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19:20pm6 Febbraio 2015 | mise à jour le: 6 Febbraio 2015 à 19:20pmReading time: 6 minutes

Cinque carnevali italiani da scoprire

Ansa – C’è grande attesa a Sauris, in provincia di Udine, per la “notte delle lanterne”, quando un lungo corteo di maschere in legno e una coda di curiosi e valligiani attraversano le strade del borgo dolomitico e si inoltrano nel bosco, ricoperto di neve, fino agli stavoli in pietra e legno dove, insieme, festeggiano il carnevale – der Zahrar Voschhankh – e si riscaldano con il vin brulè. Le celebrazioni carnevalesche di Sauris, le più antiche dell’arco alpino, si concentrano il sabato prima del mercoledì delle ceneri, quest’anno il 14 febbraio, quando sfilano in corteo le maschere di Rölar e di Kheirar, che guidano due diverse schiere: Rölar, con la faccia annerita dalla fuliggine e con dei sonagli – röln – legati attorno alla vita, rappresenta il diavolo mentre Kheirar è il re dei festeggiamenti, secondo l’antica tradizione dualistica del bene e del male. La figura positiva di Kheirar ha una maschera di legno sul volto, i vestiti laceri e una scopa in mano, che usa per bussare alle porte delle abitazioni in cui vuole entrare per spazzare, simbolicamente, l’inverno e propiziare l’arrivo della buona stagione. Le due figure carnevalesche sono seguite dai rispettivi gruppi di suonatori e di maschere che ballano al suono delle fisarmoniche e si incamminano in corteo con una lanterna accesa in mano fino al grande falò che li attende per concludere i riti carnevaleschi.

Ferrara: 12-15 febbraio – Feste da ballo, tornei cavallereschi e banchetti medievali animano i palazzi storici e il centro di Ferrara, patrimonio dell’Umanità, durante il carnevale rinascimentale della città emiliana. Lo spirito dei festeggiamenti, dedicati quest’anno alla figura di Anna Sforza, moglie di Alfonso I d’Este, ripropone i fasti della corte di dame, cavalieri e giullari all’epoca di Ercole I d’Este, del figlio Alfonso e di Lucrezia Borgia, che trasformarono Ferrara in un centro di grande prestigio artistico e culturale. Durante il carnevale si aprono i palazzi storici, le sale del castello e del municipio, i locali e i musei della città estense per partecipare a balli in maschera, rappresentazioni teatrali, concerti e fuochi d’artificio e, nella sue piazze più belle, a lunghi cortei in abiti d’epoca che sfilano tra musicisti e sbandieratori. Accompagnano i festeggiamenti di carnevale numerosi eventi per grandi e piccoli: laboratori per i bambini nei musei e tra gli affreschi di palazzo Schifanoia e visite animate alla scoperta dei tanti luoghi magici della città, in particolare degli itinerari nelle sale del castello con episodi della vita di corte; e ancora mostre, banchetti con piatti tipici dell’epoca e concerti di musicisti con strumenti e costumi rinascimentali. In questo periodo di feste i musei sono gratuiti e molti sono gli alberghi che propongono pernottamento, visite ed entrata ai balli di carnevale.

 

Coumba Freida: 14 febbraio – È il carnevale più misterioso e ricco di storia dell’intera vallata del Gran San Bernardo, in Valle d’Aosta, dove tutti i comuni – Allein, Ollomont, Valpelline, Doues, Etroubles, Bionaz, Gignod, Roisan, Saint-Oyen e Sant-Rhémy-en-Bosses – festeggiano il carnevale in modo simile. Il più famoso è quello di Allein, la località principale, ma tra le altre celebrazioni spicca la festa di Saint-Oyen, dove la tradizione lega la nascita del carnevale al passaggio di Napoleone attraverso il Colle del Gran San Bernardo durante la campagna d’Italia. Le landzettes, le bizzarre maschere dei protagonisti del carnevale, sono infatti costumi colorati che ricordano le uniformi napoleoniche. Gli abiti sono confezionati con paillette e specchietti che riflettono la luce e scacciano gli spiriti maligni, così come il colore rosso delle uniformi simboleggia la forza ed esorcizza le disgrazie. Le landzettes hanno il volto coperto da una maschera di legno, in mano tengono una coda di cavallo e la vita è cinta da un campanello per scacciare gli spiriti avversi. Tra gli altri simboli che caratterizzano la sfilata c’è anche un orso che rappresenta l’avvicendarsi della primavera. Durante il corteo, le maschere entrano nelle case, ballano per strada e mangiano ciò che viene loro offerto nelle piazze del borgo.

 

Cortina: 12-17 febbraio –  Lungo la pista Fiames e tra le sue accoglienti baite si svolge il carnevale di Cortina, conosciuto come la corsa dei Sestieri. E’ una staffetta di sci da fondo che domenica, 15 febbraio, coinvolge l’intera popolazione della perla delle Dolomiti bellunesi e dove gli atleti indossano i costumi tradizionali del proprio sestiere o frazione di appartenenza, caratterizzata da uno specifico colore. Originariamente Cortina era divisa in sei diverse zone – Alverà, Azon, Cadin, Chiave, Cortina e Zuèl – che si sfidano dal 1936 in una coinvolgente gara in costume per aggiudicarsi il palio d’inverno. Oltre alla corsa sugli sci per i festeggiamenti carnevaleschi sono previste per martedì grasso, 17 febbraio, una sfilata di sei carri allegorici di ogni singola frazione su corso Italia, nel cuore di Cortina, e un concorso in maschera per i bambini. Il corteo termina con rappresentazioni teatrali in dialetto bellunese, concerti, degustazioni gastronomiche di prelibatezze locali e il ballo sul ghiaccio, l’Ice Disco Dance, presso lo stadio olimpico. Per l’occasione sono stati creati pacchetti e offerte ad hoc (A carnevale ogni scherzo vale: 5 notti, 2 persone) da albergatori e ristoratori di Cortina.

 

Palma Campania: 15-17 febbraio –  Maschere e carri allegorici sono i protagonisti del carnevale di Palma Campania, in provincia di Napoli, che culmina con l’esibizione e la sfida musicale di gruppi folcloristici secondo un’antica tradizione partenopea. Il torneo musicale, infatti, è una classica competizione di due diverse bande, dirette da un maestro e accompagnate da strumenti a fiato e a percussione, che realizzano una canzone originale del repertorio popolare, rigorosamente in dialetto. I momenti più suggestivi del carnevale sono la sfilata delle maschere di domenica, la marcia delle quadriglie di lunedì sera e il suggestivo corteo di martedì grasso, quando le quadriglie suonano e sfilano in costume per le vie del centro storico; accompagnano il carnevale feste, degustazioni nei ristoranti e nelle cantine. Si aggiudica il Palio del carnevale la quadriglia che riceve più voti per la qualità del repertorio e dell’esecuzione, per la coreografia e l’abilità del maestro.

 

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