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19:33pm22 Gennaio 2019 | mise à jour le: 22 Gennaio 2019 à 19:39pmReading time: 6 minutes

Il PICAI ha sospeso i corsi d’italiano per mancanza di fondi

Il PICAI ha sospeso i corsi d’italiano per mancanza di fondi
Photo: ANSAIl PICAI ha sospeso i cordi di italiano

Il Console Lorenzo Solinas: «Esistono delle criticità». Interrogazioni parlamentari e petizioni. I corsi d’italiano del CESDA

La notizia è arrivata inattesa all’inizio dell’anno, sorprendendo non poco gli studenti, i loro genitori e i professori che si apprestavano a ritornare sui banchi di scuola dal 12 gennaio.
A Montréal esistono due Enti Gestori per l’insegnamento della lingua italiana: il CESDA e il PICAI. E proprio quest’ultimo, a causa della mancata erogazione del contributo ministeriale già concesso per il 2018 (decreto n. 3615/3014 del MAECI Uff.V), il PICAI si è trovato nell’incresciosa situazione di non poter portare a termine l’anno scolastico. Per tale motivo tutti i corsi di lingua e cultura italiana del sabato, in calendario da gennaio ad aprile 2019, sono stati cancellati.

Rabbia e delusione

Come si è arrivati a questa situazione? Non riesce a spiegarselo nemmeno Erminio Piccolino, presidente del PICAI dal novembre del 2015. «Siamo all’impasse totale – spiega – nonostante i continui contatti con il Consolato italiano al quale abbiamo sempre fornito tutti i documenti e i chiarimenti richiesti per aver diritto ai fondi che – voglio precisare – vengono utilizzati per lo svolgimento del normale anno scolastico.

Erminio Piccolino

Il contributo di 94.175 euro accordatoci dal Ministero degli Esteri nel marzo del 2018, che avremmo dovuto ricevere in due parti, una prima, i due terzi del totale, nella primavera del 2018, ed il resto intorno alla fine dell’estate in realtà non sono mai arrivati. Il Ministero – continua Piccolino – afferma di aver trovato delle “criticità”, così almeno le hanno definite, ovvero qualcosa che, secondo loro, non quadrava nel nostro bilancio consuntivo del 2017 chiedendoci, tramite il Consolato, ulteriori verifiche, documenti e correttivi, tutte cose che abbiamo provveduto a fornire regolarmente.
A questo punto non sappiamo più chi verifica cosa e perché, visto che noi abbiamo risposto a tutte le richieste e nonostante ciò i fondi per il 2018 non sono mai arrivati, costringendoci a sospendere l’anno scolastico. La nostra speranza è che in qualche modo la situazione possa sbloccarsi altrimenti non solo i corsi ma anche il nostro ente, che è senza fini di lucro, rischia la chiusura».
Il PICAI terrà la sua assemblea generale l’8 febbraio prossimo. «Tutte le opzioni sono sul tavolo e chi vivrà vedrà ma se non ci vogliono più – conclude un amareggiato Piccolino –ce lo dicano chiaramente!»

Console Solinas: «Stiamo lavorando per risolvere la situazione»

«La mancata erogazione del contributo al PICAI – ha spiegato al telefono il Console d’Italia a Montréal Lorenzo Solinas – è legata non ad una mancanza di fondi ma a delle criticità che sono emerse nell’analisi del bilancio consuntivo dell’ente nel 2017, criticità che devono essere risolte per permettere una regolare erogazione di contributi per l’anno seguente. E su queste criticità ci stiamo lavorando. Abbiamo richiesto al PICAI delle ulteriori informazioni e penso che la partita non sia chiusa, ma ancora aperta; vedremo se questa situazione riuscirà a sbloccarsi in tempi rapidi. Se il contributo si sblocca penso che i corsi potranno riprendere ma questa è una decisione che appartiene all’Ente gestore che farà le sue considerazioni».

Il Console Lorenzo Solinas

Possiamo dire che in questo momento la palla è nel campo del Ministero degli Affari Esteri?

