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18:55pm8 Novembre 2022 | mise à jour le: 8 Novembre 2022 à 18:58pmReading time: 6 minutes

Sempre più italiani all’estero, ad andarsene sono soprattutto i giovani

Sempre più italiani all’estero, ad andarsene sono soprattutto i giovani
Photo: Foto iStockSecondo i dati AIRE glli italiani all’estero sono 5,8 milioni.

Il Rapporto 2022 della Fondazione Migrantes. Mattarella: “Aprire una riflessione”. La Marca: “Dare risposte significative”

Luca Dassi/ItaliaChiamaItalia – Il numero di italiani all’estero è superiore a quello degli stranieri regolarmente residenti in Italia. Ad andarsene sono soprattutto i giovani, alla ricerca di una migliore qualità di vita, di migliori proposte lavorative. Scappano in particolare dal nostro Mezzogiorno, dove trovare lavoro è ancor più difficile rispetto al resto d’Italia

La pandemia ha un po’ rallentato il fenomeno, ma in ogni caso si continua a fuggire dall’Italia. E il numero degli italiani all’estero cresce sempre di più.

Secondo i dati raccolti dalla fondazione Migrantes della Cei, contenuti nel rapporto annuale sugli italiani nel mondo, gli italiani all’estero sono 5,8 milioni. Parliamo solo di quei connazionali regolarmente iscritti all’AIRE, l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, altrimenti il numero sarebbe maggiore. Il numero degli italiani residenti oltre confine supera quello degli immigrati stranieri regolarmente residenti in Italia (quasi 5,2 milioni).

Ad andarsene sono soprattutto i giovani, alla ricerca di una migliore qualità di vita, di migliori proposte lavorative. Scappano in particolare dal nostro Mezzogiorno, dove trovare lavoro è ancor più difficile rispetto al resto d’Italia.

Se ne vogliono andare dall’Italia anche i figli degli immigrati. Infatti, secondo il Rapporto, la maggioranza dei giovani di origine straniera presenti in Italia progettano di costruire la loro vita all’estero.

Non solo giovani, anche tanti pensionati italiani decidono di trasferirsi all’estero. Le mete preferite? Portogallo, Romania, Tunisia e Spagna: in alcuni di questi la pensione italiana vale di più, perché detassata.

L’identikit di chi è partito nel 2021: maschio (il 54,7% del totale), giovane tra i 18 e i 34 anni (41,6%) o giovane adulto (23,9% tra i 35 e i 49 anni), celibe/nubile (66,8%). I minori scendono al 19,5%. I coniugati si attestano al 28,1%. Da diversi anni, i giovani tra i 18 e i 34 anni sono i veri protagonisti di questa massiccia emigrazione.

Il 54,9% degli italiani (quasi 3,2 milioni) sono in Europa, il 39,8% (oltre 2,3 milioni) in America, centro-meridionale soprattutto (32,2%, più di 1,8 milioni). Gli italiani sono presenti in tutti i paesi del mondo. Le comunità più numerose sono, ad oggi, quella argentina (903.081), la tedesca (813.650), la svizzera (648.320), la brasiliana (527.901) e la francese (457.138).

 

Mattarella: aprire una adeguata riflessione sulle cause dell’emigrazione

Sergio Mattarella

Aise – “Il nostro Paese, che ha una lunga storia di emigrazione, deve aprire una adeguata riflessione sulle cause di questo fenomeno e sulle possibili opportunità che la Repubblica ha il compito di offrire ai cittadini che intendono rimanere a vivere o desiderano tornare in Italia”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al Presidente della Fondazione Migrantes, Monsignor Gian Carlo Perego, in occasione della presentazione del “Rapporto Italiani nel mondo”, in corso oggi a Roma.

Il Rapporto, annota il Capo dello Stato, “fornisce anche quest’anno una fotografia di grande interesse dei flussi migratori che interessano i nostri connazionali. Nonostante il periodo della pandemia la tendenza a lasciare il nostro Paese è cresciuta negli ultimi anni. A partire – richiama Mattarella – sono principalmente i giovani – e tra essi giovani con alto livello di formazione – per motivi di studio e di lavoro. Spesso non fanno ritorno, con conseguenze rilevanti sulla composizione sociale e culturale della nostra popolazione. Partono anche pensionati e intere famiglie”.

