Quebec
19:06pm8 Novembre 2022 | mise à jour le: 8 Novembre 2022 à 19:07pmReading time: 6 minutes

“L’esprit de Noël” di Nicola Ciccone

“L’esprit de Noël” di Nicola Ciccone
Photo: Foto Fabrizio IntravaiaNicola Ciccone

Il 4 novembre scorso è uscito, su tutte le piattaforme numeriche, “L’esprit de Noël”, l’ultimo album, il 14mo, del cantautore d’origine italiana Nicola Ciccone, il primo dedicato interamente al Natale. L’album è stato ufficialmente presentato il 3 novembre scorso a “Le Balcon” a Montréal.

Il suo nuovo lavoro musicale contiene 12 canzoni in tre lingue: francese, inglese e italiano di cui 4, “Je voudrais que ce soit Noël toute l’année”, “Tout ce que je veux pour Noël, c’est de l’amour”, “Joyeux Noël” e “L’esprit de Noël”, che dà il titolo all’album, sono originali.

Nicola Ciccone riprende, inoltre, diversi grandi classici del periodo natalizio quali “Sainte Nuit”, “Happy Xmas (War is Over”), di John Lennon, “Minuit Chrétien”, “White Christmas”, di Bing Crosby, ‘Blue Christmas’, di Elvis Presley e naturalmente “strizza l’occhio” al repertorio italiano inserendo nell’album la bellissima “Buon Natale”, di Domenico Modugno, e la classicissima “Tu scendi dalle stelle”.

 

Nicola, quali considerazioni ti hanno portato a fare un album dedicato al Natale?

«Sono parecchi anni – risponde il cantautore incontrato poco prima del lancio montrealese – che il pubblico mi richiede questo progetto. Molte persone mi chiedevano: “Nicola, ma quando farai un album di Natale?” Ho scritto una prima canzone 5-6 anni fa, su richiesta della mia manager, dal titolo “Joyeux Noel”, che è stata lanciata sulle piattaforme di streaming e che ha avuto un buon successo; oltre 500mila streaming, che per un artista di qui è molto. Mi sono reso conto che c’era una certo interesse per questo genere di canzoni e 4 anni fa, prima della pandemia, ho accettato di fare 4 spettacoli di Natale perché volevo vedere come mi sentivo con questo repertorio.

“L’esprit de Noël” di Nicola Ciccone

Mi sono trovato bene e mi sono divertito. Ho scoperto, inoltre, che tutti i cantanti che mi piacciono hanno fatto una canzone di Natale: John Lennon, il mio cantautore preferito, Elvis Presley, Frank Sinatra, Dean Martin, Domenico Modugno. Ho sentito che potevo dare al Québec un progetto musicale un po’ diverso dai tradizionali album di Natale arricchendolo con delle mie canzoni. Infatti, oltre a quella che avevo già scritto, la mia manager mi ha chiesto di scrivere un paio di altre canzoni di Natale più ritmate e così sono nate “L’esprit de Noël”eJe voudrais que ce soit Noël toute l’année”.

Ma non era finita lì perché – prosegue Nicola Ciccone – quando ho presentato le canzoni alla mia squadra il mio pianista ha detto: “Perfetto, ma ci manca una canzone d’amore! Tu sei Nicola Ciccone e scrivi canzoni d’amore. Sei il ‘re’ delle canzoni d’amore! Scrivine una, anche di Natale”. Così è nata anche “Tous ce que veux pour Noel, c’est de l’amour”, che parla dei veri valori di Natale. I regali sono belli ma se non hai qualcuno con cui condividerli non servono a molto. Alla fine è diventata la canzone preferita di tutte le donne che lavorano con me.

In altre parole – prosegue Nicola – l’album è un pretesto, un’opportunità per riportare la gente a riunirsi nonostante le mille difficoltà, le differenze, le polarizzazioni, la pandemia. Volevo fare un lavoro in cui tutti si potessero ritrovare perché il Natale è proprio quello. Non è una festa dove ci si scambiano solo dei regali ma dove ci si ritrova, dove si perdona, dove si passa al di sopra di certe cose che fanno un po’ male, dove ci si riavvicina l’uno all’altro. Ed è con questo spirito che abbiamo costruito il progetto».

 

Quando dici “scrivere” cosa vuol dire: scrivere la musica e/o le parole?

«Entrambe. In genere mi viene prima la melodia e poi scrivo il testo. Ma dipende, in realtà non c’è un metodo preciso. Il bello del cantautore, o comunque del mio metodo, è che sono libero, non devo seguire una ricetta precisa, vado come mi sento in quel momento. Certe canzoni, ad esempio, le ho scritte ma poi non le ho mai utilizzate perché non erano abbastanza “forti” al mio gusto».

 

Quando scrivi in che lingua lo fai?

«Dipende; ho fatto un album in italiano “Il Sognatore”, uno in inglese. Scrivo maggiormente in inglese perché è la lingua in cui penso però da 23 anni guadagno la mia vita cantando principalmente in francese dunque, ultimamente scrivo soprattutto in francese».

 

Come ti sei trovato a cantare i grandi classici di Natale e a confrontarti con i “big” della canzone come Lennon, Sinatra, Modugno, è sempre una questione delicata …

«Abbiamo fatto una ventina di prove su una ventina di canzoni e ho scelto – spiega il cantautore nato a Montréal da genitori d’origine abruzzese – quelle che sentivo più vicine alla mia sensibilità, al mio cuore come è stato, ad esempio, per “Buon Natale a tutto il mondo” di Domenico Modugno. Era una scelta facile perché era la canzone preferita di mia madre. Per me era una scelta naturale. Ed anche se non tutto il pubblico quebecchese capisce le parole, visto che è una canzone in italiano, quel brano possiede una melodia, una sua magia che la rende tutta particolare.

Un’altra canzone come “Sainte nuit” di Joseph Mohr (la celeberrima “Stille nacht”, “Astro del ciel” in italiano), che ha più di 200 anni, l’ho scelta sia perché mi piaceva ma anche perché fa una progressione musicale tra 4 bellissime parole: pace, fede, amore e speranza.

Le altre canzoni di Frank Sinatra, Dean Martin, Elvis Presley, John Lennon le ho scelte sia perché le sento vicino a me ma anche perché sento di poterle “difendere” su scena nel miglior modo possibile, rendendo anche un omaggio a queste canzoni.

Altre poi come “Minuit Chrétien” o “Sainte Nuit” le abbiamo reinventate musicalmente. Sono canzoni che hanno quasi 200 anni. Allora le canzoni si scrivevano in modo diverso. Abbiamo voluto dare loro una “veste” più moderna.

Per quanto riguarda le orchestrazioni – cnclude Nicola Ciccone -ho detto ai miei musicisti: la musica di Natale è ricca, molto sinfonica, tanti violini, le campane, i triangoli. Ma la storia di Natale non è quella, è la storia di un bambino che nasce in una stalla, sulla paglia, in tutta semplicità, è una storia vicino al popolo. Allora dovrebbe essere più un album folk, vicino alla gente, con chitarre, forse un violino, più intimo e abbiamo iniziato a fare le canzoni con questa visione musicale per augurare a tutti un Buon Natale, in tutta semplicità!»

Per informazioni o per acquistare l’album: www.nicolaciccone.com

 

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