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13:30pm24 Agosto 2021 | mise à jour le: 24 Agosto 2021 à 13:30pmReading time: 4 minutes

Piccola-Italia, la destinazione gastronomica di Montréal

Piccola-Italia, la destinazione gastronomica di Montréal
Photo: Foto Tzara Maud ImageLa SDC-Petite-Italie ha rinnovato la sua identità visiva mettendo in primo piano l'aspetto gastronomico del quartiere

Incontro con Samule Malo, direttore generale della SDC Petite-Italie-Marché Jean-Talon

Recentemente la SDC (Société de Développement Commercial) Petite Italie-Marché Jean-Talon, organismo senza fini di lucro votato allo sviluppo economico di tale settore della nostra città, ha presentato la sua nuova immagine identitaria, la sua visione e i suoi progetti, frutto di un lungo lavoro di analisi e di riflessione.

«Ciò che abbiamo cercato di fare, e di dire, presentando la nostra nuova “identité de marque”, – spiega Samuel Malo, direttore generale della SDC Petite-Italie – è stato di consolidare le due grandi forze della Piccola Italia (PI): da una parte il suo carattere autentico, architettonico, dallo stile un po’ europeo e dallo spirito italo-canadese; dall’altro il suo lato gastronomico che ne fa una destinazione senza eguali a Montréal.

Quando si pensa alla PI si pensa subito ai negozi di alimentari specializzati, ai caffè all’italiana, ai negozi che vendono accessori e articoli da cucina, come, ad esempio, la Quincaillerie Dante, ai ristoranti, ad un “gigante” dell’alimentazione come il Mercato Jean-Talon.

L’offerta gastronomica di questo quartiere – continua Samuel Malo – è forte: il 75% dei negozi presenti sul territorio sono nel settore dell’alimentazione. Quando si entra nella PI si entra per fare un’esperienza gastronomica; tuttavia non è la sola esperienza possibile perché ci sono altre realtà altrettanto originali e interessanti, quelle che definisco “i tesori nascosti del quartiere”. Mi riferisco a boutique quali il “Palais Boulle”, ideale per trovare oggetti d’artigianato ed idee regalo, o “Cocoeco”, dove si può frequentare un atelier di fabbricazione del sapone o trovare di tutto per gli oli essenziali, entrambi si trovano sulla via St-Zotique.

Ma la vera forza attrattiva della PI è, al di là della sua storia, la sua vocazione gastronomica che ne fa il quartiere “gourmand” di Montréal. Ed è tutto questo – sottolinea il direttore della SDC – che ci ha portato a concepire una nuova identità per la SDC che invito tutti a scoprire, sia venendo nella PI, sia visitando il nostro sito web (www.petiteitalie.com) ricco di consigli, informazioni e idee per passare una serata romantica con gli amici o per scoprire qualcosa di interessante».

 

Quali sono le attività in corso nella PI e quali i progetti futuri?

«Sfortunatamente – risponde il direttore – la pandemia ha scombinato tutti i nostri piani. Per il 2021 avevamo previsto diverse attività ma le sole che siamo riusciti ad organizzare, viste le restrizioni imposte dalle autorità sanitarie, sono il Cine-parc Dante (ultima proiezione il 1 settembre) e i “5 à 7 musicaux” (il giovedì, sempre al Parco Dante, fino al 9 settembre).

Abbiamo, poi, sviluppato, in collaborazione con la “Microbrasserie Saint-Houblon” (6700 boul. Saint-Laurent), un partenariato davvero speciale, ovvero la creazione di una birra estiva, rinfrescante, al limone, la “Sapore del sole” che oggi è distribuita in diversi negozi di Montréal e che rappresenta un esempio di ciò che vorremmo e potremmo sviluppare con i vari commercianti della zona. In ottobre, vorremmo rilanciare “Aperitivo”, un’attività già svolta in passato con successo e che tende a far scoprire i vari ristoranti presenti sul territorio così come tante altre piccole attività tutte mirate a mettere in valore i “nostri” negozi. Nel 2022, pandemia permettendo, abbiamo in programma tanti bei progetti tra cui promuovere anche delle attività per l’infanzia perché questo è un quartiere per tutta la famiglia, senza dimenticare, ovviamente, il nostro principale obiettivo che è quello di promuoverlo come destinazione “gourmand”».

 

Ci può fare un identikit dei negozi presenti nella PI?

«Sono 225 e di questi, il 75% circa è nel settore dell’alimentazione. Il 35-40% dei negozi della zona appartiene a persone d’origine italiana, ormai anche di terza generazione, segno di autenticità e tradizione.

Ma uno dei dati più sorprendenti è che in questa zona, nonostante la pandemia, su 5 chiusure si sono registrate altrettante, se non più, nuove aperture, segno che il quartiere possiede una grande vitalità e una grande forza attrattiva. È il filo conduttore delle nostre azioni. La Piccola Italia offre tanto, perché non approfittarne?»

 

 

 

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