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16:27pm4 Dicembre 2014 | mise à jour le: 4 Dicembre 2014 à 16:27pmReading time: 5 minutes

«Al servizio delle nostre comunità»

Dagli incontri in Nordamerica sono emerse alcune indicazioni di massima: introdurre i sottotitoli, programmare più film italiani di qualità e più trasmissioni dedicate ai connazionali all’estero. Presto l’offerta di canali RAI si allargherà anche in Canada. 

La comunità italiana di Montreal ha ricevuto, un paio di settimane fa, la visita del direttore di RAI Italia Piero Alessandro Corsini. Per l’occasione il dirigente della televisione di stato italiana era accompagnato dal direttore marketing Giovanni Celsi e da Cristiano De Florentiis, corrispondente RAI Italia in Canada.

La delegazione – che prima di approdare a Montreal ha visitato le nostre comunità di Boston e Filadelfia per concludere il suo “giro d’orizzonte” nordamericano a Toronto – è stata accolta, il 20 novembre scorso, nella sede del Comites di Montreal (al Centro Leonardo da Vinci) dove si è svolto un incontro alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia in Canada Gian Lorenzo Cornado, del Console generale d’Italia a Montreal Enrico Padula, di Giovanna Giordano, presidente del Comites, di Giovanni Rapanà, consigliere CGIE e di varie altre personalità. È seguito poi un altro incontro aperto a tutta la comunità italiana durante il quale Corsini ha potuto fare il punto della situazione sulla programmazione di RAI Italia, sulle iniziative future dell’emittente, che nel 2015 festeggerà i suoi primi 10 anni di presenza in Canada e, allo stesso tempo, rispondere alle tante domande dei nostri connazionali.

Il giorno dopo, la delegazione della RAI, accompagnata dal Console d’Italia a Montreal, Filippo Lonardo, ha visitato i nostri uffici di Rivière des Prairies. Ne abbiamo “approfittato” per chiedere a Piero A. Corsini i motivi di questa tournée e per sapere quali novità ci riserva RAI Italia per i prossimi mesi.

«Montreal – ha spiegato – è una delle tappe di un piccolo tour in Nordamerica per conoscere più da vicino le esigenze dei nostri connazionali in fatto di televisione italiana, per tastare il polso della situazione e per riportare indietro impulsi e suggerimenti. Non a caso abbiamo voluto includere in questo giro anche Montreal perché conoscevamo l’importanza di tale comunità italiana e perché sappiamo tutti il ruolo importantissimo che ha svolto in occasione della “battaglia” condotta, quasi 10 anni fa, per far arrivare anche in Canada il segnale dell’allora RAI International».

Quali, allora, le sue impressioni sulla nostra comunità e quali le “novità”?

«Ho potuto constatare con piacere l’entusiasmo e l’importanza che i canali della RAI hanno per la comunità italiana di Montreal, canali vissuti come un legame fortissimo con l’Italia che per loro resta ancora la vera “madre patria”. Per qeusto sono estremamente lieto di annunciare che l’offerta della RAI in Canada si sta per arricchire. Tra qualche settimana, oltre all’attuale RAI Italia (canale generalista, 249 con Videotron e 701 con Bell), e a RAI News 24 (canale interamente dedicato alle notizie dall’Italia e dal mondo, 702 con Bell e 749 con Rogers cable), arriverà anche RAI World Premium un canale di “fiction” (le serie televisive tipo “Un medico in famiglia”) tutta italiana 24 ore su 24. L’offerta si amplia e speriamo di rispondere sempre di più ai bisogni dei telespettatori. I costi saranno modici, naturalmente i vari distributori locali (Videtoron, Bell, ecc.) faranno i loro prezzi, ma saranno molto convenienti per coloro che prenderanno l’intero pacchetto di tre canali. Speriamo di attirare più spettatori verso il pacchetto che verso il singolo canale».

Quanti abbonati RAI ci sono in Canada?

«Più di 100 mila concentrati, ovviamente, tra Toronto e Montreal. Abbiamo anche qualche abbonato ad Edmonton, Vancouver, Calgary e stiamo espandendo la nostra offerta a tutti gli operatori e distributori. Il Canada è il paese che ha avuto in assoluto la crescita più rapida di abbonati».

Parliamo di programmazione. In base agli incontri che ha avuto, che idea si è fatta? I nostri connazionali sono contenti di quello che gli proponete?

«Se devo parlare onestamente e fare un bilancio tra chi vuole più calcio e chi ne vuole meno, tra chi vuole più informazione politica e chi ne vuole meno, tra chi vuole più programmi dedicati alla cucina o chi ne vuole meno, grosso modo il saldo è pari. Però, dai miei incontri, sono emerse alcune indicazioni importanti. Prima indicazione: più film. Seconda: introdurre i sottotitoli. Terza: aumentare la quota di programmi orginali pensati per le comunità. Queste sono le vere esigenze che si avvertono secondo quanto mi è stato detto dagli italiani durante questa nostra tournéee in Nordamerica. È difficile accontentare proprio tutti. Certo, ci sarà sempre qualche “scontento”, qualcuno che vorrà meno partite di calcio o qualcuno che ne vorrà di più, ma tutto ciò fa parte del gioco.

Un’altra cosa molto importante da sottolineare è il fatto che c’è anche un’informazione cosiddetta “di ritorno”. Tanto per fare un esempio, il nostro programma “Community”, che racconta le storie, i personaggi e le attività delle varie comunità di italiani nel mondo dal 30 novembre è visibile sui Rai 3 anche in Italia e in Europa. È importante perché in Italia si abbia, finalmente, una percezione diversa delle comunità italiane all’estero, di chi sono e di cosa fanno i nostri connazionali che, di cose, ne realizzano tante e di alto livello». Per informazioni sulla programmazione di RAI Italia: www.raitalia.it

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