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15:07pm16 Febbraio 2021 | mise à jour le: 16 Febbraio 2021 à 15:07pmReading time: 5 minutes

Tutto il fascino del design italiano

Tutto il fascino del design italiano
Photo: Foto cortesiaI fratelli Vachon, Ugo, a sinistra, e Olivier, a destra, in compagnia del padre Bernard

Intervista ad Ugo Vachon, direttore di Kartelle Montréal

Fondata a Milano nel 1949 da Giulio Castelli, la Kartell ha saputo imporsi nel corso degli anni, grazie anche all’uso di materiali innovativi, come aziende leader nella produzione di mobili e oggetti di design, diventando uno dei simboli del “Made in Italy” nel mondo.

Il successo è stato tale che i suoi negozi si sono moltiplicati attraverso il mondo. Tra di essi non poteva mancare il Québec, e soprattutto Montréal, città da sempre “sensibile” alla cultura europea dove, grazie all’iniziativa dei fratelli Vachon, è sorta “Kartell Montréal”, l’unico “Flagship”, l’unico negozio in Canada che vende in esclusiva i prodotti firmati Kartell.

«Lavoriamo con le imprese italiana da più di 30 anni. È un affare di famiglia. Mio padre – racconta Ugo, 36 anni, che dirige il negozio insieme al fratello più giovane Olivier – ha iniziato a rappresentare nel 1989 la Flou, un’azienda specializzata nel settore dell’arredamento.

Poi ha allargato il suo “portafoglio”ad  altri marchi tra cui, nel 2013, la Kartell di cui è diventato agente per il Canada. Noi lo abbiamo affiancato e nel 2016 abbiamo aperto l’unico “Flag ship store” in Canada dove si vende solo Kartell.

Inoltre, quattro anni fa io e mio fratello abbiamo lanciato il sito web “Skedio” (skedio.ca) per la vendita online di mobili e accessori “multibrand” dal design originale tra cui anche i prodotti Kartell».

 

Perché avete scelto proprio la Kartell?

«Come dicevo – spiega Ugo in un ottimo italiano – è una storia di famiglia. Il mio bisnonno era nel settore dei mobili, mio nonno era architetto e mio padre ha lavorato nel settore dell’arredamento. Ci hanno trasmesso questa passione e questo senso di affinità per il design. Abbiamo sempre pensato che un mobile è un investimento a lungo termine e non qualcosa da cambiare ogni anno. Ho ancora dei mobili che mio nonno aveva regalato a mia nonna.

In questo senso abbiamo una mentalità un po’ più europea e italiana; l’arredamento, i mobili, fanno parte della vita e si trasmettono alle generazioni future. I prodotti della Kartell rientrano in questa filosofia ed hanno, inoltre, il merito di utlizzare materiali di qualità che durano nel tempo. Come, ad esempio, la “Louis Ghost” di Philippe Starck che dal 2002 è la sedia più venduta al mondo; design intemporale e materiale plastico, il policarbonato, resistente nel tempo.

Una veduta del negozio Kartell Montréal che si trova al 1120 della via Wellington

La differenza è che questo tipo di plastica non ingiallisce nel tempo e rimane intatta. Negli ultimi anni la Kartell ha iniziato a fabbricare sedie e accessori con la plastica riciclata dei resti della produzione interna come, ad esempio, la sedia Masters. Prodotti, dunque, che sono particolarmente attenti tanto al design che all’ambiente».

Dove ha imparato l’italiano?

«Quando frequentavo il Cégep – risponde Ugo – ho avuto l’opportunità di fare degli stage alla Flou di Milano. La prima volta nel settore export dove però si parlavano varie lingue; l’estate successiva, dopo ave fatto un corso intensivo, ho lavorato in altri dipartimenti sia per capire come funziona un’azienda di questo tipo e sia per parlare di più la lingua. Oggi parlo e scrivo in italiano tutti i giorni con i colleghi di Milano».

 

Chi sono i vostri clienti e quali prodotti apprezzano di più?

«Abbiamo diversi clienti francesi o italiani che sono, ovviamente, più sensibili a questo genere di prodotti. Ma quando abbiamo aperto il negozio il nostro intento era, e lo è ancora, quello di sensibilizzare i potenziali clienti alla bellezza ed ai vantaggi di avere mobili ed oggetti dal design di qualità ed ora possiamo dire che la nostra base si è allargata. Ci siamo poi resi conto che c’erano molti clienti che conoscevano già la Kartell perché avevano viaggiato. Nel nostro sito i prodotti italiani sono tra i più venduti, in particolare quelli per l’illuminazione, mentre nel negozio sono soprattutto le sedie e gli accessori».

 

Problemi con la pandemia?

«È andata meglio del previsto. L’Italia ha fermato per alcuni mesi la produzione ma noi abbiamo tenuto conto che ciò sarebbe potuto succedere e abbiamo importato una maggiore quantità di materiale. Molta gente a causa della pandemia è rimasta a casa ed ha speso per renderla più confortevole. Il mondo dell’arredamento tutto sommato se l’è cavata meglio di altri settori».

 

Progetti futuri?

«Incrementare le vendite online perché stiamo andando tutti verso questa direzione. Ciò vuol dire – aggiunge Ugo – che logistica e consegne saranno una parte importante del nostro lavoro che dovremo potenziarle per soddisfare rapidamente le esigenze e gli ordini dei clienti.

L’altro punto sarà quello di continuare a sviluppare nei clienti la passione per il design europeo e italiano. I prodotti che vendiamo sono un investimento nel tempo. Vogliamo che il cliente prenda tutto il tempo necessario per scegliere il prodotto più adatto alle sue esigenze, solo così sarà soddisfatto e contento del proprio investimento.

 

 

 

 

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