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17:49pm7 Agosto 2018 | mise à jour le: 16 Novembre 2018 à 21:02pmReading time: 8 minutes

Spazio alla Settimana Italiana di Montréal

Josie Verrillo e Salvatore Sciascia parlano di questa 25ma edizione che terminerà domenica 12 agosto

Josie Verrillo in compagnia dei suoi collaboratori/trici (da sin.): Justina Messina, Éloise Gauthier, Eve Nolet, Hugo Paré, Lydia Djerroud e del regista dell’opera Salvatore Sciascia

Foto f_intravaia

Se c’è una persona che ormai conosce tutti i meccanismi legati alla costruzione di un evento come la Settimana Italiana (SI) questa è senza dubbio la direttrice generale del Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi (CNIC) Josie Verrillo alla quale abbiamo chiesto di illustrarci gli eventi principali in programma il 10, 11 e 12 agosto.

«Essendo, quella in corso, la 25ma edizione, abbiamo pensato di proporre, tenendo presente che la regione protagonista di quest’anno è la Toscana, qualcosa di veramente speciale come lo possono essere gli            “Sbandieratori dei Borghi e Sestieri Fiorentini”, che rappresentano una delle più belle e più spettacolari manifestazioni storico-folkloristiche di questa terra.

Gli Sbandieratori si esibiranno il 9 agosto, alle ore 19:30, al parco Wilfrid-Bastien, a Saint-Léonard e, dal 10 al 12, nella Piccola Italia, lungo il boulevard Saint-Laurent, ad intervalli regolari, dalle ore 15 alle ore 20.

Quest’anno abbiamo pensato di apportare qualche modifica alla programmazione. La sfilata di Moda sotto le stelle si terrà il venerdì (sul palco principale posto all’angolo di Saint-Laurent e Saint-Zotique) anziché il sabato per motivi logistici legati all’organizzazione degli eventi ed alla disponibilità degli artisti. La sfilata sarà preceduta dal concerto (alle ore 20) della cantante Giorgia Fumanti, d’origine toscana (è nata a Fivizzano, in provincia di Massa Carrara) e da una performance del comico Joe Cacchione.

Sull’altro palco, Saint-Laurent e Jean-Talon, andrà in scena, alle ore 19, il concorso della migliore granita al limone. Le gelaterie si daranno battaglia ed una giuria di esperti e personalità sarà chiamata ad eleggere la migliore granita … in città!

Il sabato sera – prosegue Josie – spazio alla musica pop-rock con la “Borrkia Big Band”, (alle ore 20), proveniente direttamente dalla Toscana, che ci farà ballare e ci riporterà alle atmosfere musicali degli anni ’50 e ’60.

A seguire il concerto del duo Jérôme Charlebois (figlio del celebre cantautore quebecchese Robert) e Marco Calliari che, anche quest’anno, è il portavoce della SI. Nel fine settimana avremo, inoltre, l’esibizione del gruppo folkloristico “Le Campagnole” proveniente da Regina, in Saskatchewan.

Da segnalare anche la mostra dedicata ai poster ufficiali della SI, allestita in un tendone lungo il boul. Saint-Laurent.

L’opera La Bohème, del toscano Giacomo Puccini, (domenica 12 alle ore 21) concludera la SI.

Prima dell’opera vi sarà il sorteggio di 4 favolosi premi: il primo è un viaggio in Toscana tutto compreso, offerto da Air Canada e da Vacance Préférence; il secondo una macchina per il caffè offerta da Les Distributions Bellucci; il terzo un orologio del valore di 1500$ circa offerto da Bijouterie Italienne ed infine due biglietti per il concerto di Pupo in ottobre, con tanto di accompagnamento in limousine e cena.

I biglietti, che servono a sostenere le costose attività della SI, costano 5$ e sono in vendita presso la sede del CNIC, presso tutti i siti in cui si svolge la SI e presso le succursali della Cassa Popolare Canadese-Italiana Desjardins».

 

Questa, è la 20ma edizione che organizzi. Come si è evoluta la Settimana Italiana?

«Sono arrivata al CNIC a maggio del 1999, con un contratto di sei mesi che poi è diventato … un po’ più lungo!

Salvatore Sciascia, presidente del Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi, Regione Québec e la direttrice generale Josie Verrillo

Foto Sara Barone

In quegli anni la SI si svolgeva a Saint-Léonard, a Square Dorchester, in centro città, e nella zona del Vecchio Porto. Poi, naturalmente, ognuno ha portato il suo contributo.

Io ho iniziato ad esplorare nuove strade e una di queste è stata l’introduzione del concerto di musica classica che poi si è traformato nella rappresentazione dell’opera en plain air la domenica sera.

Un’altra cosa è stata di fare, ogni anno, di una regione italiana la protagonista della SI che è anche un modo per far conoscere alla gente tutta la varietà del nostro Paese.

Poi i tanti artisti che ho conosciuto e ai quali ho dato la possibilità di esibirsi e di farsi conoscere attraverso la SI. Uno di questi è stato proprio il nostro attuale portavoce Marco Calliari che, quando decise di cambiare stile musicale per cantare anche in italiano, venne da me con un “demo” e gli diedi l’opportunità di cantare durante la SI. Da lì è nato il suo legame, diventato poi sempre più stretto,  con questa manifestazione alla quale è rimasto sempre fedele. Del resto non potremmo avere un miglior rappresentante perché, lui come noi, tiene molto alle sue radici, alla comunità e alla canzone italiana».

