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15:40pm18 Luglio 2017 | mise à jour le: 18 Luglio 2017 à 15:40pmReading time: 2 minutes

La ‘Fruiterie Milano’ si ingrandisce

Apertura ufficiale in occasione della Settimana italiana di Montreal

Fruiterie Milano offrirà un più grande spazio ai suoi clienti a partire da agosto

Emmanuel Delacour/TC Media

Nonostante un incendio avvenuto l’estate scorsa che ha causato un anno difficile, la Fruiterie Milano si prepara ad ampliare i suoi locali il mese prossimo.

Infatti il proprietario del negozio molto conosciuto della Petite-Italie ha confermato a TC Media che un’apertura ufficiale avrà luogo in occasione della Settimana italiana di Montreal, che si terrà dal 4 al 13 agosto 2017.

«Pensiamo di presentare il nuovo reparto intorno al 9/10 agosto», ha annunciato Mario Zaurrini.

«I locali che sono in corso di allestimento avranno il loro accesso dal lato nord dell’attuale negozio, nell’edificio adiacente», ha affermato Zaurrini. «Non li abbiamo affittati e abbiamo deciso di utilizzarli per espanderci».

Sarà allestita un’isola centrale, e lì saranno offerti succhi freschi e insalate ed un assortimento di prodotti biologici. Per i nuovi locali assumeremo 5 o 6 nuovi impiegati.

Sarà l’occasione di installare una porta accessibile alle persone a mobilità ridotta sul blvd Saint-Laurent.

 

Un anno movimentato

Gli ultimi mesi sono stati ricchi di emozioni per gli impiegati e i clienti del negozio.

Il 25 giugno 2016 scoppiò un incendio in un appartamento al piano superiore del Milano. Un mozzicone di sigaretta spento male in un vaso di fiori sarebbe stato all’origine delle fiamme. Poi queste avrebbero lambito una bombola di gas che sarebbe esplosa.

Nel successivo mese di ottobre, il commercio ha riaperto le porte dopo settimane di pulizia necessarie per gli ingenti danni causati dal fuoco e dall’acqua, che hanno generato danni valutati in 500 000$.

«Abbiamo dovuto svuotare tutto per poi disfare e ricostruire i pavimenti, i muri, i  soffitti. Abbiamo anche fatto disinfettare i nostri frigoriferi», ha raccontato Mario Zaurrini. «Abbiamo lavorato notte e giorno al fine di poter riaprire le porte in appena 3 mesi».

 

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