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19:13pm13 Agosto 2013 | mise à jour le: 13 Agosto 2013 à 19:13pmReading time: 5 minutes

A tutto spettacolo

La 20ma edizione della Settimana Italiana, organizzata dal Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi (CNIC), con l’ausilio di numerosi partner e sponsor, entra nel vivo con le tante attività che si svolgono un po’ ovunque nella nostra città ma che vivranno il momento culminante durante il fine settimana del 16, 17 e 18 agosto nella Piccola Italia, più esattamente nel boulevard St-Laurent, tra St. Zotique e Jean-Talon, dove, per l’occasione, le strade saranno chiuse al traffico. Quest’anno, per celebrare il 200° anniversario della nascita del grande compositore Giuseppe Verdi, il CNIC ha voluto rendere un omaggio alla sua Regione, l’Emilia-Romagna (Verdi, infatti, è nato il 10 ottobre del 1813 a Roncole, oggi chiamata ‘Roncole Verdi’, una piccola frazione di Busseto, in provincia di Parma ed è morto a Milano il 27 gennaio del 1901). Diverse, infatti sono le attività legate a questa Regione e ai suoi “figli”, come, ad esempio, la rassegna cinematografica (alla Casa d’Italia e al Centro Leondardo da Vinci) dedicata al romagnolo Federico Fellini o la conferenza su un altro romagnolo, il poeta Tonino Guerra (15 agosto, ore 19,30, al Centro L.d.V.), e il grande finale della Settimana Italiana con la presentazione de “La Traviata” (domenica 18, ore 21), diretta dal Maestro Gianluca Martinenghi (la direzione artistica è di Salvatore Sciascia), opera in tre atti di Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dalla pièce teatrale di Alexandre Dumas (figlio) “La signora delle camelie”.

La prima rappresentazione avvenne al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853 ma, a causa soprattutto di interpreti non all’altezza e della scabrosità dell’argomento, si rivelò un sonoro fiasco; ripresa l’anno successivo con interpreti più validi, riscosse finalmente il meritato successo. La Traviata racconta la storia d’amore fra un giovane di onorata famiglia, Alfredo, ed una cortigiana di dubbi costumi, Violetta. I pregiudizi sociali divideranno i due amanti, riuniti dalla verità e dall’amore qualche minuto prima della morte di tisi di Violetta. Due sono i cardini del dramma: amore e morte e intorno a questi si aggira l’ispirazione del musicista che forse non salì mai tanto in alta nell’espressione del dolore. Fra i passaggi più popolari dell’opera, l’invocazione di Violetta “Amami, Alfredo”, il famoso brindisi “Libiamo ne’ lieti calici”, la cabaletta “Sempre libera degg’io,” il concertato finale del secondo atto, l’aria “Addio, del passato” e il duetto “Parigi, o cara”.

Citiamo, infine, la sfilata “Moda sotto le stelle”, in programma sabato 17, alle ore 22, una serata di stile ed eleganza durante la quale diversi designer italo-montrealesi, Lauro & Co, Signor Terry, Lady Dutch, Maska, Imperial Skai, Rinascimento e Maria Arciero presenteranno al pubblico le loro nuove collezioni al ritmo delle selezioni musicali di DJ Fabio Russo.

Un Festival, dunque, che vuole essere un omaggio alla bellezza e alla varietà dell’Italia e della comunità italo-canadese, e che permette a tutti di condividerne la cultura musicale, artistica, gastronomica e folklorica.

Per la programmazione completa della Settimana Italiana consultare il sito www.semaineitalienne.ca

 

Intervista a Misstress Barbara

 

Barbara Bonfiglio, in arte Misstress Barbara, si esibirà venerdì 16 agosto, alle ore 21:30, sulla scena Loto-Quebec (boulevard St-Laurent, angolo St-Zotique) con il suo gruppo, la “Mistress Barbara Band”. Un appuntamento da non perdere se si vuole conoscere più da vicino una delle figure emergenti del panorama musicale canadese e non solo perché Barbara si è costruita, in questi ultimi 15 anni, lavorando con una volontà di ferro e con grande determinazione, una solida reputazione su scala mondiale nell’ambito della musica elettronica e come DJ, esibendosi nei più importanti club del pianeta. Parallelamente a ciò, Misstress Barbara (nata in Sicilia nel 1975 ed emigrata a Montreal con la famiglia all’età di 8 anni) ha sviluppato anche una carriera di autrice-compositrice e interprete ed è sotto questa veste che la potremo apprezzare, insieme alla sua band, nell’ambito della Settimana Italiana.

 

Barbara, cosa significa per te partecipare alla Settimana italiana?

 

«Significa molto; sono contenta che mi abbiano chiamato per questa manifestazione. Mi ricordo che quando negli anni passati c’era la Settimana Italiana, io stavo lì ad ascoltare e vedere tutto ciò che succedeva sia perché fin da piccola ho sempre avuto una grande passione per la musica, sia perché, in un certo senso, ero quasi obbligata ad assistervi (Barbara è figlia della proprietaria della Libreria Italiana sul boulevard St-Laurent, cioè proprio nel cuore della Piccola Italia e nel cuore di quel tratto di strada che viene chiuso al traffico per permettere lo svolgimento della Settimana). Quindi mi dicevo che forse un giorno mi sarei potuta esibire e ora quel giorno è arrivato».  

 

Come è nato il nome Misstress?

 

«Essendo un po’ vivace, mia madre mi diceva sempre: “Barbara, stai tranquilla, non mi stressare”; e da lì, è venuto fuori il gioco di parole Misstress …Barbara!».

 

Cosa proporrai durante la Settimana italiana?

«Soprattutto il lato di autrice, compositrice e cantante, sarò accompagnata infatti dalla “Mistress Barbara Band”, tre musicisti e una corista, e cercheremo di animare il boulevard St-Laurent a ritmo di musica».

 

Barbara, come nasce l’ispirazione?

 

«Nasce così spontaneamente, a volte mi viene in mente un motivo musicale e poi vado in studio a svilupparlo; altre volte nascono prima le parole intorno alle quali cerco poi di creare la musica che ritengo più adatta».

 

Cosa c’è di “italiano” nella tua musica, nella tua carriera di musicista?

 

«Anche se canto prevalentemente in inglese, direi la passione per quello che faccio».

 

 

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