«Sì, è prevalentemente nel campo del Ministero ma il supplemento di informazioni richieste al PICAI potrebbe essere molto utile per sbloccare la situazione. Non voglio fare previsioni però sono moderatamente ottimista. Una cosa è certa: il Consolato si sta adoperando per cercare di risolvere il problema anche perché è una situazione molto spiacevole, oltre al danno all’utenza, dispiace anche per gli insegnanti che vedono il futuro con molta incertezza. Abbiamo tutto l’interesse affinché questa situazione si risolva, il problema è che ci sono anche delle leggi da rispettare e bisogna vedere se si riuscirà a trovare una soluzione che sia comunque rispettosa delle leggi e che ci permetta una soluzione positiva di questa vicenda che è ciò che tutti auspicano».
Sulla vicenda sono state presentate anche due inteerrogazioni parlamentari al Ministro degli Esteri Moavero Milanesi da parte delle parlamentari elette nella circoscrizione estera del Nord e Centro America, Francesca La Marca (Pd) e Fucsia Fitzgerlad Nissoli (FI).

1969-2019: 50 anni di italiano

Il PICAI (Patronato Italo Canadese Assistenza Immigrati) è un organismo senza fini di lucro fondato nel 1969.
I corsi di italiano sono iniziati nel settembre del 1970.
In questo ultimo anno scolastico gli studenti iscritti ai corsi di italiano impartiti da un’ottantina di insegnanti sono poco più di 1000.
I corsi si tengono il sabato in 11 scuole sparse nel territorio metropolitano di Montréal.
La quota d’iscrizione ai corsi (23 sabati in tutto) è di $220.

Una petizione e una pagina facebook per chiedere il proseguimento dei corsi

Subito dopo la diffusione della notizia che i corsi di lingua e cultura italianadel PICAI erano stati sospesi i genitori degli studenti iscritti si sono mobilitati ed è iniziata a circolare su internet una petizione per chiedere di reintegrare i contributi.
“Il PICAI – si legge nella pagina relativa alla petizione – non ha ricevuto finanziamenti o contributi dal governo italiano, per insegnare la nostra lingua in Canada. Il loro contributo ci permette di educare i canadesi la cultura e la lingua italiana. Inoltre, questo finanziamento è necessario per pagare gli insegnanti e le scuole dove questi corsi possono essere offerti. Dobbiamo inviare un messaggio che la nostra cultura è importante per noi e per il nostro paese”.
Chi volesse firmare la petizione può farlo all’indirizzo: https://www.thepetitionsite.com/fr-ca/821/750/855/petizione-picai-reintegrare-i-contributi-per-i-corsi-di-lingua-italiana-in-canada/?taf_id=60995350&cid=fb_na

La petizione è disponibile anche nella pagina facebook “Aiuto Picai”:
https://www.facebook.com/pages/category/Cultural-Center/Aiuto-Picai-239036920326836/

I corsi d’italiano del CESDA

A Montréal esiste un altro ente gestore di corsi d’italiano, il CESDA (Centro Scuola Dante Alighieri), nato nel 2014 ed operativo dal 2015.
«Attualmente – spiega Carmine D’Argenio, presidente del consiglio d’amministrazione di questo ente senza fini di lucro – i corsi si tengono in 7 scuole, 4 a Montréal, di cui 3 il sabato mattina, e 3 a Laval, e sono frequentati da circa 320 studenti. I corsi, impartiti da una ventina di insegnanti, sono per i bambini e i ragazzi dai 4 ai 17 anni.
Nell’aprile del 2018 siamo stati riconosciuti dal governo canadese come ente di “bienfaisance” (ente caritatevole o di beneficenza), cosa che ci permette di poter rilasciare ai genitori dei bambini iscritti e a coloro che desidarano fare dei doni per sostenere la nostra organizzazione, delle ricevute detraibili dalle tasse.

«Così come il PICAI, anche noi abbiamo ricevuto delle sovvenzioni dall’Italia che ci hanno permesso e ci permettono tuttora, insieme ai soldi raccolti attraverso le donazioni provenienti dalla comunità italiana (imprenditori, persone in affari, aziende), di poter svolgere regolarmente l’anno scolastico. Anche il CESDA ha dovuto rispondere ad una serie di osservazioni e chiarimenti sui bilanci richiesti dal Ministero per l’erogazione dei contributi, osservazioni alle quali abbiamo risposto in maniera esauriente.

Alla fine il Ministero ci ha accordato dei contributi, in forma minore (35.000 euro per il 2017, circa 20.000 per il 2018) rispetto alla nostra richiesta. In tal modo possiamo completare il nostro anno scolastico».
Per informazioni sul CESDA: 514-312-7726 o cesda.montreal@gmail.com

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