Quebec
19:06pm23 Marzo 2009 | mise à jour le: 23 Marzo 2009 à 19:06pmReading time: 3 minutes

Oggi alunni, domani forse scienziati

Un’esperienza che si ripete da quasi 20 anni, per la precisione 19. La “Science Fair” (letteralmente “Fiera delle Scienze”) ancora una volta ha coinvolto insegnanti, alunni e genitori della scuola elementare Pierre De Coubertin di Saint Léonard. La settimana scorsa, nella grande palestra dell’istituto sono stati esposti i cento progetti dell’edizione 2009 ai quali hanno preso parte circa 140 ragazzini, la maggior parte appartenenti alle classi di sesta. Ai piccoli scienziati in erba sono stati fornite delle idee e ciascuno ha scelto quale sviluppare, da solo o in coppia con un compagnetto o una compagnetta. All’iniziativa hanno preso parte, come volontari, anche una ventina di genitori.
«La scienza recita un ruolo importantissimo nel mondo in cui viviamo – affermano il direttore della scuola, Nick Katalifos, e la sua vice, Bessie Tsatoumas – e per questo alla Pierre De Coubertin facciamo l’impossibile per incoraggiare gli studenti a capire come funziona tutto quello che ci circonda».
«Cerchiamo di stimolare l’amore per l’apprendimento, la capacità di analisi e il rispetto dei metodi scientifici. La Fiera delle Scienze dà ai nostri alunni la possibilità di sperimentare le loro capacità cognitive, i loro interessi, l’applicazione della teoria. Siamo orgogliosi del loro lavoro e crediamo che, fra essi, molti potrebbero avere un avvenire nel campo scientifico», aggiungono i due dirigenti scolastici che fanno parte del comitato organizzatore insieme a Hari Kumar, Geneviève Guay e Amanda Iannelli. A proposito, occorre precisare che la maggioranza degli alunni che frequentano questa scuola sono di origini italiane; e dunque anche la maggior parte di quelli che hanno presentato progetti per la “Science Fair” lo sono.

Le creazioni hanno riguardato un ventaglio di aspetti: l’astronomia, la geologia, la chimica, l’energia, il corpo umano, l’ambiente. Invenzioni “geniali” o semplici approfondimenti, libere interpretazioni di una teoria scientifica appresa a scuola. Per due giorni l’esposizione dei lavori è rimasta aperta agli altri alunni di tutte le classi e nelle ore che hanno preceduto la chiusura sono intervenuti anche anche genitori, parenti, amici e persone estranee, per visitarla. Alla fine, i due giudici designati, Tracy Stroll e Cynthia Di Luigi hanno scelto i sei migliori progetti. Dalia Longo per il progetto “The Gases of Vegetables” / Paloma Fedenko e Claudia Faustini per “The Brain: Two Halves Make a Whole” / Trina D’Antonio per “Super Absorbent Polymer!” / Alessandra Sauco per “Blood Pressure: Does Music Affect it?” / Tiziana Arcuri e Brittany Buscio per “Make Scents” / Alexia Denincourt per “Why Am I Upside Down in My Spoon?”.

Questi mini-scienziati potranno avere una vetrina ancor più prestigiosa nella rassegna regionale che si terrà in maggio al Centre Bell di Montreal, dove converranno i migliori progetti di tutte le scuole che hanno organizzato una loro fiera delle scienze.

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