Dal 3 al 6 aprile scorso è andato in scena, al DB Clarke Theatre di Montréal, lo spettacolo teatrale “Daughters of Mile End” tra i cui protagonisti c’erano anche le due sorelle Sienna, 12 anni, ed Arianna Falato, 10 anni.
Così come nella vita, anche nella pièce, che raccontava il percorso, dagli anni ’50 ad oggi, di quattro ragazze del quartiere Mile-End, figlie di immigrate sopravvissute all’Olocausto, Sienna ed Arianna hanno interpretato due sorelle. Per loro si è trattato di un primo passo nel mondo del teatro, un passo che hanno voluto raccontare al Corriere Italiano in compagnia dei loro genitori Filomena ed Anthony, e del fratello maggiore Gianni.
«È stata una bellissima esperienza – afferma Arianna che frequenta la quarta classe della scuola elementare Dante, a Saint-Léonard. «Interpretavo la parte di Tamar e non ero per niente emozionata. La cosa più bella è che ci siamo fatti tanti nuovi amici!».
Sienna, che il 5 maggio salirà sul palco del teatro Saputo del Centro Leonardo da Vinci, per partecipare (per la terza volta) alla finale di Superfantastico, è dello stesso avviso. «Una delle cose più belle – afferma – è stata vedere i nostri genitori in sala insieme al pubblico».
«È incredibile – interviene il papà Anthony – ma non erano per niente emozionate, né nervose, per loro era del tutto naturale stare sul palcoscenico e recitare; non avevano nessun timore della scena e del pubblico. Erano spontanee e questa è la cosa che mi ha colpito di più».
Come vi è capitata questa possibilità di recitare in un grande teatro?
«È stata la mamma – risponde Arianna – che ha letto un articolo su un giornale. Ci ha chiesto: volete provarci? Abbiamo detto: sì e siamo andate all’audizione».
«Quando sono tornate a casa – aggiunge Filomena – hanno detto: “All’audizione c’erano diversi bambini che avevano già delle esperienze teatrali, credevamo di non avere speranze”; invece, le hanno scelte lo stesso!»
«È stata veramente una gran bella esperienza familiare. All’inizio – spiega Anthony – non pensavo che ne valesse troppo la pena. Hanno iniziato le prove a gennaio, le accompagnavo due volte a settimana, il mercoledi e la domenica. Più si avvicinava la data dello spettacolo e più aumentavano le ore di prova. Ma alle bambine tutto questo non ha mai pesato anzi sono sempre andate con grande entusiasmo. Nella settimana dello spettacolo non sono nemmeno andate a scuola».
«Però alla fine – aggiungono Filomena ed Anthony – dobbiamo dire che valeva veramente la pena fare qualche sacrificio. Il pubblico ha apprezzato moltissimo la commedia e alla fine sono venuti in tanti a congratularsi e a dirci che le nostre figlie hanno un gran talento. Come genitori non possiamo che esserne fieri!»
Filomena, la cui famiglia è d’origine siciliana, ed Anthony, d’origine veneta da parte di madre e campana da parte di padre, sono nati entrambi a Montréal. Lo scorso anno la famiglia, per la prima volta, è andata in Italia. Pizza, pasta, arancini, gelati, Roma, il Vaticano e la Sicilia. «Sai mamma – ha detto mio figlio Gianni dopo un paio di settimane che eravamo tornati – penso che un giorno andrò a vivere a Sciacca!». Gianni da grande vorrebbe fare l’astronauta; Sienna l’avvocata ed Arianna la veterinaria.
«Intanto – aggiungono Filomena ed Anthony – fanno esperienza. Ciò che ci piace è che non hanno troppe aspettative nel campo dello spettacolo, prendono quello che viene con entusiasmo e divertimento. Tutto serve per fare esperienza e salire su un palcoscenico aiuta ad avere più fiducia in sé stessi e ad essere più sicuri nella vita».