Inter... vista da vicino
19:56pm27 Gennaio 2009 | mise à jour le: 27 Gennaio 2009 à 19:56pmReading time: 6 minutes

Quando la… salsa non è quella della nonna

«Quando ho cominciato a ballare seriamente? All’età di 4 anni…». Marie-Josée Strazzero, montrealese di origini italiane, reginetta del più famoso ballo “neolatino”, si presenta così, con una battuta, detta però candidamente, senza malizia nè presunzione. «Mia mamma – prosegue il suo racconto – voleva che io vincessi la timidezza. A casa ero vivace, ballavo, amavo la musica, ma in pubblico ero timida. Allora lei disse: ti iscrivo a scuola di danza».
Marie-Josée si ritrova, dunque, nelle sale da ballo della prestigiosa Ecole Louise Lapierre dove comincia ad apprendere “classica e jazz”. A 7 anni le insegnano “tip tap” e un po’ di flamenco. Quando si accorgono che la ragazzina ha davvero talento, gli insegnanti di danza le consigliano di andare a New York a prender corsi al Broadway Dance Center. «Convinsi i miei genitori. Partivamo con mia madre ogni mese, per una settimana. Tutto a nostre spese. E costò tanto, sapete? Per non trascurare gli studi, avevo un ‘tutor’ privato. Studiavo e ballavo, io, unica ragazzina di neppure undici anni, fra aspiranti ballerine di 18-20 anni», ricorda M-J.
L’esperienza newyorchese durò sei mesi. A quel punto, con un buon bagaglio di esperienza nella danza jazz, per Marie-Josée si impone l’esigenza di migliorare nel “classico”. Fa domanda d’ammissione ai Grands Ballets Canadiens. La prendono! «Ma dovetti lasciare la scuola inglese per continuare gli studi in francese. Anzi fui costretta a ricominciare la scuola media dal primo anno, perdendo i due anni già fatti alla High School inglese». Ma i sacrifici non fanno paura, né a lei e neppure ai suoi genitori (sacrifici anche economici). «A un certo punto della mia vita – sorride Marie – mi sono ritrovata a frequentare la scuola Laurier in francese, la scuola di danza Louise Lapierre, i Grand Ballets Canadiens, i corsi di canto. Davvero non avevo tempo per annoiarmi, ma certamente aumentava anche la confusione e a quel punto non sapevo cosa avrei fatto da grande…». L’adolescente M-J si ritrova in una specie di macchina affascinante ma un po’ troppo agitata, a metà strada fra un “paese delle meraviglie” ed un frullatore: registra video pubblicitari (St-Hubert, Molson, ecc,) prende parte a trasmissioni tv (è una delle mini-star di Nathalie Simard), a competizioni di ballo (che spesso vince), si esibisce al fianco del celebre cantante quebecchese Michel Louvain, registra album, videclip e va in tournée con un gruppo musicale. Intanto gli studi proseguono al Vanier College, poi entra alla Concordia University, ma dopo 3 anni da universitaria decide: voglio soltanto ballare. «Sì, volevo fare tante cose, giornalismo, teatro, cinema, televisione, ma non si può avere tutto». I genitori le chiedono: sei sicura? In questo settore è difficile guadagnare!
I genitori… di origini baresi: Biagio Giulio Strazzero e Adele Marinelli. I nonni paterni, Carmelo e Giacomina, decisero di partire in Brasile coi due figli. «Mio padre ha vissuto lì fino all’età di 18 anni. La nonna è poi rimasta vedova e si è risposata con un brasiliano dal quale ha avuto un altro figlio. Nonna è ancora viva e in forma». Papà Biagio tornò in Italia e lì conobbe gli zii di una bella ragazza, Adele, che stava già in Canada da quando aveva 10 anni. Combinarono il matrimonio. Gli fecero vedere una foto e il giovane rimase folgorato: venne in Canada e si sposarono. Ebbero Carmelo (nato nel ‘69) e Marie-Josée (che nacque nel ’77… per errore, dice lei). Oggi papà Biagio gestisce la sua macelleria nella Piccola Italia, mamma Adele è casalinga.
«Siamo una classica famiglia italiana: orgogliosa delle proprie tradizioni, legata a valori come il rispetto, l’educazione, l’attaccamento ai parenti. Per me, la famiglia viene al primo posto. Io chiamo mamma decine di volte al giorno, devo sapere come stanno. Sennò non sono tranquilla. Anche con mio padre e mio fratello ho un bellissimo rapporto (quest’ultimo vive ancora coi genitori anche se è fidanzato). Troviamo sempre un giorno per mangiare insieme», dice fiera M-J. Che però ha faticato a far accettare alla sua famiglia il suo amore per la… salsa e per Roberto. Roberto Arenas Jr., un musicista, attore e coreografo cileno, immigrato in Canada. I due ragazzi si conobbero nel ’97. Lui era arrivato a Montreal l’anno prima. Fu ingaggiato per allestire uno spettacolo di cui doveva formare il cast. Marie Josée al tempo aveva 18 anni. Dopo lo show, non si sono più visti per un bel po’. Due anni più tardi, Roberto stava organizzando un grosso evento. Telefonò a Telelatino. Rispose proprio Marie Josée. Si riconobbero, ma rimase un contatto telefonico. Nel 2002 avvenne il nuovo, fatidico, incontro. Entrambi vennero ingaggiati per registrare un video-clip da Sony Music. In quel periodo, Roberto non aveva una partner artistica. Eccola! «Sapevo che era bravissima – dice lui -. Le ho chiesto se voleva partecipare a competizioni. Abbiamo cominciato a ballare insieme ed a vincere. Ed ecco arrivare 11 primi posti in Canada (Quebec, Ontario, BC e Alberta). Poi, la coppia ha cominciato a viaggiare: Italia, USA, Portorico. Tanti successi, tante soddisfazioni, fino ad arrivare al 2007: campionato mondiale di salsa, a Orlando, Florida. Dopo il terzo posto del 2005 ed il quarto del 2006, arriva il secondo posto. Roberto e M-J sono dunque vicecampioni del mondo.
«La salsa – dice lei – ti dà la possibilità di essere più visibile e protagonista. Non balli in gruppo, sei in coppia… La musica mi piace tantissimo, la sento, mi fa vibrare. La mia vita è cambiata con la salsa. Sono più realizzata e riesco ad allontanare lo stress della vita quotidiana. Non puoi essere negativa se balli». Le piace ballare, ma anche insegnare. Nel 2002, la bella coppia italo-cilena (che è coppia anche nella vita) ha aperto una scuola di salsa, “ChilItal” che ha sede a Saint Leonard ed è frequentata da centinaia di persone, anche bambini. I due vorrebbero sposarsi e avere dei figli (lei soprattutto). «Ma per adesso lavoriamo tutti i giorni, tutte le sere… per adesso i nostri due cani sono i nostri figli.

Un giorno voglio però tramandare il mio talento a qualcuno…», conclude Marie-Josée, strizzando uno dei suoi bellissimi occhi a Roberto e pensando, soddisfatta, a questa battaglia che lei ha finalmente vinto. La battaglia coi suoi genitori che erano diffidenti: un “latino”… una scuola di ballo… mentre loro volevano un genero italiano, un avvocato… una vita sicura… A poco a poco, però, Marie Josée li ha convinti.
La salsa può anche non essere… quella della nonna!

Lei è di origini italiane, lui cileno. Ma nelle competizioni

internazionali portano i colori del Canada.

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