In primo piano
15:17pm26 Giugno 2018 | mise à jour le: 26 Giugno 2018 à 15:17pmReading time: 5 minutes

Tra Italia e Québec … a 360°!

Intervista a Marianna Simeone, Delegata del Québec a Roma

Marianna Simeone, Delegata del Québec a Roma

www.matteomignani.it

Instancabile, dinamica, estremamente appassionata del suo lavoro, Marianna Simeone, personaggio noto alla nostra comunità per i suoi trascorsi televisivi e per aver diretto, tra le altre cose, la Camera di Commercio Italiana in Canada, è alla guida della Delegazione del Québec a Roma dal marzo del 2017.

A poco più di un anno dal suo insediamento le abbiamo chiesto di tracciare un bilancio dei rapporti tra l’Italia e la “Belle Province”.

«Questo ufficio – spiega Marianna Simeone – da diversi anni non aveva un Delegato inviato dal Québec. Il fatto che il Governo abbia nominato proprio me, quebecchese d’origine  italiana (beneventana) – è stato un segnale forte, un modo per rilanciare e intensificare sempre di più i rapporti tra le due sponde. Sono arrivata con le mie idee e i miei obiettivi che, credo, di essere riuscita ad articolare ma soprattutto a condividere. In poco tempo il nostro ufficio è cresciuto. Eravamo in tre ora siamo sei e forse saremo ancora di più.

Sono riuscita a convincere il nostro Governo che in Italia si doveva fare di più e, forse, in un altro modo. Quindi abbiamo incrementato, rafforzato e valorizzato tutte le nostre relazioni e tutto quello che si faceva già, in vari campi. Abbiamo avuto un anno intensissimo e abbiamo fatto mille cose in varie regioni italiane, grazie anche al lavoro di una squadra preparata, volenterosa ed entusiasta, pronta ad affiancarmi».

 

Qualche esempio delle vostre attività?

«L’attenzione del Québec in Europa si è sempre focalizzata sulla Francia per ovvi motivi storici e linguistici. Abbiamo fatto la scommessa che in alcuni settori chiave dell’economia ci fosse terreno fertile anche in Italia. Abbiamo vinto la scommessa! Lo dimostra il fatto – prosegue – che nel novembre 2017 abbiamo organizzato una prima missione nel settore dell’aerospazio. Ha avuto un tale successo che le imprese italiane hanno chiesto di ritornare a Montréal per la “Settimana internazionale dell’aerospazio”.

Scienza, innovazione, cultura, università, affari, tecnologie verdi e ambiente, gastronomia, cerchiamo di lavorare a tutto campo e, spesso, un campo si unisce all’altro. Qualche settimana fa, ad esempio, in Lombardia, abbiamo fatto una promozione intorno al barbecue, una delle “attività” preferite dai quebecchesi. Con la scusa di spiegare come utilizzarlo abbiamo promosso i produttori di barbecue e diversi prodotti agroalimentari di nicchia introdotti da un giovane chef del Québec: industria, “food” e gioventù, tutti insieme a 360° in un settore, come quello agroalimentare, dove gli italiani sono maestri.

Il Québec è molto apprezzato in Italia, così come il Canada; c’è un “feeling” molto positivo anche perché ogni tanto facciamo delle cose inaspettate come la partecipazione alla “Gay Pride” di Roma del 9 giugno scorso, proprio per condividere i nostri valori di apertura, di tolleranza, di giustizia, di multiculturalismo, di rispetto con l’Italia e con il mondo.

 

Quali riflessi ha l’accordo di libero scambio Canada-UE?

«L’AECG o CETA, entrato in vigore, anche se in modo ancora provvisorio, il 21 settembre scorso, è il più moderno e il più completo trattato di libero scambio mai stipulato tra due regioni del mondo. È innovativo perché non è solo questione di abbattimento dei dazi ma anche di altre barriere chiamate “non tariffarie”, relative alla libera circolazione di professionisti, alla proprietà intellettuale, agli appalti pubblici.  

Marianna Simeone partecipa al seminario organizzato dalla Delegazione del Québec peer presentare alle imprese lombarde le opportunità d’affari nell’era del CETA. Da sin.: Paolo Quattrocchi, fondatore del Centro Studi Itali-Canada; Pierre-Marc Johnson, ex Primo Ministro del Québec e capo negoziatore epr il Québec peer il CETA; Bernard O’Connor, studio NCTM di Bruxelles

Foto cortesia

Secondo i dati forniti da Statistique Canada, da quando è entrato in vigore, e fino al marzo scorso, si è registrato un incremento delle esportazione agroalimentari italiane verso il Canada del 14%. L’Italia è diventata il primo paese europeo per le esportazione in questo settore. Abbattendo i dazi doganali il prodotto italiano è diventato molto più concorrenziale degli altri. Il Canada, inoltre, ha riconosciuto 41 prodotti DOP E IGP che rappresentano l’equivalente del 90% delle esportazioni agrolimentari verso il Canada. L’accordo, per entrare in vigore in maniera definitiva, deve essere ratificato dai Parlamenti di tutti gli stati membri dell’UE. Finora è stato ratificato da 12 su 28. L’Italia, che ha un nuovo governo, deve ancora farlo».

Che consigli può dare ai giovani italiani interessati a venire in Québec?

«Teniamo diverse conferenze per invogliarli ad andare a fare i loro studi universitari nel Québec. I costi sono molto abbordabili, si possono imparare le due lingue, si può studiare e allo stesso tempo fare qualche lavoretto. È un argomento da non trascurare – conclude Marianna Simeone – perché da lì potrebbe nascere la possibilità di fare uno stage, un tirocinio e chissà, magari anche di ottenere un contratto di lavoro che permetterebbe di spalancare le porte dell’immigrazione».

 

Il commercio Italia-Québec

Nel 2017, gli scambi commerciali tra le due sponde ammontavano a 3 miliardi di $, ovvero il 28,8% degli scambi tra il Canada e Italia (8% in più rispetto al 2016).

Nel 2017 il valore delle esportazioni di merci dal Québec verso l’Italia ammontava a 479 milioni di $, cifra che rappresenta il 20,9% delle esportazioni totali canadesi verso l’Italia.

I prodotti più esportati: turboreattori, turbopropulsori e turbine a gas (19,3% del totale).

Nel 2017 il Québec ha importato prodotti italiani per un valore di 2,5 miliardi di $ (7,7% in più rispetto al 2016) che corrisponde al 31,2% del valore totale delle importazioni canadesi provenienti dall’Italia.

I prodotti più esportati: vino (8,7% del totale); automobili e altri veicoli (5,3%).

(Dati: Ministero dell’Economia del Québec)

More Like This