Incontro con Marco Roma, direttore generale di MAPEI Inc.
Foto MAPEI
Fondata nel 1937 a Milano da Rodolfo Squinzi, la Mapei, azienda specializzata nella produzione di materiali chimici per l’edilizia, è cresciuta costantemente negli anni fino a diventare una realtà industriale di livello internazionale con 82 stabilimenti sparsi in 34 paesi attraverso i cinque continenti.
La prima tappa del processo di internazionalizzazione dell’azienda – che oggi è diretta dal figlio del fondatore, Giorgio Squinzi, ex presidente della Confindustria e proprietario della squadra di calcio del Sassuolo – è stata la creazione della filiale canadese Mapei Inc., che proprio quest’anno festeggia i suoi 40 anni di esistenza.
A dirigere la sezione canadese della Mapei dalla fine del 2016 è il dottor Marco Roma, originario di Milano.
«La Mapei – racconta il direttore generale – ha mosso i suoi primi passi in Canada proprio a Montréal, in occasione dei Giochi Olimpici del 1976. Abbiamo partecipato, con i nostri prodotti, alla costruzione della pista di atletica dello Stadio Olimpico e di altre strutture. Ci siamo subito resi conto che esisteva un grande interesse per i nostri prodotti, c’era un potenziale enorme da sviluppare, favoriti anche dalla presenza di una forte comunità italiana che è sempre stata molto attiva nel settore della costruzione e questo ci ha spinto ad aprire nel 1978, a Laval, la nostra prima sede fuori dall’Italia. Quello che è iniziato 40 anni fa non si è mai fermato nel senso che la Mapei Inc. ha continuato a crescere costantemente aprendo altri punti di produzione a Brampton, in Ontario, a Calgary, in Alberta, che, in realtà, è un centro di distribuzione, e a Delta, in Columbia Britannica, in una specie di “corsa verso l’ovest”. Abbiamo anche una fabbrica, la “Vinavil”, a Maskinongé (Québec) che produce materie prime per le nostre linee di produzione.
Una delle linee guida che orienta le scelte della famiglia Squinzi e della Mapei – spiega Marco Roma – è quella della localizzazione. Quando ci installiamo in un Paese facciamo di tutto per diventare “locali”, per utilizzare le risorse del posto, siano esse umane che materiali, come avviene qui a Laval e in Canada dove posso contare su un’equipe di alto livello, circa 300 impiegati, che hanno voglia di crescere insieme all’azienda. Noi consideriamo che la Mapei è presente per contribuire allo sviluppo del Paese, delle comunità, attraverso il nostro apporto all’edilizia. Si possono costruire pessimi edifici e buoni edifici, noi scegliamo la seconda soluzione, ispirandoci all’innovazione, stando attenti ai bisogni degli architetti, alle esigenze dei clienti e al rispetto dell’ambiente. Forniamo agli architetti i mezzi necessari per realizzare i loro sogni, portando anche qui in Canada quella sensibilità e quell’attenzione al dettaglio che sono tipiche della cultura italiana».
Ma cosa produce esattamente la Mapei?
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«Storicamente – risponde il direttore generale – il “cuore” sono sempre stati i prodotti per la posa della ceramica, di rivestimenti resilienti e tessili, del legno, per la preparazione delle superfici da ricoprire, interne o esterne, pavimenti, muri od altro. Poi sono stati sviluppati tanti altri prodotti, liquidi, in polvere o in pasta, per rinforzare o proteggere gli edifici, all’interno come all’esterno. Siamo attivi non solo nel residenziale ma anche nell’industriale, nel commerciale, nel settore delle grandi opere, delle infrastrutture. Faccio un esempio: l’industria dell’alimentare, della farmaceutica o della chimica, necessitano di luoghi ultra puliti che resistano “all’aggressione” degli agenti chimici. Abbiamo una gamma completa di prodotti per i “pavimenti industriali”.
Mapei attribuisce molta importanza all’innovazione. A parte quello centrale di Milano e il nostro di Laval, abbiamo diversi laboratori di ricerca e sviluppo un po’ ovunque nel mondo. Questa vasta rete di più di 20 laboratori di ricerca e sviluppo collabora per sviluppare prodotti innovatori, performanti ed ecoresponsabili».
Mapei per la comunità
Lo scorso anno Mapei è stata uno degli sponsor principali della Festa della Repubblica organizzata dal Consolato Italiano di Montréal allo Stadio Saputo, culminata con il concerto di Antonello Venditti. «Siamo molto contenti – aggiunge Marco Roma – di aver partecipato, e di partecipare anche quest’anno, a tale evento che per noi rappresenta un’occasione per ridare alla comunità italiana ciò che abbiamo ricevuto in termini di accoglienza, e un modo per mettere in risalto le nostre radici italiane. Sponsorizziamo spesso eventi sportivi e culturali come, ad esempio, il Festival del film italiano contemporaneo (ICFF); cerchiamo di essere gli ambasciatori della cultura italiana nel mondo».