Quebec
12:53pm30 Agosto 2017 | mise à jour le: 30 Agosto 2017 à 12:53pmReading time: 3 minutes

Che bella cosa na jurnata ‘e sole …

Produzione e raccolta di pomodori

L’arrivo dei pomodori al Mercato Jean-Talon

Foto per gentile concessione

«I pomodori sono belli, grandi e saporiti. L’unico problema è che ci manca ancora un po’ … di sole!». Nonostante i capricci estivi del tempo, la raccolta stagionale di pomodori si annuncia molto positiva.

Parola di Marielle Farley, che, insieme al marito Robert Beauregard, e al resto della famiglia, coltivano da diverse generazioni, non meno di 250mila piante di pomodori nella fattoria familiare “Le Poteger Mont-Rouge Halte Gourmande”, nella zona di Saint-Damase, in Montérégie. I pomodori poi sono venduti in buona parte al Mercato Jean-Talon dove un’affezionata clientela, aspetta Robert e i suoi pomodori per fare le conserve.

«La maturazione dei pomodori è in ritardo di una decina di giorni a causa della mancanza di sole ma in questi ultimi giorni stiamo recuperando e per l’inizio di settembre – spiega Marielle – dovrebbero arrivare al punto giusto. Il frutto è all’inizio del suo “rossore”, è cresciuto bene, la produzione è abbondante, bisogna solo avere un po’ di pazienza e farli arrivare a piena maturità così come piacciono agli italiani che poi li comprano per fare la salsa. In genere la raccolta comincia intorno al 12-14 agosto; quest’anno, invece abbiamo cominciato il 22 agosto.

L’80% della nostra clientela è italiana – continua Marielle – ma da un po’ di tempo anche i quebecchesi cominciano ad interessarsi alla salsa di pomodoro. Certo al momento non fanno la stessa quantità che fanno degli italiani. Quando i vostri connazionali si mettono all’opera sono capaci di fare 20, 25, 30 “bush” di pomodori (i “bush” sono dei contenitori di circa 50-60 libbre di pomodori, n.d.r.) mentre i quebecchesi al momento ne fanno 2, 3 forse 4 ma è pur sempre un inizio e un segno dell’interesse per il vostro “savoir-faire”, favorito anche dalla diffusione di trasmissioni televisive come quelle della Di Stasio o di Ricardo. Per gli italiani fare la salsa è una bella attività di famiglia e poi sai cosa mangi. E il fatto che molti italiani scelgano i nostri pomodori per noi significa molto. Noi quebecchesi non siamo ancora al vostro livello ma ci stiamo avvicinando…!».

Che consiglio può dare a chi vuole fare una buona salsa?

«Di non avere fretta, di non comprare i pomodori al venerdì per fare la salsa al sabato. Se non sono maturi al punto giusto la vostra salsa rischia di non essere buona. Il pomodoro non è un prodotto da lavorare sotto pressione, deve essere maturo al punto giusto, fin nel suo cuore, deve essere come una “soft-ball”, cioè come quelle palline antistress. Solo a quel punto regalerà il massimo del suo sapore, non sarà amaro e sarà ricco di zuccheri. In tal modo non perderete praticamente niente del frutto e si conserverà perfettamente per tutto l’inverno. Inoltre, prima di “avventurarvi” nella produzione vi consiglio di parlare con chi l’ha già fatta, può darvi dei buoni consigli sul modo migliore di procedere e di evitare che i barattoli … scoppino!».

 

Quali tipi di pomodori producete?

«Circa una cinquantina. Ne abbiamo per tutti i gusti, dai Romanella ai San Marzano, ai Super San Marzano, agli Heritage, ai pomodori verdi, ai minipomodori, a quelli cosiddetti di colore, gialli o arancioni. Gli italiani li amano molto per accompagnare in salsa un piatto di pesce. Si dice sempre che si mangia con gli occhi prima di mangiare con la bocca!

 

E se lei dovesse prepararsi qualcosa con i pomodori?

«Farei una bella insalata con i nostri pomodori, perché sono naturali, aggiungendoci i bocconcini, un po’ d’olio d’oliva e un po’ di basilico. Come vede abbiamo preso da voi le buone abitudini!»

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