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15:29pm29 Settembre 2020 | mise à jour le: 29 Settembre 2020 à 15:29pmReading time: 4 minutes

Tutto quello che c’è da sapere sul “Mal’occhio”

Tutto quello che c’è da sapere sul “Mal’occhio”
Photo: foto cortesiaAgata De Santis

Intervista ad Agata De Santis autrice del film-documentario ora diventato anche un libro

Quest’anno ricorre il decimo anniversario di “Mal’occhio”, il docu-film di Agata De Santis che traccia il ritratto di una delle superstizioni più diffuse di tutti i tempi, il malocchio appunto, visto attraverso gli occhi e le testimonianze del suo entourage familiare.

Per l’occasione Agata, autrice, regista e produttrice di documentari, ha deciso di dare, in un certo senso, un seguito all’avventura completando l’operazione con il libro, dallo stesso titolo, in uscita il 1º ottobre.

 

Perché hai deciso di fare anche un libro?

«Avevo in mente, già da un paio d’anni, di fare qualcosa per onorare questo anniversario. Molti mi chiedevano: Agata, perché non fai il seguito del film? Ma più che il seguito – spiega l’autrice – ho pensato che forse era meglio fare un libro. Quando ho girato il documentario per forza di cose non ho potuto metterci dentro tutto. Il film deve avere una sua durata e un suo filo conduttore. Non si poteva andare al di là di questi confini. Ma sarebbe stato un peccato “sprecare” il materiale che mi era rimasto. Così, mi sono detta: forse quella del libro può essere una buona soluzione per metterci tutte quelle cose, racconti, aneddoti, curiosità e altro che erano rimaste fuori dal documentario. Ecco perché è nato un libro, in inglese, di 108 pagine con 30 foto e illustrazioni che io definisco un “coffee-table book”, un libro da tavolino del caffè. Non è un libro che devi leggere dalla prima all’ultima pagina. Puoi anche saltare da un capitolo all’altro. Una volta che lo avrete letto tutto spero che ne saprete un po’ di più sul malocchio e sulle sue particolarità.

La copertina del libro

Nel libro così come nel documentario – continua Agata – c’è anche un po’ della mia storia, della storia della mia famiglia che viene da Castelgrande, in provincia di Potenza, di mia madre che conosce cure e rimedi sul malocchio. Se qualcuno vuole imparare cosa fare in caso di malocchio, nel libro trova le risposte. Spero che sia un bel libro per chi lo legge, un libro per iniziare una discussione in famiglie o tra amici».

 

Dove si può comprare il libro?

«È in vendita sul mio sito web: https://www.redheadproductions.com/ e su Amazon. Pensavo di fare un grande lancio e di poterlo vendere in alcuni negozi ma la pandemia ha costretto a cambiare  i programmi. Vedremo più in là se sarà possibile».

 

Ma perché prima un documentario e ora un libro proprio sul malocchio?

«Avevo finito l’università, Letterature e studi culturali, per la quale facevo molte letture e molte ricerche. Nella mia famiglia, così come in diverse altre famiglie italiane, sentivo sempre parlare di questo malocchio. Anzi non lo indicavano nemmeno con questo nome, bensì utilizzavano la parola “fascinare”. Per esempio – spiega Agata – se una persona aveva il malocchio dicevano che quella persona era stata “fascinata”.

Quando ero piccola non capivo bene di cosa parlassero. Poi però mi è venuta la curiosità di saperne di più e così ho iniziato le mie ricerche, ho letto diversi libri e visto dei film in proposito e mi sono detta: questo potrebbe essere un soggetto davvero interessante per farne un documentario. Per il libro ho ripreso in mano le mie prime ricerche ed i mie primi appunti che risalgono al 1996».

 

Come lo definisci il malocchio?

«È una specie di sentimento di invidia, di gelosia che “colpisce” qualcuno che ha qualcosa o che ha fatto qualcosa che suscita, appunto, invidia. Ma non è fatto apposta. La persona colpita dal malocchio può avere mal di testa, dolori, risentire una fatica improvvisa e allora, per eliminarne gli effetti, ci vuole qualcuno che conosca i rimedi che possono essere vari. Il malocchio – aggiunge – non è una cosa solo italiana, si ritrova in tante culture diverse, dai greci, ai giapponesi, dai cinesi, all’Antico Egitto».

 

 

 

 

 

 

 

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