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14:39pm17 Agosto 2021 | mise à jour le: 17 Agosto 2021 à 14:39pmReading time: 5 minutes

Il campionato spezzatino e il puzzle del calcio in tv

Il campionato spezzatino e il puzzle del calcio in tv
Photo: Foto 123RF.COMRai Italia non trasmetterà la Giostra del Gol

La fine della “Giostra del Gol” e delle partite su Rai Italia. I pareri di Francesca Alderisi e Fucsia Nissoli Fitzgerald

Con gli anticipi Inter-Genoa e Verona-Sassuolo di sabato 21 agosto (ore 12:30 di Montréal) parte il campionato italiano di calcio 2021-22 che si concluderà il 22 maggio 2022 con una pausa natalizia dal 23 dicembre 2021 al 5 gennaio 2022.

Sono previsti cinque turni infrasettimanali: il 22 settembre, 27 ottobre, 1º dicembre e 22 dicembre 2021 e 6 gennaio 2022, e cinque soste per gli impegni della nazionali: il 5 settembre, 10 ottobre e 14 novembre 2021, e il 30 gennaio e 27 marzo 2022. Sarà la 120ª edizione della massima serie e la 90ª a girone unico. A sostituire Benevento, Crotone e Parma, retrocesse in Serie B nella precedente stagione, ci saranno Empoli, Salernitana, e Venezia.

Diverse le novità in programma. Vediamo le principali.

Innanzitutto la Lega Calcio ha varato il cosiddetto “calendario asimmetrico”. Le partite del girone di ritorno non saranno disputate nello stesso ordine di quello di andata. Ad esempio, nella prima gara del girone di andata l’Inter, campione d’Italia, affronterà il Genoa al Meazza di Milano mentre nella prima partita del girone di ritorno affronterà il Bologna e non il Genoa a Marassi.

La seconda, più che una novità è la conferma di una tendenza, quella del campionato spezzatino con tre partite al sabato in orari diversi, sei la domenica (con tre in orari diversi) e una il lunedì ma con eventuali anticipi o posticipi anche al venerdì, al martedì o al giovedì, relativamente ai turni precedenti le soste per la nazionale e ai turni infrasettimanali.

DIRITTI TV –  Qui iniziano le dolenti note, soprattutto per coloro che erano abituati a seguire le partite di calcio del campionato su Rai Italia attraverso le dirette e la trasmissione “La Giostra del Gol”. Rai Italia ha confermato di non avere più i diritti per trasmettere tali partite a meno che non intervenga in extremis una mediazione e/o un accordo.

La conferma e la spiegazione di questa situazione viene anche dalla segreteria della Senatrice Francesca Alderisi, (circoscrizione Nord e Centro America), ex popolare conduttrice di trasmissioni di successo proprio su Rai International, oggi Rai Italia: «La questione dei diritti tv del calcio – informa il suo ufficio – è la più grande asta a cui partecipa la Rai. I diritti della Lega di Serie A hanno raggiunto purtroppo cifre astronomiche, si parla di oltre 840 milioni di euro a stagione, che la Rai non può permettersi di pagare. Rai, dunque, non può dare quello che non ha più».

Sen. Francesca Alderisi

Per le prossime tre stagioni i diritti tv del campionato Serie A appartengono a Dazn che si è aggiudicata l’esclusiva di sette gare e la co-esclusiva delle altre tre che saranno trasmesse anche da un altro fornitore.

Morale della favola: chi in Canada vorrà vedere le partite della Serie A dovrà abbonarsi a Dazn (https://www.dazn.com/en-CA/home), che trasmette le partite in diretta streaming (connessione internet), oppure dovrà accontentarsi di quello che propone TLN e cioè «tre gare ogni domenica in lingua italiana (per sapere quali: https://www.tln.ca/soccer/). Le prime gare confermate sono: Udinese-Juventus (22 agosto ore 12:30) e Roma-Fiorentina (22 agosto, ore 14:30)».

 

On. Fucsia Nissoli Fitzgerald: «Un sacrificio in più!»

In merito alla vicenda Rai Italia-diritti tv della Serie A, abbiamo chiesto un parere all’On. Fucsia Nissoli Fitzgerald, deputata eletta nella Circoscrizione Nord e Centro America, che così ha risposto.

On. Nissoli

«Quando si è diffusa la notizia – scrive la deputata – mi sono immediatamente mossa sia incontrando il sottosegretario Vezzali, che Marco Giudici, direttore di RAI Italia, che andrà in pensione dal 28 agosto e a lui va il mio ringraziamento per il lavoro svolto durante la sua direzione. Devo purtroppo rispondere che, trattandosi di una trattativa privata fra la Lega Calcio ed i media, la politica non ha alcuno strumento per intervenire.

In un mondo dove lo sport è diventato principalmente un business, la Lega Calcio Serie A non ha più venduto i soli diritti che interessano i nostri italiani all’estero perché li ha inseriti in pacchetti complessivi a cui la RAI non ha “potuto” partecipare perché troppo costosi. La Rai avrebbe dovuto comprare i diritti esteri in blocco, quando invece il suo interesse è specifico per la versione in lingua italiana, che appunto la Lega non dà più separata, quindi sono stati acquisiti da network internazionali che a loro volta concederanno i diritti televisivi a provider locali dei singoli Stati. Comunque, la Lega Calcio ha mantenuto la possibilità di fruire le partite con la traduzione  in italiano per le Comunità all’estero.

Detto questo devo anche dire che, personalmente, auspico un mondo dello sport, in generale, ben separato dalle logiche commerciali giacché, solo in questo modo, non assisteremmo a quelle vicende che, troppo spesso, lo hanno mortificato. Purtroppo non è così e per quanto ho fatto tutto il possibile per verificare se vi fosse una strada per mantenere questo privilegio ai nostri connazionali all’estero, non ho avuto alcun riscontro.

Credo che a questo punto i margini di trattativa per una persuasione morale verso i proprietari di tali diritti siano molto scarsi con conseguente risultato negativo. Io ho fatto il possibile con gli strumenti parlamentari a mia disposizione ma, ripeto, anche se lo sport ha un valore sociale e quindi pubblico, i termini delle trattative sono regolate dal mercato privato e la politica non può intervenire con strumenti coercitivi.

Lo dico con rammarico – conclude l’On. Nissoli – perché le trasmissioni di calcio su Rai Italia aiutavano anche la promozione del nostro Paese all’estero oltre che soddisfare le esigenze dei connazionali ma ritengo che bisogna essere realistici e dire la verità oltre ogni retorica propagandistica! Vuol dire che dovremo fare un sacrificio in più per seguire il nostro sport nazionale ma ne varrà comunque la pena!».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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