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16:44pm18 Giugno 2012 | mise à jour le: 18 Giugno 2012 à 16:44pmReading time: 3 minutes

Costa Concordia: rimozione al via, si ‘taglia’ albero nave

Ansa/ISOLA DEL GIGLIO (GROSSETO) – Con le manovre propedeutiche per il ‘taglio’ dell’albero della nave, sono cominciate le operazioni pratiche di rimozione della Costa Concordia. Dopo l’albero, toccherà allo scivolo della piscina sul ponte più alto e poi al fumaiolo. Questi sono i primi interventi sul relitto che verranno realizzati dalla ‘task force’ formata dall’americana Titan Salvage insieme a Micoperi di Ravenna, Cosentino di Palermo, Labromare di Livorno e Cn di Talamone. Anche la grande ‘C’ blu su fondo giallo, simbolo della compagnia di navigazione, sarà rimossa in modo da permettere l’avvicinamento di un’altra piattaforma galleggiante di lavoro.

 

 Una storia controversa. Libro – inchiesta sull’incidente dell’isola del Giglio

  A cinque mesi dal naufragio della Costa Concordia si avvicina la data di presentazione della perizia sull’incidente dell’isola del Giglio (il prossimo 21 luglio) ma c’e’ un libro che prova a ricostruire la vicenda attraverso le prime indiscrezioni sui contenuti della scatola nera e gli atti di indagine fin qui raccolti dalla procura di Grosseto su quanto e’ avvenuto la notte del 13 gennaio 2012 nelle acque del Giglio. Il volume, ‘Il capitano e la concordia’, scritto da Alessandro Gaeta, giornalista del Tg1, si pone interrogativi e cerca di trovare risposte. ”Perche’ nessuno ha visto per tempo quanto stava avvenendo nelle acque dell’arcipelago toscano?”, si domanda l’autore, che ha ricostruito storie e atti ed ha analizzato anche gli investimenti relativi ai sistemi divigilanza del traffico navale, che obbligano dal 2003 tutte le navi oltre le 300 tonnellate di stazza lorda a comunicare costantemente a terra, attraverso ponti radio, la loro posizione. ”Un sistema – spiega l’autore – costato milioni dieuro che la sera del 13 gennaio 2012 la sala operativa della guardia costiera di Livorno, che ha per legge la competenza perla ricerca e il soccorso sui mari della toscana, teneva a scala ridotta sul porto mediceo ignorando cosa stava avvenendo davanti all’isola del Giglio”. Il giornalista, sulla scorta dell’analisi di investigatori di disastri marittimi e di ingegneri navali, ricostruisce l’affondamento della Costa Concordia avvenuto ”troppo rapidamente” per una nave varata nel 2006. ”Gli impianti elettrici primario e secondario sono finiti subito fuori uso – scrive Gaeta, riferendo i contenuti di alcuni interrogatori del personale di macchina della Costa Concordia – mentre l’apparato di emergenza, al quale erano collegati tutti i sistemi di bordo ancora funzionanti, andava continuamente in corto circuito”. Il libro, costruito su un doppio registro che intreccia inchiesta giornalistica e racconto della tragedia, prova infinea ribaltare l’idea, troppo schematica secondo l’autore, di Francesco Schettino, ”che potrebbe non essere il prototipo del vigliacco” e del capitano Gregorio De Falco che, conclude Gaeta, ”potrebbe non essere l’eroe capace di far fronte all’emergenza col piglio severo del giusto”.

 

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