Quebec
14:30pm19 Ottobre 2021 | mise à jour le: 19 Ottobre 2021 à 14:38pmReading time: 4 minutes

Impegnarsi per migliorare la nostra società

Impegnarsi per migliorare la nostra società
Photo: Foto Maxime JuneauUn'immagine del progetto "Rafal", uno dei progetti finanziati da Mission inclusion

Intervista a Carolina Gallo, membro del consiglio d’amminsitrazione della Fondazione Mission inclusion

 

L’avvocata Carolina Gallo, vicepresidente affari governativi e politici di GE Canada, è entrata recentemente a far parte del consiglio d’amministrazione di “Mission inclusion” forse più conosciuta, fino al 2019 quando ha cambiato nome, come “L’Oeuvre Léger”.

I numeri sono impressionanti: in due anni le attività di “Mission inclusion” (MI) hanno permesso di venire in aiuto a quasi un milione e mezzo di persone nel Québec e nel mondo. Più precisamente: 378 694 persone in 12 regioni del Québec, attraverso una sessantina di progetti per un totale di 3 600 034 $ mentre a livello internazionale 25 progetti hanno permesso di sostenere oltre un milione di persone in 13 paesi, per una somma investita pari a 14 561 861 $.

 

Carolina, cos’è MI e cosa l’ha portata a collaborare con loro?

«A causa del mio lavoro – spiega – ho conosciuto il signor Robert Trudeau, direttore generale di Air Canada, grande filantropo e già membro del c.a. di MI. Trudeau mi ha parlato di questa Fondazione impegnata a 360° nella lotta per sostenere il benessere e il diritto ad una migliore qualità di vita delle persone più vulnerabili o marginalizzate della nostra società: bambini e adulti malnutriti, giovani in difficoltà, itineranti, anziani, seguendo i “sogni” del Cardinal Léger per un mondo più giusto dove nessuno è messo da parte, dove regna l’inclusione e non l’esclusione.

Da qui è nata la transizione tra il vecchio e il nuovo nome, tra “L”Oeuvre Léger” e “Mission Inclusion”, che mantiene gli stessi principi, quelli della giustizia, dell’uguaglianza,   dell’inclusione ma esprime allo stesso tempo la “nostra” visione dell’avvenire più moderna, al passo con i tempi, che accoglie apertura e diversità, rispetto dell’ambiente e delle persone.

Anche se sono cattolica e sono cresciuta con i principi della religione cattolica – afferma Carolina – qui non si fanno distinzioni di religione. Viviamo in un’epoca in cui è necessario aprirsi al mondo e MI opera in questo senso sia nel Québec che nel mondo, opera là dove c’è bisogno di aiutare coloro che sono in difficoltà. Non è possibile – aggiunge – che nel 2021 a Montréal ci siano ancora delle persone, dei bambini che soffrono la fame.

Mio padre – racconta Carolina – era un uomo che teneva in grande considerazione i valori sociali e comunitari. È stato molto attivo all’interno della comunità italiana, ha fondato con altre persone di Saint-Léonard dove sono cresciuta, l’Associazione dei Vinchiaturesi, ha fatto venire la statua del Santo Patrono, San Bernardino, era sempre pronto ad aiutare gli altri, soprattutto in quell’epoca in cui i bisogni dei nostri emigranti erano tanti. Mio padre mi ha trasmesso questi valori, mi ha dato molto “empowerment” che mi ha permesso di diventare femminista. Tali valori sono diventati i miei, sia a livello professionale che umanitario-filantropico.

Per tutti questi motivi voglio trasmettere un messaggio alla comunità italiana che oggi non si trova più nella situazione di 50, 60, 70 anni, fa quando gli emigranti eravamo noi. Agli uomini e alle donne d’affari, ai tanti professionisti che si sono affermati dico: impegnatevi a livello sociale, non solo per il benessere della nostra ma dell’intera comunità, che sia quebecchese, canadese o nel mondo perché i bisogni sono tanti.

 

Programmi di sostegno

«Ogni anno – prosegue Carolina Gallo – raccogliamo, attraverso doni e campagne di raccolta fondi, e distribuiamo diversi milioni di dollari ad organismi nazionali ed internazionali che mettono in piedi e gestiscono programmi di sostegno e di sviluppo come, ad esempio, la creazione di una Clinica medica a Porte-au-Prince, ad Haiti, oppure come i servizi di sicurezza alimentare presenti a Montréal e altrove. La lista si può facilmente trovare sul nostro sito web https://missioninclusion.ca/ .

La selezione di questi organismi è controllata dal nostro c.a. secondo criteri rigorosi. Vogliamo assicurarci che i soldi siano spesi bene e per le buone cause».

Carolina Gallo è la prima donna italo-canadese a far parte del c.a. di Mission Inclusion e di questo ne è molto orgogliosa: «Sono orgogliosa della comunità italiana, credo che abbia fatto grandi cose per il Québec. Ma si può fare di più. Voglio, ad esempio, coinvolgere soprattutto le donne. Ogni anno organizziamo un torneo di golf di raccolta fondi, mi piacerebbe formare dei “foursome” di professioniste italo-canadesi. Aiutare il prossimo in difficoltà credo sia una cosa molta bella ma lo è ancora di più contribuire direttamente con la propria azione, con il proprio impegno, per avere un impatto reale sulla società».

Per tutte le informazioni: https://missioninclusion.ca/

 

 

 

 

 

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