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18:31pm12 Aprile 2022 | mise à jour le: 12 Aprile 2022 à 18:31pmReading time: 3 minutes

La Pasqua di Papa Francesco: «Si depongano le armi e si inizi una tregua pasquale»

La Pasqua di Papa Francesco: «Si depongano le armi e si inizi una tregua pasquale»
Photo: AisePapa Francesco

Aise – «Si depongano le armi! Si inizi una tregua pasquale; ma non per ricaricare le armi e riprendere a combattere, no! Una tregua per arrivare alla pace, attraverso un vero negoziato, disposti anche a qualche sacrificio per il bene della gente».

«Infatti, che vittoria sarà quella che pianterà una bandiera su un cumulo di macerie?»

Nella Domenica delle Palme e della Passione del Signore, Papa Francesco ha rivolto un nuovo accorato appello per il cessate il fuoco in Ucraina. Durate l’Angelus in piazza San Pietro, Bergoglio ha rivolto la sua preghiera alla Madonna, alla quale l’Angelo del Signore, nell’Annunciazione, disse: «Nulla è impossibile a Dio” (Lc 1,37). Anche far cessare una guerra di cui non si vede la fine. Una guerra che ogni giorno ci pone davanti agli occhi stragi efferate e atroci crudeltà compiute contro civili inermi.

Siamo nei giorni che precedono la Pasqua. Ci stiamo preparando – ha ricordato il Pontefice – a celebrare la vittoria del Signore Gesù Cristo sul peccato e sulla morte. Sul peccato e sulla morte, non su qualcuno e contro qualcun altro. Ma oggi c’è la guerra. Perché si vuole vincere così, alla maniera del mondo? Così si perde soltanto. Perché non lasciare che vinca Lui? Cristo ha portato la croce per liberarci dal dominio del male. È morto perché regnino la vita, l’amore, la pace».

Papa Francesco ha celebrato la Domenica delle Palme, partendo dal Vangelo e dal monte Calvario, «dove – ha detto – si scontrano due mentalità. Nel Vangelo, infatti, le parole di Gesù crocifisso si contrappongono a quelle dei suoi crocefissori. Questi ripetono un ritornello: “Salva te stesso”. Lo dicono i capi: “Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto” (Lc 23,35). Lo ribadiscono i soldati: “Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso” (v. 37). E infine, anche uno dei malfattori, che ha ascoltato, ripete il concetto: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso!” (v. 39). Salvare se stessi, badare a se stessi, pensare a se stessi; non ad altri, ma solo alla propria salute, al proprio successo, ai propri interessi; all’avere, al potere, all’apparire. Salva te stesso: è il ritornello dell’umanità che ha crocifisso il Signore. Pensiamoci!

Alla mentalità dell’io – ha aggiunto il Pontefice – si oppone quella di Dio; il salva te stesso si scontra con il Salvatore che offre se stesso. Fratelli, sorelle, in questa settimana accogliamo la certezza che Dio può perdonare ogni peccato. Dio perdona tutti, può perdonare ogni distanza, mutare ogni pianto in danza; la certezza che con Cristo c’è sempre posto per ognuno; che con Gesù non è mai finita, non è mai troppo tardi.

Con Dio si può sempre tornare a vivere. Coraggio – è stato l’invito del Pontefice – camminiamo verso la Pasqua con il suo perdono. Perché Cristo continuamente intercede presso il Padre per noi e, guardando il nostro mondo violento, il nostro mondo ferito, non si stanca di ripetere: Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno».

 

 

 

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