Intervista a Cristiano De Florentiis, direttore artistico del Festival del cinema italiano contemporaneo
Sottolineate in rosso sul vostro calendario queste date: 14-21 giugno. Sono quelle dell’ottava edizione del Festival del Cinema Contemporaneo Italiano (ICFF) che promette scintille.
Il Festival presenterà una ventina di film e altrettanti cortometraggi in tre cinema di Montréal: Cinemathèque Québécoise, Cinema Guzzo Lacordaire e Cinema Moderne.
«A prima vista l’obiettivo del Festival – spiega il suo direttore artistico Cristiano De Florentiis, giornalista di Rai Italia – è certamente quello di presentare il meglio del cinema italiano in Canada. Però, dietro c’è una “filosofia” più profonda che è quella di presentare il meglio non tanto della cinematografia ma di tutto ciò che rappresenta la cultura italiana contemporanea, di ciò che di meglio può offrire al pubblico canadese.
Il cinema, oltre a raccontare delle storie ci consente di presentare tanto altro. Attraverso il grande schermo raccontiamo la nostra letteratura, la musica, l’architettura, il design, la moda, il vino, la grande cucina italiana, una maniera per presentare il meglio di quello che l’Italia può offrire al mondo. E lo presentiamo ad un pubblico variegato costituito dagli italiani di prima generazione; da quelli di seconda generazione, che vogliono un rapporto contemporaneo con l’Italia di oggi ma non hanno un sentimento nostalgico visto che sono nati qui. Infine gli italiani di terza generazione che vogliono capire di più l’Italia di oggi. A loro si aggiungono quelli che non sono italiani ma che amano il nostro Paese e quelli che non lo conoscono e vanno al cinema per vedere una storia e chissà, forse un giorno potrebbero innamorarsene.
È un Festival – continua De Florentiis – aperto anche ad altri aspetti. Uno spazio importante, infatti, sarà dedicato alla cultura locale. Saranno proiettati diversi lavori firmati o interpretati da artisti italo-canadesi, conosceremo il loro punto di vista nel rapporto con il Canada e con l’Italia. In tal senso può essere considerato anche un Festival “canadese”. Inoltre, questo evento, che cerca di tessere una ragnatela di rapporti tra tante organizzazioni, istituzioni e organismi, funge da grande opera comunitaria. Credo che sia l’unico evento che riesca a collegare le nostre comunità in Canada visto che, si svolge contemporaneamente in 7 città canadesi dove esiste una grande componente italiana. È una specie di “fil-rouge” simbolico che parte da Québec City e passa per Montréal, Ottawa, Toronto, Vaugham, Hamilton, Niagara fino ad arrivare a Vancouver. E con il cinema arrivano anche le collaborazioni e le partnership che si sono create per fare in modo che tale avvenimento abbia successo e risonanza e che coinvolga un po’ tutti. A tale proposito – aggiunge De Florentiis – vorrei ricordare che il Festival si associa con “Fare Cinema”, un’iniziativa del Ministero degli Esteri nata per promuovere il cinema italiano nel mondo».
Qual è il filo conduttore di quest’anno?
«Ce ne sono diversi – risponde il direttore artistico – e uno di questi è senz’altro la musica con, in particolare, l’omaggio al grande compositore Nicola Piovani (premio Oscar per la colonna sonora del film di Benigni “La vita è bella”). Un altro tema sarà la letteratura, con la proiezione di diversi film che si richiamano al rapporto tra libro e cinema. Poi, in ognuna delle sette città del Festival, ci sarà una programmazione specifica, più adatta alla realtà locale. A Montréal, ad esempio, alla Cinemathèque Québécoise, il “tempio” del cinema d’autore, verranno proiettati dei film più autoriali mentre al Guzzo dei film più adatti ad un vasto pubblico». Ma della programmazione montrealese parleremo in maniera più dettagliata con il suo responsabile, Francesco Esposito, in una delle prossime edizioni del Corriere Italiano.
E l’ospite d’onore?
«Sarà Ezio Greggio, grande attore, regista, conduttore televisivo. Ha un rapporto speciale con il Canada e in particolare con il Québec dove – afferma De Florentiis – vi ha girato diversi film alcuni dei quali incentrati sulla parodia di film famosi. Inoltre, è direttore del “Monte Carlo Film Festival de la Comédie”. Gettare un ponte e creare partnership con questo Festival per noi è importante. Inoltre è uno dei pochi che è riusucito ad esportare nel mondo il genere della commedia che è un po’ meno attraente rispetto ad altri generi. Credo che siano dei motivi sufficienti per averlo con noi. A Montréal sarà protagonista di un programma speciale e presenterà la sua ultima commedia dal titolo “Box Office 3D”, una parodia del cinema di Hollywood».