 

All’ “opera” con Salvatore Sciascia

Sono ormai 11 anni che Salvatore Sciascia si occupa, in qualità di regista e direttore artistico “tuttofare”, di allestire l’opera che la domenica sera conclude in bellezza la Settimana Italiana.

Salvatore, come si “costruisce” un’opera all’aperto, l’unica di questo genere in tutta Montréal?

«Con la passione per questo genere musicale, con tanta pazienza e con l’esperienza», risponde Salvatore, 79 anni, con un passato importante come tenore all’Opéra de Montréal. «Ho cantato tutta la mia vita. Ho dato il mio primo concerto alla Sala Claude Champagne della scuola di musica Vincent d’Indy. Ho studiato teoria e solfeggio con il professor Massimo Rossi che ha insegnato per anni all’Université de Montréal e con Leopold Simoneau. È stato lui a scoprirmi e a lanciarmi nel mondo della lirica. Eravamo nel 1973-74 ed a quel tempo Simoneau era direttore artistico dell’Opére de Québec alla Place des Arts. Ho interpretato – continua – tanti ruoli impegnativi: da Arlecchino, ne “I Pagliacci”, dove oltre che cantare bisogna saper recitare e ballare a Caius nel “Falstaff” di Verdi; da Ruiz ne “Il Trovatore” a Gastone ne “La Traviata, a Goro nella “Madame Butterfly” e altri ancora. Ho cantato anche per il New Jersey State Opera House, ho fatto tanti concerti e mi ricordo che, ad un certo punto, poiché avevo una bella voce da tenore lirico, “italiana”, “calda”, tutti volevano cantare con me! Conosco, dunque, l’ambiente e so che posso contare sul sostegno dell’Opéra de Montréal per quanto riguarda i costumi, le scene e quant’altro serve per l’allestimento dello spettacolo.

Conosco anche i cantanti. Non è facile – prosegue Salvatore – arrivare a scegliere gli artisti. Ad esempio, per i due ruoli principali, Rodolfo e Mimì, ho scelto un giovane tenore quebecchese Jean-Michel Richer, e la bravissima soprano Caroline Bleau. Due belle personalità, due ottimi professionisti, due belle voci che si amalgamano perfettamente sulla scena e quando questo succede sul palco nasce una specie di magia!  Ci sono poi gli altri ruoli affidati tutti a professionisti seri che conosco bene, alcuni dei quali hanno già partecipato alle precedenti edizioni della SI e conoscono quindi la particolarità di questo tipo di rappresentazione».

Come viene scelta l’opera da rappresentare ogni anno?

«Il primo – spiega il tenore – è quello della sua fattibilità perché siamo all’aperto, siamo “in mezzo ad una strada” e non in un teatro.

Il secondo è quello del budget, sempre abbastanza esiguo per un’opera. Dobbiamo fare i conti con la realtà e fare prova di immaginazione. Ad esempio ora possiamo usufruire di uno schermo elettronico sul quale si possono programmare i fondali scenici, questo ci aiuta a diminuire i costi ed a cambiare rapidamente di situazione. In questo modo abbiamo bisogno solo di qualche supporto scenico, un tavolo, una sedia e cose di questo tipo che però dobbiamo sempre “amichevolmente” procurarci.

Poi dobbiamo ricompensare il direttore d’orchestra, l’orchestra di ben 35 elementi, i cantanti e la pianista per le ripetizioni. Non è facile far quadrare i conti!

Un’altra cosa che ci “aiuta” sono i tagli. Bisogna capire che siamo all’aperto, iniziamo alle ore 21 e non possiamo proporre più di un’ora e mezzo circa altrimenti la gente perde d’attenzione. Inoltre, la maggior parte delle opere è stata scritta nel XIX secolo in un’epoca dove non c’era tutto quello che c’è adesso. La gente viene qui per ascoltare soprattutto le arie più celebri e la bella musica. Quindi, d’accordo con il Maestro Gianluca Martinenghi, dobbiamo necessariamente ricorrere ai tagli ed eliminare quelle parti che sono un po’ più “lente”, che fanno meno presa sul pubblico. Più l’opera è lunga più i costi aumentano. Il tempo è denaro ma riusciamo, comunque, ad offrire gratuitamente uno spettacolo degno di questo nome grazie al grande impegno di tutti».

 

La Bohème

Domenica 12 agosto, ore 21, palco Mastro & San Daniele (St-Laurent e St-Zotique)

Opera in 4 atti (definiti “quadri”) scritta da Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica.

Prima rappresentazione: Teatro Regio di Torino, 1° febbraio 1896.

L’opera, ambientata a Parigi nel 1830, racconta l’esistenza spensierata di un gruppo di giovani artisti bohémien e, in particolare, l’amore tra uno di loro, il poeta Rodolfo e la giovane Mimì afflitta da un male che si rivelerà incurabile.  

 

 

 

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