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19:58pm15 Luglio 2022 | mise à jour le: 15 Luglio 2022 à 19:58pmReading time: 2 minutes

La visita del Papa in Canada

La visita del Papa in Canada
Photo: Foto iStockPapa Francesco sarè in Canada a fine luglio. Tra le sue mete anche la città di Québec

NoveColonneATG –  Dal 24 al 30 luglio il Pontefice, come promesso alle delegazioni di indigeni del Canada incontrate a marzo in Vaticano, Papa Francesco visiterà Edmonton, Maskwacis, Québec (27-29 luglio) e Iqaluit.

Quel che è certo, spiega un articolo a firma di Mariella Policheni dell’11 luglio pubblicato sul Corriere Canadese, è che incaricato della liturgia sarà un sacerdote, Cristino Bouvette, che ha senza ombra di dubbio tutte le carte in regola per soddisfare i criteri specifici richiesti dai funzionari vaticani: è di origine indigena, ha una connessione con il sistema scolastico residenziale e parla italiano. Il sacerdote di 36 anni di Calgary è italiano da parte di madre e Cree e Métis da parte di padre. La sua kikum, ovvero nonna, era una sopravvissuta di una scuola residenziale. “Entrambi questi mondi si dono uniti – ha detto Bouvette – questo nuovo ruolo penso sia qualcosa che mi calza a pennello. Se Dio ha predisposto le cose affinché ne sia partecipe in questo modo, sono onorato di farlo”. Bouvette è stato nominato Direttore liturgico nazionale per la prima visita in Canada di Papa Francesco.

Il tema del viaggio è “Camminare insieme” e, dal 24 al 29 luglio, il Papa incontrerà gruppi indigeni e sopravvissuti delle scuole residenziali nelle tappe di Edmonton, Quebec City e Iqaluit. Bouvette collaborerà con gli organizzatori locali e l’ufficio liturgico del Vaticano per garantire che tutte le cerimonie che si svolgono durante la visita riflettano la terra in cui risiedono e la Chiesa cattolica.

Il Papa dovrebbe ribadire le scuse per il ruolo avuto dalla Chiesa nelle scuole residenziali, scuse già presentate ai delegati indigeni in Vaticano. È un compito che Bouvette ha accettato con grande gioia anche se dice di provare un po’ di ansia quando pensa all’importanza del promuovere la riconciliazione tra il suo stesso popolo e la chiesa che ha inflitto loro dolore.

Si stima che circa 150.000 bambini indigeni siano stati costretti a frequentare scuole residenziali per oltre un secolo e che la Chiesa cattolica romana abbia gestito circa il 60% delle scuole. I dettagli su come saranno le cerimonie sono tenuti ancora segreti, ma Bouvette ha affermato che è stato importante sviluppare un programma a cui papa Francesco potrà prendere parte in modo significativo onorando le tradizioni e i costumi indigeni.

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