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19:18pm10 Marzo 2009 | mise à jour le: 10 Marzo 2009 à 19:18pmReading time: 4 minutes

«Cerchiamo italiani da assumere»

C’è una compagnia quebecchese in piena espansione, la Gexel, con sede anche a Montreal, che spera di reclutare personale italo-canadese, «perchè avete serietà e attaccamento al lavoro», ci ha detto il suo presidente.

Sul suo sito (www.gexel.com) si legge: “La nostra missione è offrire alle imprese la possibilità di ottimizzare le loro relazioni con i clienti ed acquisire la loro fiducia controllando i loro sistemi di trattamento voce, Internet e altre tecnologie utilizzate”

La Gexel Télécom International, che appartiene al Groupe Lagassé, è una società che dal 1998 si mette a disposizione delle imprese e delle amministrazioni canadesi.

Chi sono, quali possono essere i clienti potenziali della Gexel? Presto detto: servizi pubblici, municipalità, governi, società di cablodistribuzione, di telecomunicazione, industrie manifatturiere, dei settori di finanza ed assicurazione, di alta tecnologia, commerci di dettaglio e distribuzione, chiunque presta servizi interurbani e senza filo, chi opera nel settore immobiliare, nel farmaceutico, nei trasporti.

La Gexel ha 4 sedi, una a Montréal (tre piani al 507 di Place d’Armes, ma presto avverrà il trasloco in un altro edificio del centro città), una a Magog, una a Thetford Mines ed una a Cowansville. Dalla sua nascita, la compagnia è in continua espansione. Ha visto aumentare sensibilmente il numero dei suoi dipendenti (che oggi sono circa 900), ha investito tempo e denaro nella ricerca, lo sviluppo e l’acquisizione di soluzioni complete, che rispondano ai bisogni di chiunque abbia una clientela con la quale mantenere relazioni efficaci e durature. La tecnologia Gexel può permettere a chi si affida ad essa di raggiungere rapidamente e sicuramente tutti i propri interlocutori abituali; di contattare più gente al minuto; di aumentare la produttività; di ridurre i costi di comunicazione.

Ma entriamo più nel dettaglio e vediamo quali servizi, in particolare, la Gexel offre. Sul suo sito, ne vengono elencati una miriade: telemarketing, sondaggi, gestione di informazioni; vendite e servizio dopo-vendite, raccolta fondi, servizio alla clientela, sostegno tecnico di primo livello, servizio di attivazione/disattivazione, consigli e formazione, gestione di crisi, lancio di prodotti, campagna d’immagine. E c’è poi un servizio che si chiama “eMerge” e si tratta di una soluzione tecnologica innovatrice, interattiva ed automatizzata che permette di raggiungere istantaneamente un gruppo di persone e di trattare le risposte in tempo reale. “eMerge” può essere applicata nei servizi pubblici (emergenza, avvertimenti, interruzioni di servizio); nelle telecomunicazioni (per annunciare offerte speciali, per avvertire il cliente di un guasto o di cambiamenti); nel settore industria (per pubblicare il ritiro di un prodotto dal mercato); nelle finanze (per avvertire i clienti della loro situazione di credito, per fornire informazioni sulla borsa); nel commercio di dettaglio e distribuzione (preavvisi ai clienti e fornitori, lancio di nuovi prodotti); nelle municipalità (raggiungere tutti i dipendenti simultaneamente e rapidamente, sondare la popolazione su ogni genere di argomenti, controllare le situazioni di emergenza, organizzare campagne d’informazione specifiche).

La Gexel vuole continuare ad espandersi e non ha assolutamente paura della crisi economica. Difatti il suo budget 2009 è in aumento del 33% rispetto a quello del 2008. «Vogliamo arrivare a duemila impiegati entro la fine del 2010», ci ha detto il suo presidente, Paul Trihey, aggiungendo che in questo imponente piano di assunzioni lui spera di poter “imbarcare” tanti italiani. «Ciò, perché la Comunità italiana è riconosciuta per la sua serietà, per il suo attaccamento al lavoro. Voi avete un codice di etica lavorativa che pochi hanno. Il vostro segreto noi lo conosciamo, voi italiani credete nei valori familiari e dalla famiglia li trasportate fino al posto di lavoro». Per questo, Paul Trihey spera di poter assumere molti italo-canadesi. «Finora ne abbiamo pochi, purtroppo», confessa.

L’età media dei dipendenti Gexel è dai 25 ai 30 anni. Uno staff multietnico, la maggior parte con titolo di studio a livello di Cégep. Per molti si tratta del primo lavoro, alcuni non sono neppure esperti in informatica. «Ma non è un problema. – spiega Trihey – Noi diamo la giusta formazione e un lavoro sicuro e stabile La filosofia della Gexel è chiara: noi vogliamo che i nostri impiegati si sentano bene, a loro agio, vogliamo che essi restino a lungo con noi».

La formazione più profonda dura sette settimane, ma ve ne sono altre più brevi che durano cinque giorni, dipende dalle esigenze e dal livello del nuovo assunto.
Cosa distingue la Gexel dalle compagnie concorrenti, dalle altre imprese canadesi che operano nel medesimo settore? «Noi vogliamo dare ai nostri dipendenti un ambiente di lavoro unico, professionale e al tempo stesso familiare. Vogliamo che essi si sentano sempre benvenuti e valorizzati, aiutati dall’equipe di gestione. Infine, cosa da non trascurare, i nostri salari sono molto allettanti. In certi programmi di lavoro, fra i tanti che offriamo, i nostri agenti possono arrivare fino a 45 mila dollari all’anno», conclude Paul Trihey.

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