“Il fenomeno di questa nuova fase dell’emigrazione italiana – osserva il Capo dello Stato – non può essere compreso interamente all’interno della dinamica virtuosa dei processi di interconnessione mondiale, che richiedono una sempre maggiore circolazione di persone, idee e competenze. Anzitutto perché il saldo tra chi entra e chi esce rimane negativo, con conseguenze evidenti sul calo demografico e con ricadute sulla nostra vita sociale. Ma anche perché in molti casi chi lascia il nostro Paese lo fa per necessità e non per libera scelta, non trovando in Italia una occupazione adeguata al proprio percorso di formazione e di studio”.

“Il nostro Paese, che ha una lunga storia di emigrazione, – sottolinea il Presidente – deve aprire una adeguata riflessione sulle cause di questo fenomeno e sulle possibili opportunità che la Repubblica ha il compito di offrire ai cittadini che intendono rimanere a vivere o desiderano tornare in Italia. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e le varie politiche adottate a livello europeo rappresentano un punto di riferimento per provvedere a disegnare e programmare un futuro diverso, che risponda alle esigenze dei giovani e ne valorizzi capacità e competenze corrispondendo alle loro attese”.

“L’Italia è un Paese accogliente che – sottolinea – deve coltivare le ragioni e le modalità delle sue tradizioni. Tutelando e promuovendo gli italiani fuori dai confini nazionali e sostenendo quelli che desiderano tornare nel nostro Paese, per contribuire alla sua crescita recando la propria esperienza, e le proprie capacità”.

 

La Marca (Pd): cresce la comunità di italiani all’estero

La Senatrice Francesca La Marca

Aise – “La comunità degli italiani all’estero cresce soprattutto tra i giovani, raggiungendo il 9,8% dei cittadini italiani, più di 5 milioni e 800 mila secondo i registri AIRE. A questi cittadini, in qualche modo distanti ma vicini, dobbiamo dare risposte significative a problemi, sfide e opportunità che possono incontrare nella loro quotidianità”.

Così Francesca La Marca, senatrice Pd eletta in Centro e Nord America, a margine della presentazione del XVII Rapporto Italiani nel Mondo 2022 realizzato dalla Fondazione Migrantes.

“Il mio primo ringraziamento – sottolinea La Marca – va alla Fondazione Migrantes nella persona del suo Direttore, Mons. Pierpaolo Felicolo, e alla caporedattrice del Rapporto, la Dottoressa Delfina Licata, per il prezioso lavoro svolto e per l’indispensabile fotografia che questo rapporto ci regala”.

“Per quanto riguarda il mio collegio d’elezione, – annota la parlamentare –i paesi che raccolgono il maggior numero di italiani sono gli Stati Uniti d’America (297.917 cittadine e cittadini), il Canada (143.920) e il Messico (21.038).

Solo nell’ultimo anno 3.156 italiani hanno lasciato il nostro paese per recarsi negli USA mentre 896 cittadini si sono trasferiti in Canada”.

La Marca, poi, si dice “particolarmente contenta che il XVII Rapporto degli Italiani all’Estero indaghi in particolare il tema della rappresentanza e dei Comitati degli Italiani all’Estero (Comites). Il tema della partecipazione dei nostri cittadini nel mondo è di importanza cruciale. Dobbiamo lavorare affinché in primis il voto degli italiani residenti all’estero, che è stata una grande e fondamentale conquista, smetta di caratterizzarsi per “apatia, sfiducia e mancanza di conoscenza” così come definito nel Rapporto. Noi parlamentari eletti in circoscrizioni elettorali estere abbiamo un ruolo determinante”.

“Gli italiani che emigrano – prosegue La Marca – sono sempre più giovani e qualificati. Le motivazioni di lavoro o studio che li animano sono comprensibili. A noi – conclude la senatrice – tocca lavorare affinché durante la loro permanenza all’estero essi possano mantenere un costante e solido rapporto con il proprio paese, anche e soprattutto attraverso la partecipazione politica e sociale, con l’obiettivo ultimo, che mai va perso di vista, che queste giovani donne e uomini un giorno possano fare rientro nel nostro amato paese”.

 

 

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