Il personaggio del mese
16:34pm30 Giugno 2009 | mise à jour le: 30 Giugno 2009 à 16:34pmReading time: 3 minutes

Il ritmo della notte

All’anagrafe è Barbara Bonfiglio ma nell’ambiente musicale, per il “popolo della notte”, per gli amanti del ritmo, è conosciuta con lo pseudonimo di Misstress Barbara, unanimente considerata come una delle migliori dj femminili al mondo. Un successo costruito tappa dopo tappa, un’affermazione che è il risultato della grinta, della determinazone, della capacità di attivare la serata, di questa ragazza nata in piccolo paese in pronvincia di Catania e trasferitasi a Montreal all’età di 8 anni.
«Ricordo che ci sono voluti molti mesi per imparare la lingua e che con le amichette che vivevano nello stesso quartiere comunicavo con le mani, non parlando né francese né inglese. Poi a scuola sono stata inserita, con mio fratello, in un programma di “accueil”, quindi è stato facile trovandomi con altri bambini che, come me, non parlavano la lingua. Sì, indubbiamente ho avute delle difficoltà. Ma penso sia normale».
Ha da sempre amato il ritmo, Barbara, tanto che, recita la sua biografia, a dodici anni inizia a suonare il tamburo. Passa poi alla batteria. È il 1996, l’anno in cui debutta come dj. Una decisione presa con convinzione ed in piena autonomia. Inizia la scalata, comincia a girare il mondo. Le Filippine, la Francia, la Spagna, l’Italia, l’Olanda, la Germania, l’Inghilterra, il Brasile, sono alcuni dei paesi in cui si esibisce. L’ascesa è inarrestabile. Il suo nome sempre più richiesto. Barbara ha vena creativa nel manipolare i ritmi. Il suo sound è unico ed inconfondibile. I maggiori club del mondo e i locali più di tendenza se la contendono: il Twilo ed il Tunnel a New York, il Velvet Undergorund a Londra, il Rex a Parigi, il Mazzo ad Amsterdam, il Sona a Montreal, il Florida 135 a Barcellona.
Un’affermazione internazionale, un’agenda fitta di impegni, che lasciano poco tempo alla vita privata. «Da molti anni, ormai, il lavoro occupa un posto rilevante nella mia vita rispetto agli affetti. La professione che svolgo mi piace, mi dà autonomia. Lavoro molto, ho tante idee, tanti progetti da sviluppare. Non accetterei momenti di pigrizia né tantomeno vorrei vedere quello che ho creato, svanire».
Anche perché per una donna dj è più difficile conquistare e conservare la propria credibilità. «Nella maggior parte dei casi alla console regnano i ragazzi e sebbene i club, i locali si stanno sempre più popolando dj donne ce ne sono ancora poche Nel settore regna ancora tanto maschilismo. Ci sono ancora resistenze verso la figura del dj donna anche se non ne capisco il motivo». Barbara vive intensamente la propria professione, crede in quello che fa. «Quando inizio a fare qualcosa, vado dritto. Non è detto che funzioni ma ci metto tutto l’amore e l’impegno necessari. Se funziona è forse proprio per questo». Tra piatti e mixer, creazione della propria etichetta, produzioni, oltre trenta vinili, ha anche, di recente, realizzato I’m not humain, uscito lo scorso 26 maggio, in cui, per la prima volta, la sua voce si combina ad una techno agile, ritmica e penetrante. Un ulteriore tassello nel proprio orizzonte artistico all’insegna di sorprendenti atmosfere. Le stesse che proporrà con il suo gruppo il prossimo 11 luglio, Club Soda, 1225, boul. St-Laurent, ore 23:59, nell’ambito del Festival Internazionale di Jazz. Let’s dance!

IdentiKit

Nome: Barbara Bonfiglio

Luogo di nascita: Sant’Agata Li Battiati, provincia di Catania

Anno: 1975

Professione: dj

Studi: baccalaureato in comunicazione presso l’UQUAM

Si definisce: iperattiva, sensibile e generosa

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