Originario di Torricella Peligna, in provincia di Chieti, Guido Piccone, presidente dell’Associazione Famiglia abruzzese da oltre 15 anni, è stato nominato nel gennaio dello scorso anno a Perth, in Australia, proprio poco prima che iniziasse la pandemia di Covid-19, Ambasciatore dell’Abruzzo nel mondo.
«Un ruolo importante – spiega Guido – che la pandemia, purtroppo, non mi ha permesso finora di svolgere in pieno e come si dovrebbe. Tutto, comunque, è nato quando i rappresentanti delle varie associazioni di abruzzesi sparse nel mondo si sono riuniti in Australia per partecipare alla riunione del CRAM, il Consiglio Regionale d’Abruzzo nel Mondo. Le associazioni abruzzesi del Canada hanno proposto il mio nome al Consiglio che ha accettato e così sono stato insignito di questo titolo onorifico con il compito di rappresentare la Regione là dove si vive quindi, nel mio caso a Montréal, nel Québec e in Canada.
L’Ambasciatore – prosegue Guido che è agente immobiliare e che attualmente si occupa anche del Patronato SIAS – fa un po’ da tramite, da legame tra la Regione e i corregionali. Cerca di promuovere nel territorio le attività e gli eventi a carattere abruzzese e quando dall’Abruzzo vengono dei rappresentanti politici, economici, sociali o culturali, cerca di fare gli “onori di casa” e di favorire il contatto con i corregionali.
Purtroppo la pandemia ha mandato tutto per aria, non siamo riusciti ad organizzare più niente e questo non certo per mancanza di volontà. Non siamo riusciti nemmeno a fare il picnic e ad organizzare la festa per i 50 anni (1970-2020) della nostra associazione. Speriamo di poter fare queste e altre cose il prossimo anno.
Il mio compito – aggiunge – è anche quello di fare da ponte tra la Regione e le associazioni, di informare la prima di eventuali attività che si intendono svolgere a Montréal o in Canada come, ad esempio è stato per le passate edizioni della Settimana Italiana durante le quali avevamo un chiosco “abruzzese” per promuovere la nostra regione. L’obiettivo è anche quello di ricevere dalla Regione dei fondi per svolgere tali attività.
Un altro compito importante è quello di cercare di coinvolgere i giovani perché senza di loro non ci sarà futuro. La strada da percorrere è ardua ma continuiamo a provarci. Due anni fa la mia associazione ha distribuito 3 borse di studio con l’obiettivo di mantenere vivo il legame con le proprie radici.
Ma l’aiuto deve venire anche dai genitori di questi giovani. Spesso sento dire da loro: “Mai i nostri figli non sono interessati!”. Ma non sempre è così. Avete mai provato – chiedo loro – a parlargli delle tradizioni, del territorio, dei vostri ricordi, di quelli dei nonni? A volte non lo fanno neanche! Come si fa allora a dire che i giovani non sono interessati se non li si coinvolge nemmeno, se non gli si fanno conoscere certe realtà?
Una cosa che spesso suggerisco di fare è quella di organizzare delle serata gastronomiche, di “slow-food”, con i prodotti tipici abruzzesi, con le ricette delle nonne, quelle che magari i giovani mangiavano quando erano piccoli. Sarebbe un modo simpatico per arrivare alle proprie radici, alle proprie tradizioni e, perché no, anche ad interessarsene». Per informazioni: 514-381-8175.