo Orsi – perché spesso sono proprio gli italiani che non vogliono che i propri figli lo studino come terza lingua nelle scuole preferendo, ad esempio, lo spagnolo perché tanto l’italiano – affermano – lo parlano già in famiglia!»

Taglio degli eletti, un errore

Francesca Alderisi, conosciutissima in tutto il mondo per il suo passato di conduttrice televisiva a Rai International (oggi Rai Italia), prendendo atto di questo come di altri problemi presentati, ha spiegato che la sua visita è stata dettata da un suo “itinerario” particolare che la sta portando a conoscere più da vicino le varie realtà che compongono un mosaico così vasto come la circoscrizione Nord e Centro America da lei rappresentata in Senato.

La Senatrice Francesca Alderisi

«È in discussione– ha detto – la proposta di legge del governo che vuole tagliare il numero di deputati (da 12 a 8) e senatori (da 6 a 4) eletti nelle circoscrizioni estere, una cosa alla quale, votando contro il mio stesso partito, mi oppongo fermamente proprio perché, già ad oggi, è difficile rappresentare degnamente un territorio così vasto, figuriamoci con un eventuale taglio. La rappresentanza italiana all’estero, che tra l’altro contrasta con l’aumento degli iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) diventerebbe in tal modo ancora più simbolica che reale, svuotandola ancor più di significato.
La realtà – ha sottolineato con una punta di amarezza – è che non c’è, in Italia, una vera coscienza e conoscenza sulla funzione degli eletti all’estero. In poco più di un anno in Senato non c’è stato un senatore che è venuto a chiedermi chi siamo, casa facciamo e rappresentiamo; spesso si ha l’impressione di scontrarsi contro un muro di gomma.

Sono tanti – ha aggiunto – i disegni di legge sul tema del riacquisto della cittadinanza italiana presentati dai miei predecessori, più di 40, nessuno di questi è stato approvato. Tra l’altro ne ho presentato uno affinché l’otto per mille del gettito Irpef possa essere tra le voci destinate a finanziare la lingua e la cultura italiana nel mondo e non mi sembra che, ad oggi, sia stato preso in considerazione.
Ma continuerò a battermi – ha concluso – perché il mio amore per gli italiani all’estero viene da lontano, continuerò a fare da pungolo e a spiegare chi sono gli italiani all’estero e che risorsa rappresentano perché, come diceva Mirko Tremaglia, primo ed unico ministro per gli italiani all’estero: «Non sarò mai un buon politico, dico sempre quello che penso!», una frase nella quale mi rispecchio al 100%.

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