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19:24pm27 Gennaio 2012 | mise à jour le: 27 Gennaio 2012 à 19:24pmReading time: 6 minutes

Orrore Shoah, il mondo ricorda

Ansa/Roma – Nel 2000 il Parlamento italiano istituì il 27 gennaio il Giorno della Memoria, in “ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”. Il 27 gennaio il ricordo della Shoah, lo sterminio del popolo ebreo, è celebrato anche dall’ONU, in seguito alla risoluzione del 1 novembre 2005.

 

70 anni fa la ‘soluzione finale’

 

Quindici uomini in tutto, che si danno appuntamento in una bella villa sulla riva di un lago berlinese. Non sono in vacanza, bensi’ hanno il compito di programmare, nei minimi dettagli, il peggiore genocidio della storia: lo sterminio degli 11 milioni di ebrei europei, ovvero la ‘Endlosung der Juderfrage’, la ‘Soluzione finale della questione ebraica’. L’incontro si svolge il 20 gennaio del 1942 – 70 anni fa – su ordine diretto del Reichsmarshall Hermann Goering, su proposta diretta di Adolf Hitler; ed e’ passato alla storia come la ‘Conferenza di Wannsee’. ”Nel corso della soluzione finale – e’ scritto nel Protocollo della riunione di cui furono redatte 30 copie – gli ebrei saranno instradati, sotto appropriata sorveglianza, verso l’Est, al fine di utilizzare il loro lavoro. Saranno separati in base al sesso. Quelli in grado di lavorare saranno condotti in grosse colonne nelle regioni di grandi lavori per costruire strade, e senza dubbio un grande numero morira’ per selezione naturale. Coloro che resteranno, che certo saranno gli elementi piu’ forti, dovranno essere trattati di conseguenza, perche’ rappresentano una selezione naturale, la cui liberazione dovra’ essere considerata come la cellula germinale di un nuovo sviluppo ebraico”. Parole chiare, le cui conseguenze neppure Adolf Eichmann, uno dei 15 uomini di Wannsee autore delle minute della riunione, ebbe il coraggio di minimizzare davanti dal giudice di Gerusalemme che lo interrogava nel 1962 sui contenuti della Conferenza: ”Si parlo’ di uccisioni, di eliminazione e di sterminio…”, rispose. Il fatto era che i nazisti si erano resi conti che il lavoro, seppure massacrante, non uccideva in fretta gli ebrei e che le fucilazioni di massa eseguite fino ad allora da gruppi speciali delle SS (Einsatzgruppen), creavano molti problemi ai soldati. Bisognava trovare quindi un sistema piu’ rapido. Nei verbali di Wannsee non si parla di camere a gas; tuttavia, da piu’ parti si ricordano i primi esperimenti effettuati in Unione Sovietica mediante l’utilizzo di Gaswagen (furgoni modificati che immettevano i gas di scarico all’interno dell’abitacolo dove erano stati rinchiusi gli ebrei) e le precedenti esperienze di camere a gas fisse utilizzate nel corso dell’Aktion T4 (il programma di eutanasia nazista). Lo Zyklon B, gas antiparassitario, fu poi usato poi su vasta scala per il genocidio ebraico.

I partecipanti alla Conferenza furono:

1) SS-Obergruppenfuhrer Reinhard Heydrich Comandante dell’RSHA, Reich Protector di Boemia and Moravia (ucciso dai partigiani a Praga);

2) Josef Buhler Segretario di Stato nel Governatorato Generale (giustiziato nel 1948);

3) Roland Freisler, Segretario di Stato al ministero di giustizia del Reich (morto nel 1945 sotto un bombardamento britannico);

4) SS-Gruppenfuhrer Otto Hofmann, Capo dell’Ufficio Centrale per la Razza e le Colonie (condannato a 25 anni e poi graziato nel 1954, morto nel 1982);

5) SS-Oberfuhrer Dr Gerhard Klopfer, Segretario permanente della Cancelleria del partito (assolto per mancanza di prove, morto nel 1987);

6) Friedrich Wilhelm Kritzinger, Segretario permanente alla Cancelleria del Reich (assolto, morto nel 1947);

