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19:17pm5 Dicembre 2017 | mise à jour le: 5 Dicembre 2017 à 19:17pmReading time: 4 minutes

Omaggio a Santa Francesca Saverio Cabrini

In occasione del 100° anniversario della sua scomparsa

Il momento della benedizione e dell’inaugurazione della cappella. Da sin.: Mons. Christian Lépine; Elio Arcobelli e Yvan Gendron

Foto cortesia Ospedale Santa Cabrini

Il 26 novembre scorso la cappella dell’Ospedale Santa Cabrini è stata intitolata alla Santa protettrice degli emigranti che è all’origine della fondazione di questo luogo di cura, ed è stato proiettato, in prima mondiale, ed alla presenza dell’autrice, un documentario che ne ripercorre il cammino.

A presenziare la benedizione della cappella, la celebrazione della messa e la successiva inaugurazione della targa, è stato l’Arcivescovo di Montréal, Monsignor Christian Lépineche, nel corso della sua omelia, ha ricordato la figura e l’opera della Santa definendola la “Madre Teresa della sua epoca”. «Aiutare e servire i più poveri, i più bisognosi, i malati, gli emigranti che lasciavano dietro di loro anche quel poco che avevano – ha detto Mons. Lépine – è stata la preoccupazione primaria e l’impegno costante della sua vita, vissuta sempre nell’amore di Cristo.

Il 100° anniversario della sua morte è l’occasione per riproporre questi valori ancora attuali, il valore e il senso della solidarietà e della dignità della persona. Madre Cabrini è stata una fonte di ispirazione non solo per la comunità italiana ma per tutti noi».  

Elio Arcobelli, a nome della Fondazione Santa Cabrini che presiede, e che, in collaborazione con la Corporazione Santa Cabrini e con il CIUSS dell’est dell’isola di Montréal, ha organizzato l’evento, ha ricordato come l’ospedale porti fieramente questo nome fin dalla sua nascita, avvenuta nel 1960, grazie all’opera delle Suore Missionarie del Sacro Cuore la cui Congregazione fu fondata proprio da Madre Cabrini.

«Ricordiamo – ha detto – il suo eccezionale impegno in favore degli emigranti tanto da diventarne la protettrice. Ora, grazie al parere unanime dei membri del consiglio d’amministrazione, anche la cappella, oltre che l’ospedale, porta il Suo nome. Alla Fondazione – ha aggiunto – abbiamo l’abitudine di implorare la “Santa Madre” per aiutarci a realizzare la nostra missione che è quella di lavorare per migliorare l’accessibilità e la qualità dei servizi dell’ospedale; Santa Cabrini deve essere fiera del nostro operato e noi la ringraziamo e la invochiamo per continuare a vegliare su di noi».

 

La Santa del popolo e degli emigrati

Alla cerimonia d’inaugurazione della cappella è seguita, nell’auditorium dell’ospedale, la proiezione del film-documentario “Frances Xavier Cabrini: The People’s Saint”,della regista italo-americana Lucia Mauro, residente a Chicago.

Ad introdurre gli “ospiti”, tra cui la regista proveniente da Chicago, e il musicista Enzo De Rosa, autore della colonna sonora, è stato Michele Trozzo, presidente della Corporazione Santa Cabrini.

Trozzo, dopo aver ringraziato tutte quelle persone, medici, personale, donatori, volontari, che attraverso gli anni «ci hanno aiutato a realizzare e preservare la ricca eredità lasciata da Santa Francesca Cabrini e dalle Suore missionarie che hanno fondato l’ospedale», ha voluto sottolineare come «la Corporazione proprietaria abbia sempre difeso tale eredità e ribadito le radici storiche, culturali e linguistiche di questa istituzione che si fonda su quegli stessi valori: la compassione, la generosità, l’amore verso gli altri, verso i più poveri, gli immigrati e i rifugiati, che Madre Cabrini ha sempre sostenuto. Ci prendiamo cura, preziosamente, di questi valori e veglieremo affinché questo suo patrimonio sia trasmesso alle future generazioni».

Da sn.: Yvan Gendron, Elio Arcobelli, Lucia Mauro, Michele Trozzo, Console Rusconi, Enzo De Rosa

Foto f_intravaia

Dopo il saluto di Yvan Gendron, presidente e direttore del CIUSSS, a cui appartiene amministrativamente l’ospedale, e quello di Marco-Riccardo Rusconi, Console Generale d’Italia a Montréal, Michele Trozzo ha presentato la regista Lucia Mauro che si è detta «molto onorata di poter presenziare, a Montréal, alla prima mondiale del film in un luogo che porta il nome della “Santa del popolo”, una donna con una grande forza di carattere che ha sormontato mille difficoltà e i cui valori sono d’ispirazione non solo per me ma per tutti».

Spazio poi alla proiezione del film che è stato realizzato nel giro di sei mesi, un vero miracolo, e che narra il percorso della Santa che non ha mai avuto paura di attraversare l’Oceano per stare a fianco dei più bisognosi».

 

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