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15:28pm13 Agosto 2019 | mise à jour le: 13 Agosto 2019 à 15:28pmReading time: 4 minutes

Al servizio della comunità e del Paese

Al servizio della comunità e del Paese
Photo: Foto F. intravaiaTony Loffreda

Intervista al neo Senatore Tony Loffreda

Non c’è due senza tre. Se i proverbi nascondono sempre un fondo di verità e di saggezza, dopo la nomina di David Lametti a Ministro della Giustizia (gennaio 2019) e l’annuncio delle scuse ufficiali da parte del governo per l’ingiusto internamento degli italo-canadesi durante la Seconda Guerra mondiale (giugno 2019), è arrivato il “tris” tutto italiano con la nomina, da parte del Primo Ministro Justin Trudeau (23 luglio), di Tony Loffreda a Senatore.

Per evitare conflitti di interesse Loffreda ha dovuto “ritirarsi” dalla carica di vicepresidente del consiglio, gestione del patrimonio della Banque Royale du Canada, mantenendo, invece, quella di presidente della Fondazione comunitaria italo-canadese (FCCI) che non presenta elementi di incompatibilità con le sue nuove funzioni.

«Non vedo l’ora – ha affermato Tony Loffreda visibilmente contento di raccogliere questa nuova sfida – di servire la mia Provincia e il mio Paese in questa nuova veste. Mi sento fiero di tale atto di fiducia da parte del Primo ministro nei miei confronti, che poi è un atto di fiducia che si riflette inevitabilmente sulla comunità italiana a cui orgogliosamente appartengo. Mi sento pronto e concentrato su quelle che saranno le mie nuove funzioni. Mi sento – prosegue il neo senatore – come se fossi stato iscritto alla più grande scuola privata del Paese. Ho tante cose da leggere, da studiare, da imparare ma posso dire che quello che mi aspetta è un “lavoro” che non mi fa paura. Sarò in Senato per dare il massimo, non per dire: ora sono arrivato! È come quando si ottiene il diploma di laurea. È un momento bellissimo ma poi bisogna trovare un lavoro, pensare alla famiglia, alla casa e a tutto il resto. Insomma – esclama Tony Loffreda – c’è tanto da fare ma una cosa è sicura: sarò lì per voi, per servire la comunità italiana e non solo, tutti i quebecchesi e i canadesi».

 

Quali saranno le sue priorità in Senato?

«Ho 57 anni, rimarrò in Senato per 18 anni (un Senatore rimane in carica fino a 75) e voglio che questo periodo rifletta i 35 anni che ho passato nel mondo della finanza lavorando duro ma sempre con integrità e onestà. Ascoltare e imparare: perché se non c’è ascolto, se non si impara qualcosa ogni giorno non si può aiutare il prossimo.

Dato il mio passato – prosegue Loffreda – tutti pensano che mi occuperò di finanza e di banche ma premesso che la comunità italiana sarà sempre al centro della mia attenzione, se io dovessi scegliere due soggetti a cui dedicarmi in modo particolare sceglierei l’istruzione e la salute. L’istruzione per i nostri giovani, elemento fondamentale per emergere nella nostra società, ed il sistema sanitario, gli ospedali, per assicurarci che anche i “nostri” anziani possano vivere serenamente ed usufruire di tutte le cure necessarie».

 

Come è avvenuto il processo di nomina?

«Seguendo i buoni “consigli” di Antonio Sciascia, presidente del Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi, la mia candidatura è stata presentata al Comitato consultivo indipendente per le nomine al Senato. Un giorno un membro del Comitato, di cui non sapevo nemmeno chi ne facesse parte, mi ha chiamato e mi ha detto: ci serve un’ora di tempo per parlare con lei. La conversazione telefonica è durata due ore. Mi hanno chiesto di tutto, io ho raccontato quello che facevo, le mie origini, i miei interessi. Alla fine non sapevo dire se era andata bene o male ma ho cercato, come sempre, di parlare con il “cuore”.

Poi, era un venerdì, mi ha chiamato il PM Justin Trudeau che è andato subito al sodo e mi ha detto: “Penso che lei potrà essere un buon Senatore perché incarna in pieno quei valori che noi abbiamo sempre sostenuto. Vogliamo un Senato e un Senatore indipendente che abbia capacità di giudizio, che non sia legato a nessun partito, un Senato composto da persone di talento, scelte in base al merito”. La presidente del Comitato mi ha ritelefonato per congratularsi con me, aggiungendo: “In genere vengono nominati 7-8 senatori allo stesso tempo, invece questa volta c’è stata solo una nomina, la sua!”

Penso che questa nomina sia da interpretare anche come un atto di fiducia e di riconoscimento verso la nostra comunità che ha contribuito e contribuisce in modo straordinario alla crescita del Paese. Guai a chi tocca la comunità italiana! – conclude Tony Loffreda – Per me rappresentarla e rappresentare tutti i canadesi in Senato è un onore oltre che un privilegio!».

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