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14:54pm25 Maggio 2021 | mise à jour le: 25 Maggio 2021 à 14:54pmReading time: 5 minutes

Turismo: l’Italia vuole tornare ad essere protagonista

Turismo: l’Italia vuole tornare ad essere protagonista
Photo: Foto cortesia ENITSimona Cercel, Tourism and Sales Development Manager di Air Canada; Salvatore Basile, referente ENIT Canada; Sabrina Moras, ENIT Canada Manager per il Trade

Intervista a Salvatore Basile, referente ENIT Canada

Prosegue da una parte e dall’altra dell’Oceano, sia pure tra mille cautele, il deconfinamento postpandemico e l’alleggerimento di quelle misure che finora hanno impedito a molti settori vitali dell’economia mondiale di girare a pieno regime.

Il turismo, lo sappiamo tutti, è una voce fondamentale nello scacchiere dell’economia italiana ma anche di quella canadese. Per tali motivi, alla vigilia di una più che probabile riprese della stagione turistica, abbiamo fatto il punto della situazione con Salvatore Basile, referente (coordinatore) dell’ufficio ENIT Canada a Toronto (https://www.enit.it/wwwenit/it/sediestere/nord-america/toronto.html) che opera per la promozione dell’offerta turistica del “Bel Paese”.

«L’ENIT (sigla di Ente Nazionale Italiano per il Turismo, diventata poi Agenzia Nazionale del Turismo, n.d.r.) – spiega Salvatore Basile – ha 28 sedi in ben 25 paesi. Forse non tutti sanno che l’ENIT è in Canada da più di 50 anni. La sua sede è stata a Montréal per tantissimo tempo, poi è stata spostata a Toronto. Sostanzialmente, è un ufficio alle dirette dipendenze del governo italiano e fa parte del cosiddetto “Sistema Italia” ovvero di quel numero di uffici e agenzie che, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia ad Ottawa, con i Consolati e gli Istituti italiani di cultura presenti in Canada, e con altri enti come ICE e Camere di commercio italiane in Canada, promuove l’Italia nel Paese della foglia d’acero. Il nostro compito, dunque, è quello di promuovere, proporre, invogliare, offrire e far conoscere ai canadesi quanto di meglio il “Bel Paese” offra dal punto di vista turistico.

La spiaggia di Felciaio all’Isola d’Elba

Lavoriamo con i tour operator, con gli agenti e le agenzie di viaggio, con le compagnie aeree, con gli attori dell’industria turistica canadese, in sostanza con chi “vende” l’Italia. Allo stesso tempo cerchiamo di far conoscere il Bel Paese anche attraverso altri canali quali i media specializzati in turismo, i media e le tv locali e ultimamente anche i media etnici».

 

Quali sono le strategie dell’ENIT per riattivare il flusso turistico dopo “l’anno zero” della pandemia?

«Qui – risponde Basile – è necessaria una premessa che tiene conto di quando sarà possibile tornare a viaggiare senza troppe costrizioni come, ad esempio, l’eliminazione dell’attuale avviso del Governo del Canada che sconsiglia caldamente di viaggiare; sarebbe il primissimo passo.

In questo momento se un canadese esce dal suo Paese al rientro deve sottostare alla quarantena e alle spese per l’albergo che costituiscono un ostacolo non indifferente ai viaggi. Gli ostacoli all’arrivo in Italia, invece, sono stati appena rimossi. Con l’ultimo provvedimento del Governo Draghi un canadese può, con i dovuti test alla partenza e all’arrivo, evitare la quarantena. È stata tolta l’imposizione della quarantena obbligatoria. Se il turista canadese è “negativo” può andare in giro pr l’Italia.

Pensiamo che il Canada eliminerà ragionevolmente queste disposizioni non appena verrà dimostrato che con con i test, le vaccinazioni e i voli “Covid-free” il viaggiatore internazionale avrà le carte in regola per viaggiare. A partire da quel momento – spiega – un soggetto per noi particolarmente interessante sarà il turista italo-canadese che, vuoi per motivi sentimentali, vuoi per motivi affettivi o per altri motivi non baderà ad ostacoli pur di riabbracciare i propri cari e rivedere i luoghi d’origine. Abbiamo, dunque, studiato delle campagne di promozione che coinvolgeranno i media canadesi, compresi i media etnici o italo-canadesi».

 

Il turismo delle radici e i voli

«La nostra speranza – afferma Salvatore Basile – è che si possa andare oltre la stagione tradizionalmente estiva che vede, per quanto riguarda i viaggi dal Canada verso l’Italia, il suo picco in settembre, per prolungarla fino a fine ottobre-inizio novembre. Il turismo di ritorno o, come è stato definito più recentemente, turismo delle radici, rappresenta tra il 9 e il 10% del totale dei canadesi che si recano in Italia. È giusto dedicargli tutta la nostra attenzione.

Per quanto riguarda i voli ho appreso che Air Canada prevede la riattivazione dei voli diretti Montréal-Roma e Toronto-Roma per inizio luglio, in ragione di 2 voli a settimana per Montréal e 3 per Toronto. Se dureranno fino ad autunno inoltrato non lo sappiamo ancora ma lo auspichiamo. Sappiamo, invece, che altri vettori come Air Transat e WestJet hanno posticipato la riapertura delle loro rotte per l’Italia. Staremo a vedere. Ciò non toglie che ci sono anche i voli indiretti con scali in diverse città europee».

 

Quali sono le mete italiane preferite dai canadesi?

«C’è una prevalenza schiacciante per le città d’arte, per il tour classico: Roma, Firenze, Venezia, Napoli e la Costiera Amalfitana, le Cinque Terre, Milano. Le classiche città d’arte – spiega – hanno sempre esercitato un’attrazione preponderante per i turisti canadesi che amano il turismo culturale. La nostra attenzione è rivolta da un lato a riattivare i flussi verso queste città, dall’altro a promuovere  destinazioni meno conosciute, più piccole ma non lontane dalle città d’arte. Faccio qualche esempio: Cremona, Vicenza, Viterbo, le cittadine della Puglia, della Calabria oppure del Molise, i tanti borghi d’Italia, sconosciuti perfino agli italiano stessi. Vogliamo promuovere il cosiddetto turismo “active” dove questa parola non sta tanto per indicare un’attività motoria come, ad esempio, andare in bicicletta, quanto a indicare un turismo piuttosto “sostenibile” ovvero con particolare rispetto per il luogo che si visita e per le sue condizioni. Un luogo – conclude Basile – poco affollato, lontano dai riflettori, con un rapporto qualità-prezzo invidiabile rispetto ad altri servizi turistici, scegliendo guide locali, favorendo cibi locali a km zero, scelte che attivino un circolo virtuoso per la stessa comunità locale».

 

Un po’ di cifre

Secondo i dati Istat e Statistique Canada relativi al 2019, l’Italia, dopo il Regno Unito, è diventata la prima destinazione turistica per i canadesi in Europa con 1 milione e 180mila visitatori.

Tali turisti hanno trascorso una media di 8-9 notti per 10 giorni di permanenza.

Il 50% viene dall’Ontario, il 27% dal Québec e il 10% da British Columbia e Alberta.

 

 

 

 

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