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13:39pm16 Dicembre 2021 | mise à jour le: 16 Dicembre 2021 à 13:40pmReading time: 3 minutes

Il presepe della “speranza” del notaio Giuseppe Decobellis

Il presepe della “speranza” del notaio Giuseppe Decobellis
Photo: Foto F. IntravaiaIl notaio Giuseppe Decobellis davanti al suo presepe

«È la prima volta che faccio un presepe così grande, un presepe che occupa una buona parte del mio salone. È lungo 13 piedi (quasi 4 metri) e largo 7 (poco più di 2 metri)».

«Per farlo, così come per mettere tutte le altre decorazioni di Natale sia all’esterno che all’interno della casa, ho iniziato – spiega il notaio Giuseppe Decobellis – a lavorarci sopra con mia moglie Franca il 13 novembre. Oltre un centinaio di ore di lavoro, la sera e i fine settimana, ma ne valeva veramente la pena. Perché?

Perché – afferma – volevo “sfogarmi” in qualche modo e allo stesso tempo volevo dare un messaggio di speranza. Quest’anno mi sono dovuto occupare di tanti clienti che hanno avuto, purtroppo, a che fare con il Covid, che hanno avuto dei parenti o degli amici deceduti a causa della pandemia. Li ho visti soffrire e piangere nel mio ufficio e mi sono detto che facendo un presepe più grande e più bello avrei potuto portare un messaggio di speranza alla nostra cara comunità italiana e a tutta la popolazione. Spero che la luce di questo presepio possa illuminare e riscaldare i cuori di coloro che hanno sofferto e che hanno vissuto questi momenti difficili. È un messaggio di pace: sono sicuro che gli angeli lassù illumineranno il vostro e il nostro cammino».

Nel presepe del notaio Decobellis, sovrastato dal grande albero di Natale, ci sono ben 4 treni in miniatura che circolano, casette illuminate, personaggi vari, scene invernali, alberi, fontane, chiesette, mulini, giostre e tantissima ovatta a simulare la neve. Nell’angolo destro, un po’ più distante dal resto del villaggio, a voler sottolineare la differenza tra la parte “profana” e la parte “sacra” del presepe si trova la capanna tradizionale di Gesù Bambino.

La capanna di Gesù Bambino

«La cosa più difficile – aggiunge – è stato fare tutte le connessioni elettriche, nascondere i fili e trovare il modo per far passare i binari in modo che non si intreccino tra di loro. Non sono né un ingegnere, né un elettricista ma – ride il notaio – me la sono cavata lo stesso! Il problema sarà smontare e riporre tutte queste cose ma ci penseremo dopo!

Nel seminterrato della casa ci sono altri alberi di Natale e un altro presepe «che aveva fatto mia madre più di 70 anni fa. Mi ha ispirato – conclude il notaio – e mi ha datto la voglia di fare quello del salone ancora più grande e più bello».

 

 

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