7) SS-Sturmbannfuhrer Rudolf Lange, Comandante del SiPo e dell’SD in Lettonia (morto in azione nel 1945);

8) Georg Leibbrandt Direttore Dipartimento Politico del Ministero dei Territori Occupati (prima accusato e poi discolpato, morto nel 1982);

9) Martin Luther, Sottosegretario (deportato a Sachsenhausen per complotto, liberato dai Sovietici e morto nel 1945);

10) Alfred Meyer Gauleiter, Segretario di Stato e Vice Ministro (suicida nel 1945);

11) SS-Gruppenfhrer Heinrich Muller, Comandante della Gestapo (irreperibile);

12) Erich Neumann, Segretario di Stato (rilasciato per motivi di salute, morto nel 1948);

13) SS-Oberfuhrer Karl Eberhard Schongarth, Comandante del SiPo e dell’SD nel Governatorato Generale (giustiziato nel 1946);

14) Wilhelm Stuckart, Segretario di Stato (rilasciato per mancanza di prove, morto nel 1953);

15) SS-Obersturmbannfuhrer Adolf Eichmann, Capo del dipartimento B4 della Gestapo, Segretario della Conferenza (processato a Gerusalemme, Israele, impiccato nel 1962). 

”Soluzione finale. Davvero soluzione finale? Ebbene adesso io sono qui come esempio del fatto che non sia completamente riuscita”. E’ uno scrittore ungherese di origine ebraica sopravissuto alla Shoah, Gyorgy Konrad, che ha preso la parola per ricordare la conferenza di Wannsee, il luogo in cui si tenne l’incontro – 70 anni fa, su un lago nelle vicinanze Berlino – di quei gerarchi nazisti che decisero la cosiddetta ”soluzione finale del problema ebraico”. E se il discorso di Konrad, si apre con un raggio di speranza, il racconto prosegue con l’orrore vissuto da bambino con la sua famiglia, decimata nei campi di sterminio, e con la rilettura di aspetti quasi surreali dei crimini nazisti. La riunione dei gerarchi nazisti nel 1942 a Wannsee fu ”molto tranquilla, molto amichevole, molto cortese, molto educata, molto cordiale e non andò per lunghe. Venne servito un cognac dagli attendenti e la cosa si e’ chiusa”, fu la descrizione che di quel vertice fece Adolf Eichman, che vi prese parte. Il piu’ grande orrore di cui si e’ macchiato l’uomo, la decisione di eliminare gli ebrei sterminandoli in modo sistematico, fu perfettamente assorbito in quella ‘normalita” che dovette colpire – o forse non ne avrebbe preso nota – lo stesso protagonista della ”Banalita’ del male”, il libro di Hanna Arendt che, attraverso la sua testimonianza al processo contro Eichmann in Israele, approfondisce uno degli aspetti piu’ inquietanti della Shoah. Riproposta dall’intellettuale dissidente Konrad, la descrizione di Eichmann e’ uno dei molti documenti riletti in questi giorni in Germania in occasione dell’anniversario di Wannsee.

Nel corso della giornata ha preso poi la parola anche il presidente della Repubblica Christian Wulff, che ha scelto questa occasione per ribadire la ”vergogna e la rabbia” dei tedeschi di fronte alla recente scoperta di una serie di omicidi attribuiti a una rete di neonazisti. Tutti, compresi la polizia e le autorità che vigilano sulla sicurezza, non avevano ritenuto possibile che potesse avvenire di nuovo una cosa simile in Germania, ha detto il presidente nel discorso tenuto nella villa sul lago di Wannsee, a Berlino, che oggi è un memoriale alla Shoah. “Faremo di tutto affinché il terrore e l’odio omicida contro straniere e stranieri non abbia più luogo in Germania”, ha aggiunto Wulff. Il presidente ha ricordato come l’antisemitismo dello Stato nazista si sia appoggiato sull’ antisemitismo diffuso tra la popolazione. Per questo è compito della Repubblica federale mantenere vivo il ricordo della Shoah: “Non possiamo dimenticare che l’incredibile e l’inimmaginabile è accaduto veramente”. Ad ascoltarlo c’era anche il ministro senza portafoglio israeliano Yossi Peled.

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